Raffinata, bellissima e dotata di un fascino fuori dal comune: vi presentiamo Monya, sensuale trans brasiliana, dalla pelle di seta mulatta chiara e lunghi capelli ricci. Ci siamo fatti raccontare la sua storia e si è rivelata una ragazza davvero intelligente, disponibile (ma con carattere), dolcissima, gentile e simpatica.
Ciao Monya, è un piacere. Ti va di descriverti brevemente ai nostri lettori?
Ciao a tutti! Vengo da Rio de Janeiro, Brasile e sono nata sotto il segno del fuoco. Le mie passioni sono leggere; spazio dai romanzi gialli ai libri di psicanalisi e psicologia. Adoro la lingerie sexy ed i tacchi alti a spillo. Per tenermi in forma invece seguo un’alimentazione sana e faccio dei corsi fitness.
Cosa ti ha portato in Italia?
Sono arrivata a Roma anni fa per un ricongiugumento familiare; mia mamma infatti si è sposata con un italiano. Devo dire che mi sono trovata piuttosto bene, mi adatto facilmente e ho studiato non soltanto ma anche per imparare bene la lingua.
Infatti parli un italiano perfetto, complimenti.
Mi ha aiutato molto anche fare tanti lavori diversi: ho lavorato in ristoranti e risto-bar, come cubista e ragazza immagine nei locali, come colf, badante…non mi sono mai risparmiata! Pensa che ho addirittura lavorato in un lavaggio di macchine! (ride). Tutto questo perchè volevo assolutamente integrarmi ed imparare più cose possibili (Paese che si va usanza che si trova).
A livello d’integrazione come ti sei trovata? La tua famiglia come ha reagito quando ti sei rivelata come trans?
Mi ritengo fortunata perchè ho avuto il sostegno della famiglia al 100%. Mia mamma è la mia migliore amica. Quindi, diciamo che il mio percorso è stato “leggero”. Fin da subito ho “educato” la mia famiglia al mio essere, nel senso che non ho imposto la mia identità di genere. Così facendo, hanno compreso che il mio non era un capriccio ma una mia necessità, sono proprio nata così. Nonostante mia versatilità in intimità quando ho intrapreso il percorso di transizione, è risultato che avevo più ormoni femminili che maschili, sono tutta naturale, tranne il seno che ho cercato di fare la misura adatta al mio fisico.
Quando c’è l’amore c’è tutto. Ora, ti va di svelarci qualche curiosità sul tuo lavoro attuale di escort?
Certo. Innanzitutto, ho iniziato non per necessità economica ma per la velocità in cui si guadagna. Grazie alla mia professione posso aiutare il resto della mia famiglia rimasto in Brasile.
Un pregio di questo lavoro è conoscere tante culture diverse, perchè ogni giorno mi rapporto con tipi diversi di persone: da ognuna di loro imparo qualcosa, ognuno ha qualcosa da insegnare.
Un difetto di questo lavoro, invece, è che certi si dimenticano che pagano il servizio e non la persona e che non sempre è possibile essere alla loro disposizione perché esiste una vita ed un essere umano oltre al lavoro svolto da me e per certe cose non esiste compenso che paghi.
Ti piace instaurare una sorta di dialogo con chi entri in contatto.
Esatto. I miei clienti non sono dei numeri per me, ma cerco sempre d’instaurare un “feeling” che vada oltre il lavoro, per questo sono apprezzata.
Inoltre, sono educatissima, pulita, rispettosa e mi piace ricevere altrettanto in cambio. Un buongiorno e un sorriso dovrebbero essere rivalutati, il relazionamento interpersonale è importante. Vivo serenamente la mia professione e non ho paura dei cambiamenti.
Hai le idee ben chiare!
Beh, sono una persona che odia la volgarità, so dare il giusto valore alle cose che non si possono comprare coi soldi, ai valori veri. Poi, tengo a sottolineare che non ho nessun tipo di vizio: non bevo e non fumo, sono astemia per scelta, non ho mai toccato alcool o sostanze stupefacenti e non lo farò mai per nessuna cifra.
Lodevole. Monya, sogni nel cassetto da realizzare?
Il mio sogno è laurearmi in psicologia, per un discorso di mia soddisfazione personale. Poi, vorrei poter aiutare bambini, anziani, persone disagiate…ma non per scopo economico. Credo che tutte le persone siano uguali e non mi piacciono i favoritismi: etero, trans, gay…non amo fare differenze per identità di genere e non mi piace il vittimismo e chi si lamenta troppo di tutto. Come dico sempre “se non ti va di fare qualcosa, allora cambia, tutto dipende da noi”. “La vita è bellissima se la godiamo con la testa ed il cuore”.
In bocca al lupo allora Monya!
