Le coppie Famose
Aristoteles Sokrates Homer Onassis nasce a Karatas un sobborgo di Smirne (Turchia), oggi Izmur, il 15 gennaio 1906 da genitori di origine greca, sfuggiti al massacro dei turchi per riconquistare la città.
Anna Maria Cecilia Sophia Kalos, contrazione di Kalogeropulos, italianizzato in Callas, nasce a New York il 2 dicembre (data discordante tra il 3 e 4) 1923 da genitori di origine greca.
insieme formano una coppia astrologica CAPRICORNO/SAGITTARIO.
“Se le donne non esistessero, tutti i soldi del mondo non avrebbero alcun significato” ed ancora, “Non esistono né il bene né il male. Esiste solo ciò che è possibile”.
In queste due frasi è racchiusa l’anima di Aristotele Onassis, di cui si diceva: quello che Onassis vuole, Onassis prende.
Il quadro del personaggio è facilmente delineato, mentre il profilo psicologico della Callas, appare più complesso, tant’è che Pier Paolo Pasolini così la descrive: “Titubante e certa, calcolatrice e scoperta fino ai precordi, uccellino con potente voce d’aquila e aquila tremante”.
Onassis era di una bruttezza inavvicinabile e talmente tozzo da sembrare alto solo quando stava in piedi sopra i suoi soldi, mentre la Callas era alta un metro e settantacinque e pesava novanta chili, salvo poi trasformarsi da brutto anatroccolo a splendido cigno, quando dimagrì quasi quaranta chili.
In comune avevano solo le origine greche e che dal nulla entrambi divennero supremi nelle loro attività; lui come armatore e finanziere, lei come cantante lirica.
Si conobbero ad una festa a Venezia nel 1957, ma si innamorarono due anni dopo durante una crociera, alla quale partecipò anche il marito della Callas, l’imprenditore veneto Battista Meneghini, di 27 anni più vecchio di lei, che le aveva fatto da padre ed impresario.
Lei lo lasciò per Aristotele, ma non incontrò l’amore che voleva, perché era nata per cantare ed amare, mentre per lui contavano solo il potere ed i soldi.
Il bisogno d’amore, Maria se lo trascinava fin dalla nascita, perché i genitori avrebbero voluto avere un maschio ed invece era arrivata lei: una femmina goffa e sgraziata, che la madre non aveva voluto vedere ed il padre si era dimenticato di registrare all’anagrafe.
Quando i genitori si separarono, Maria seguì la madre in Grecia dove studiò canto e debuttò in Italia all’Arena di Verona, ma l’accoglienza non fu delle migliori, perché la critica ed il pubblico erano abituati alla rotondità musicale italiana, che si discostava dall’acutezza e dalla asperità della Callas.
Il successo arrivò nel 1949 ed il trionfo nel 1951 alla Scala di Milano, e coronò un sogno frutto di anni di intenso e massacrante studio.
E’ il trionfo della volontà, perché Maria decide di cambiare aspetto e trasformarsi in una silfide, col suo metro e settantacinque, scende da 90 a 54 chili, diventando una delle donne più eleganti del mondo.
La nuova immagine stordisce il pubblico e trascina la lirica dietro a se, diventandone una interprete assoluta.
La Callas si sente diva e dà luogo a capricci di ogni tipo, che la rendono una protagonista del palcoscenico mondiale; di quella svolta della sua vita dirà:”Mi sono intorpidita pensando solo al lavoro ed ai soldi”, ed ancora: ”Per me la vita è iniziata a quarant’anni. O quasi”.
Il perché di quest’ultima frase si comprende con quanto accadde nel luglio del 1959, quando Onassis invitò la Callas ad una crociera dove sbocciò l’amore tra loro.
Aristotele ha già un enorme e discusso impero economico, conseguito con i metodi di colui che è stato disposto a tutto, ed ora si gode le sue passioni: il lusso e le donne.
Onassis ha fama di essere un latin lover, collezionista di donne celebri, con buona pace della moglie Athina, sposata solo perché figlia dell’armatore Stavros Livanos, quindi “biglietto d’ingresso” nella alta società europea.
Prima della crociera, Maria era demotivata; stanca del lavoro e del rapporto matrimoniale asfissiante; attendeva qualcuno che potesse riaccendere la scintilla della vita.
Quel qualcuno fu Onassis, un uomo ricchissimo, influente ed a suo modo galante, anche se non era una persona particolarmente raffinata, mentre lei era una icona delle belle maniere ed elegantissima.
Lui, invece, vestiva in modo approssimativo, celando lo sguardo dietro a un paio di grossi occhiali scuri; rideva in maniera sguaiata e faceva continui riferimenti al sesso; pareva più uno scaricatore di porto che un armatore.
Lo yacht “Cristina”, a cui Onassis aveva dato il nome della propria figlia, era un museo dell’opulenza coniugata al cattivo gusto, dove una Madonna di El Greco era fiancheggiata da due sciabole di oro massiccio.
Il grottesco assoluto era rappresentato dal kitch di sgabelli rivestiti da prepuzi di balena, per i quali Onassis si compiaceva dire alle ospiti:”Signora, ma lo sa che lei è seduta sul cazzo più grande del mondo?”.
Tutto questo, inizialmente stupì la Callas ed alla fine la conquistò.
Il fuoco scoppiò con un uomo così diverso dal marito e Maria confidò a un’amica di avere per la prima volta raggiunto l’orgasmo durante un rapporto “rubato” proprio sul panfilo.
La Callas si innamorò perdutamente di Onassis e si separò dal marito, che non volle più neppure come agente.
La storia d’amore diede subito i suoi frutti; Maria rimase incinta ma perse il bambino in grembo, che nacque morto.
Intanto, anche la carriera della Callas era in declino, ma per lei il rapporto rimase febbrile, anche se qualcosa si era rotto e lo sapevano entrambi.
Onassis voleva conquistare l’America ed aveva qualcosa di nuovo in testa: pensava alla vedova Kennedy come “biglietto d’ingresso” in quel paese.
Maria, pur di seguirlo, si fece maltrattare e subì inutilmente ogni umiliazione, abbandonando il palcoscenico e facendo esibizioni di riempitivo tra una cena e l’altra, alla quale lui partecipava.
In quel periodo, lei gli scrisse: ”Cerca di mantener salda per sempre la nostra unione … tu sei il mio respiro e la mia mente, l’orgoglio e la tenerezza”, ma lui era sempre più lontano ed ormai l’aveva posta in uscita come un inutile peso.
Nel 1961, la Callas ritorna alla Scala di Milano, ma tra problemi alla voce ed esaurimento psicofisico è veramente stremata; poi si aggiungono stravizi da depressione con la coppa di champagne spesso nelle sue mani.
Nel 1968, Aristotele Onassis sposa Jacqueline Kennedy e questo per lei fu il colpo mortale definitivo, anche se una forte amicizia intellettuale la lega al regista Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film drammatico “Medea”(non poteva essere amore perché, come noto, lui era omosessuale).
Quando seppe della morte di Onassis, avvenuta il 15 marzo 1975, scrisse: ”L’amore rimane anche dopo i torti subiti. Come e peggio di una pazzia, anche se nessuno sceglie di essere pazzo”.
Il 16 settembre 1977, la Callas fu trovata morta per cause mai chiarite; aveva lasciato detto: “Fai spargere le mie ceneri nel Mar Egeo. Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare”.