Tanti modi di essere l'amante del re Il piacere attraverso la storia

Tanti modi di essere l’amante di un RE!

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Amante di un re

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il piacere attraverso la storia: amante di un re

Amante di un re

Molti considerano la favorita del re, una prostituta d’alto bordo evoluta al massimo grado di professionalità; per talune fu così, per altre no.
Fino al 1200 di esse si seppe poco o nulla, al punto che i figli illegittimi di un re sembravano spuntare dal nulla e che avessero una madre lo possiamo soltanto immaginare.
Questa totale mancanza di informazione era dovuta alla assoluta discrezionalità imposta dalla Chiesa e dall’analfabetismo degli stessi sovrani, che spesso non sapevano scrivere neppure il loro nome.
Alice Perres fu l’amante di Edoardo III d’Inghilterra (1312 – 1377) e divenne nota per la sua cupidigia.

amante di un re

Approfittò della propria posizione per depredare il tesoro reale, approfittando della senilità del sovrano; si fece regalare più volte gli stessi gioielli intascando il denaro che gli veniva consegnato per acquistarli.
Il Parlamento scandalizzato confiscò le sue tenute in ben 17 contee, i suoi gioielli, tra cui 21.868 perle e altri regali del re.
Agnès Sorel fu la bella favorita di Carlo VII (1403 – 1461) di Francia e riuscì a scuotere il re dalla sua debilitante apatia, facendo si che cacciasse gli invasori inglesi dalla Francia.
Carlo era un sovrano inetto ma con questa donna di fianco seppe riacquistare forza e dignità, che mantenne fino a quando lei fu viva.
La conoscenza delle amanti dei re ebbe finalmente una piena luce con il Rinascimento e questo parve coincidere con l’invenzione della stampa, che scatenò un desiderio di leggere e scrivere.

Furono i pettegolezzi della vita di corte a divenire oggetto di decine di migliaia di lettere.
Madame de Maintenon, ultima favorita e moglie morganatica di Luigi XIV (1638 -1715), scrisse oltre 90mila lettere; Elisabetta Carlotta, duchessa d’Orleans, scrisse 60mila lettere, descrivendo quanto accadeva alla corte di Versailles; Madame de Sèvignè scriveva almeno tre lettera alla settimana sulle abitudini delle amanti del re e lo fece per 25 anni.
Questo accadeva in una epoca dove ogni capriccio reale poteva determinare la pace o la guerra, l’abbondanza o la carestia e quindi ogni dettaglio su chi sedeva sul trono era altamente significativo.
Anche i servizi segreti e gli informatori inviavano resoconti dettagliati circa tutto quanto avveniva nella sfera più intima.

Madame de Maintenon amante di Luigi Quattordicesimo

La regina Margherita di Francia, nel 1615 scrisse le proprie memorie per crearsi una virtù immacolata, descrivendo ripetutamente il comportamento indecente del marito con le sue numerose amanti, ma evitando accuratamente le storie con i propri numerosi spasimanti.
Augusto il Forte di Sassonia (1670-1733) si diceva avesse oltre 300 figli illegittimi e questo la dice lunga su quanto l’attività sessuale dei re fosse prepotente.
Non solo le amanti, ma la donna in generale, esercitarono una influenza civilizzatrice sulla società, che venne così “dolcificata”; nel XVI secolo, la corte francese cominciò ad accettare l’idea che le donne fossero intelligenti e capaci quanto gli uomini.
Dal XVI al XVIII secolo, il ruolo dell’amante reale divenne ufficiale quasi quanto quella del Primo Ministro; era lei che incoraggiava e sosteneva arte e cultura: teatro, letteratura, musica, architettura e filosofia.
La favorita calmava il re quando era di cattivo umore, lo tirava su di morale quando era depresso, lo incoraggiava quando era debole, insomma, era lei che faceva la differenza, perché distribuiva le elemosine ai poveri ed in tempo di guerra restituiva al tesoro i gioielli avuti in dono.
Questo tipo di donna ebbe il titolo di Maitresse-en-titre, amante ufficiale.
Diane de Poitiers, amante di Enrico II (1519-1559) di Francia , divenne membro del Consiglio di Stato e firmava decreti ufficiali con firma congiunta al re.

Gabrielle d’Estrées, amante di Enrico IV, emanava leggi e pose fine alle guerre di religione che insanguinavano il paese.
Barbara Palmer divenne l’amante di Carlo II il giorno stesso della sua incoronazione nel 1660 e nove mesi dopo gli diede una figlia, così per premio divenne la contessa di Castlemaine.
Athénais de Montespan fu la splendida amante di Luigi XIV, il quale abbellì la propria corte ed il proprio letto con le donne più belle dell’epoca.
Dunque, le corti di Francia, Inghilterra e Germania diedero un ruolo di grande rilievo alle donne, mentre quelle di Spagna e Portogallo negarono loro ogni potere.

Athénais de Montespan

In Spagna l’amante del re non aveva alcun ruolo ufficiale ed una volta congedata finiva in convento, con un destino tristissimo, poiché il re veniva subito dopo Dio e nessun altro uomo poteva pensare di toccare una donna che era stata “santificata dal sovrano”.
In Portogallo, re Giovanni V (1689-1750) le amanti le sceglieva tra le suore e aveva trasformato un convento di Lisbona nel suo harem: la madre superiora gli diede un figlio che divenne arcivescovo.
Madame de Pompadour venne nominata nel 1745 Maitresse-en-titre da Luigi XV e governò la Francia per 19 anni, arrivando a comandare l’esercito durante la guerra dei Sette anni.

Madame de Pompadour amante di Luigi Quindicesimo

Madame du Barry, che prese il posto della Pompadour, finirà ghigliottinata allo scoppio della rivoluzione francese, a testimonianza che non tutte ebbero lo stesso fortunato destino.
Lola Montez, amante di Ludwig I di Baviera (1786-1868) venne nominata contessa di Landsfeld, ma quando scoppiò la rivoluzione nel 1847 ed il re fu costretto ad abdicare, perse ogni cosa.

Lola Montez amante di Ludwig Primo di Baviera

Caroline Delacroix fu la sedicenne amante dell’anziano re del Belgio, Leopoldo II (1835-1909) e quando un ministro si avvicinava al sovrano si faceva da parte, fingendo di essere la sorella di uno degli aiutanti di campo del re.
Wallis Warfield Simpson fu prima l’amante di Edoardo VIII di Inghilterra, poi divenne sua moglie e per questo matrimonio lui rinunciò a trono e titolo.
Camilla Parker-Bowles fece fallire il matrimonio del principe Carlo con Diana; con questo stupì il mondo, perché tradizionalmente i principi sposavano fanciulle brutte, ma di sangue blu, e si prendevano amanti giovani e belle.

Pertanto, quando Carlo abbandonò la bella ed elegante Diana per la sciatta ed insignificante Camilla, più che allo scandalo l’opinione pubblica gridò al ridicolo.
Un re disse:”Gli amori proibiti, di tutti i vizi è il più ammaliatore e il più difficile da tenere a freno”.
Se lo dice perfino un re, ci possiamo credere !

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