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Ritchely, transex a Termoli: “credete nei vostri sogni!”

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Piccole Magazine ha intervistato per voi la stupenda transex Ritchely: è un vero vulcano di simpatia, determinata e trasmette molta solarità: la compagnia ideale per tutti quelli che cercano classe, eleganza e divertimento.

Ciao Ritchely, allora, come stai? Raccontaci un po’ di te…
Ciao a tutti mi chiamo Ritchely Ribeiro, ho un po’ più di 20 anni e sono del segno del leone. Vengo da Manaus, una città dell’ Amazzonia, in Brasile.

Che cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?
Da vera brasiliana mi piace ballare e ascoltare bella musica dove io possa muovere il culetto (ride forte).

Come mai hai deciso di venire in Italia? Come ti trovi?
Sono arrivata in Italia a dicembre 2015. Quando ho iniziato il percorso di transizione nel 2014, nel mio Paese, ho poi avuto difficoltà nel trovare lavoro. Da lì la mia decisione di venire in Italia, dove mi trovo bene: ho avuto l’opportunità di conoscere una nuova cultura, una nuova lingua, tante bellissime città e soprattutto di guadagnare i soldi necessari per continuare la mia transizione ed aiutare la mia famiglia, rimasta in Brasile.

Hai cambiato decisamente in meglio, allora. E l’amore?
Eh, non posso dimenticare di dire che qui ho trovato anche un uomo meraviglioso con cui sono felice. Ma non posso dire di più (sorride).

Ci vuoi dire come sei entrata nel mondo delle escort?
Dopo le difficoltà a trovare lavoro in Brasile mi è arrivata l’opportunità di lavorare come escort qui in Italia. Infatti, in Brasile, prima lavoravo come operaia in una fabbrica però la crisi del mio Paese mi ha dato il coraggio di cercare altrove, per trovare il modo di guadagnare. E così eccomi qui (ride).

Sembri molto energica. Come ti descriveresti di carattere?
Il mio carattere è duale: si o no. O vado come un treno o sto ferma. Sono una persona molto decisa; diciamo che come una leonessa sono molto sicura.

Un pregio e un difetto del tuo lavoro?
Il pregio è guadagnare soldi velocemente e la possibilità di stare in giro e conoscere tante città diverse. Un difetto…mi dispiace il fatto che bisogna comunque fare attenzione, non sai mai di preciso chi trovi dietro la porta.

Come ti vedi da qui a qualche anno, hai un sogno nel cassetto da realizzare?
Certo! Ho già pensato di smettere di fare questo lavoro, appena potrò permettermelo. Il mio sogno è quello di sposarmi e di portare tutta la mia famiglia a vivere qui in Italia.

Cosa che ti auguriamo di cuore. Per concludere, c’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Il messaggio che lascio a tutti i lettori del Piccole Magazine è una bella frase che ho sentito tanto tempo fa: “Il sogno è come Dio. Se tu credi in lui, lui esiste!”.

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