
È tornata sul palco la sessantacinquenne popstar internazionale, icona gay e lgbt+ per eccellenza, Madonna (il cui vero nome è Madonna Louise Veronica Ciccone) che a giugno scorso aveva allarmato il mondo con una “infezione batterica” che l’aveva costretta al ricovero in ospedale e alla terapia intensiva, perché a rischio della stessa vita e ad annullare di conseguenza il Celebration tour con le sue date in tutto il mondo.
Il tour è partito da Londra alla O2 Arena sabato 14 ottobre e porta sul palco le hit di quarant’anni di carriera della vera regina del pop. L’attesissimo Celebration World Tour prevede 78 date in 15 Paesi. Madonna sarà in Italia il 23 e 25 novembre al Mediolanum Forum di Assago e negli Stati Uniti dal 13 dicembre.
La prima data del Celebration World Tour ha visto in scaletta quarantasette delle sue canzoni famosissime, i suoi successi suonati in parte o per intero, incluse hit che hanno segnato un’epoca: da Ray Of Light a Like A Prayer, Holiday. La regina del pop ha interpretato i brani cambiando abito più volte e indossando 17 diversi costumi iconici ricreati per l’occasione. Il palco era sfarzoso: un’illuminazione magnifica e circolare, più di 600 luci, e 14 faretti solo sulla Regina. ll concerto si è aperto con il brano Nothing Really Matters dall’album Ray Of Light, in cui ha indossato un abito disegnato dal noto stilista Jean Paul Gaultier per il video della canzone. Ma per ogni canzone c’è stata una vera sorpresa a ricordare il periodo e l’ambientazione: dal body rosa di ‘Hung Up’ ai costumi da dominatrice di ‘Erotica’. Anche il palco circolare a tre livelli è stato progettato per ricordare la “torta nuziale” da cui si è esibita con “Like A Virgin” agli MTV Awards del 1984. Nella parte iniziale dello spettacolo, dedicata agli anni in cui Madonna combatteva per affermarsi come cantante nella grande mela, dopo che Madonna aveva imbracciato una chitarra e interpretato uno dei suoi primi singoli, Turning Up, il sistema audio è saltato per alcuni momenti. Ma Madonna da abile performer non si è persa d’animo e si è messa a parlare con il suo pubblico: «Questo è esattamente ciò che non vuoi che accada durante la tua serata di apertura». E ha ricordato di quando viveva «nella sala prove in cui si esercitava la mia band e non avevo modo di fare un bagno» e ha aggiunto «Quindi uscivo con uomini che avevano docce e bagni. Così erano quei giorni, e questa è la verità» scatenando la commozione e il coinvolgimento dei fan. La star ha anche parlato al pubblico dell’infezione che l’ha fermata e quasi uccisa quest’estate e per sottolineare la cosa ha suonato una versione acustica di “I Will Survive” di Gloria Gaynor, dicendo ai fan: «Non pensavo che ce l’avrei fatta. E nemmeno i miei medici».
Da persona sensibile e intelligente ha parlato anche di ciò che sta accadendo in Israele e Palestina. Madonna ha detto rivolta ai fan presenti: «È così doloroso assistere a questa situazione. Mi si spezza il cuore vedere i bambini che soffrono, gli adolescenti che soffrono, gli anziani che soffrono. Sono sicura che anche voi siate d’accordo»
Un altro momento ad alto tasso emotivo Madonna lo ha regalato mentre eseguiva “Live To Tell” e sugli schermi venivano proiettate le immagini degli amici che la cantante ha perso uccisi dall’Aids. Molto coinvolgente anche la canzone “Vogue”, ma per “Crazy For You” il pubblico è diventato la star della serata e si è unito in coro a intonare la canzone: 20.000 spettatori hanno cantato insieme a lei. Ci sono stati tanti momenti emozionanti, tra cui gli interventi dei quattro figli della star sul palco: Mercy, 17 anni, ha accompagnato sua madre al piano per “Bad Girl”. Stella, 11 anni, si è unita alla coreografia di “Don’t Tell Me” a tema cowboy come il videoclip originale del brano; il figlio adottivo David ha suonato la chitarra durante “Mother And Father”, la canzone del 2003 dedicata da Madonna alla morte della madre accompagnata anche dalle immagini della madre naturale di David.
Il gran finale è stato un medley che includeva “Bitch”, “I’m Madonna” e “Celebration” come a ribadire, a chiarissime lettere, il suo ruolo di icona trasgressiva, i cui brani, oltre a essere hit da dancefloor in tutto il mondo, sono diventati veri e propri inni generazionali, di protesta, di denuncia, di condivisione e inclusione, di scoperta di sé e di libertà di ogni genere.
The Celebration World Tour è il primo Greatest Hits live di Madonna ed è grandioso, un viaggio nel tempo tra luci e costumi per ripercorrere i quarant’anni di carriera che l’hanno consacrata nel mondo intero e fatta diventare prima popstar ineguagliabile e poi l’icona gay e della comunità lgbt+ per eccellenza con il suo impatto sulla cultura popolare. Bentornata Madonna!
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