STEFANIA ZAMBRANO, al suo esordio nel mondo cinematografico, ha ricevuto un primo importante riconoscimento per la sua interpretazione nel film “LA PARUCCHIERA” di Stefano Incerti.
Si tratta del premio “La Porta”, come rivelazione dell’anno 2017.
Stefania Zambrano, esponente dell’associazione Transnapoli, ha ritirato il premio durante la manifestazione dedicata ai giovani talenti del mondo dello spettacolo, che si è tenuta il 20 maggio a Villa Porta di Vico Equense, nell’ambito del “Luxury Wedding Day”.
Stefania, riferimento del mondo Lgbt napoletano, è protagonista della commedia teatrale al Troisi e sta lavorando alla preparazione dell’edizione 2017 di miss Trans Europa.
Il film “La Parrucchiera” è l’ottavo lavoro cinematografico di Incerti, che risulta atipico, anomalo, inatteso e di difficile classificazione.
Né commedia, né musical, ma pervaso da musiche e personaggi multietnici, evoca lo stile bollywoodiano, anche se qualcuno lo accosta ad opere di Almodovar, per via del dominio femminile sulla scena.
Le protagoniste sono tre donne ed una trans, ma il tema vero è la rivincita, che si raggiunge con il rifiuto del realismo.
Tutto è ambientato con modalità che possono accadere solo a Napoli, dove se la vita ti volta le spalle bisogna prenderla di petto.
Gli ingredienti sono una ragazza bellissima, un gruppo di amiche, la passione e la gelosia.
LA TRAMA
Rosa, interpretata da Pina Turco, è una ragazza madre dei quartieri spagnoli di Napoli.
Lavora nel negozio di parrucchiera di Lello e Patrizia.
Lello sbava letteralmente per lei, ma Rosa, che lo respinge deve subire costanti ossessionanti attenzioni da parte del datore di lavoro.
Quando la situazione diviene insostenibile, Rosa è costretta a licenziarsi.
Patrizia prende le parti del marito, perché considera Rosa come una traditrice ed una provocatrice.
Rosa, senza lavoro, con l’aiuto delle due amiche Micaela e Carla, una transessuale, apre un salone tutto suo.
La fiaba si realizza e l’attività si afferma rivaleggiando con il negozio di Lello e Patrizia.
Ricompare un vecchio amore di Rosa, che naturalmente la aiuta nell’impresa.
Tutto avviene in un clima di isteria collettiva, che si conclude con una grande riconciliazione finale totalmente vocata al femminile.
Il cuore delle donne di Napoli trionfa e l’altro titolo del film “Testa e Tempesta” evoca le ragioni che solo loro sanno gestire.