Pochi giorni fa, nella Repubblica di San Marino, è stata finalmente approvata dal Consiglio Grande e Generale la legge sulle unioni civili. Il testo è passato con 40 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti. La nuova normativa equipara unioni civili e matrimonio in materia di residenza, cittadinanza, assistenza sanitaria, successione, previdenza e pensione di reversibilità.
E’ stato emendato e approvato in prima lettura dalla Commissione consiliare permanente Affari Costituzionali e Istituzionali il 27 settembre. Il testo di legge è strutturato in 14 articoli e di particolare rilievo è quello iniziale che recita: “l’unione civile è il contratto mediante il quale è regolata una comunità di tipo familiare composta da due individui maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso al fine di organizzare la loro vita in comune“.
Il comitato promotore della legge di iniziativa popolare, che ha seguito tutto l’iter di approvazione a Palazzo Pubblico è stato fra i primi a comunicare la notizia sul social network Facebook con un entusiastico “è passata!“.
Soddisfatta anche la Commissione Pari Opportunità: “oggi è una giornata storica per la Repubblica di San Marino. Il riconoscimento delle unioni civili per le coppie omosessuali e per quelle etero determina un passo in avanti per il riconoscimento dei diritti civili. Permetterà a coloro che vogliono vivere la loro vita insieme, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale, di viverla pienamente. Inoltre permetterà di beneficiare di quei diritti che fino ad oggi erano riconosciuti solo ad alcuni cittadini.”
Gioia è stata espressa anche dal Presidente di Arcigay Rimini, Marco Tonti. Egli infatti ha fattivamente contribuito al conseguimento di questo importante risultato e che ha dichiarato: “la Repubblica di San Marino, la più antica repubblica del mondo, ha la sua legge per le unioni civili. È un momento storico per la piccola repubblica, in cui l’omosessualità era criminalizzata solo fino al 2004“.