Franco Grillini è il presidente onorario di Arcigay e storico attivista per i diritti degli omosessuali. Ha ricevuto a Bologna dalle mani del sindaco Merola il “Nettuno D’Oro”. Un riconoscimento della città per “aver attraversato tutte le fasi del movimento Lgbt degli ultimi quarant’anni. Ha contribuito, dentro e fuori le istituzioni, a modificare la discussione pubblica sull’omosessualità. Inoltre ha aiutato a sviluppare una cultura dei diritti civili che ha portato l’Italia al livello dei più importanti paesi europei”.
“Culturalmente abbiamo vinto. Non c’è governo che sui diritti possa tornarci indietro” ha affermato Grillini: “in Italia c’è da completare la legge sui diritti delle coppie con il matrimonio egualitario. Occorre inoltre una legge contro l’omofobia, espressione di una violenza che è la stessa del razzismo“.
A proposito del decreto sicurezza, Franco Grillini si è così espresso: “è agghiacciante la chiusura degli Sprar, presidio di integrazione. Si insegnavano i valori della democrazia e della libertà a persone che provengono dalle dittature. A persone che hanno culture maschiliste e che devono essere educate a questi valori”.
E in conclusione, Grillini ha poi rilanciato la sua ultima battaglia. Quella contro il tumore cronico: “ho scoperto la malattia come vergogna, la vecchiaia come colpa. La situazione di visibilità che si vuole nascondere sono molto simili alle cose che avevo conosciuto negli anni Ottanta durante le battaglie contro l’Aids. Non ci si può vergognare ad andare in giro con un bastone come me, un deambulatore o una carrozzina. Dobbiamo tutti andare in strada e fare una battaglia di liberazione“.
La premiazione all’ex parlamentare e attivista LGBT è stata accolta da una sentita standing ovation in una sala strapiena del consiglio comunale. Tra questi Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà, protagonisti della legge sulle Unioni civili della scorsa legislatura.