L’uomo del Cancro vive “del tempo passato”, nel ricordo psicologico delle sue radici, che sono la casa e la madre; la felicità, anche se non lo è, si trova sempre nella rimembranza.
Lui deve costruire l’avvenire su pezzi del passato; mette insieme il mosaico della sua vita mescolando “ieri, oggi, domani”.
Nulla di quanto fa il Cancro ha contorni precisi; lui è sempre ricettivo ma non creativo, prende le idee degli altri e le fa sue.
La sua straordinaria sensibilità e capacità di assimilazione lo accompagna per tutta la vita ed è l’unica qualità che non agisce a fasi alterne, ma sempre coerente.
E’ facile incontrare un Cancro stupidamente orgoglioso, vanitoso e superbo, per quello che ha fatto, perché si auto convince di avere creato una cosa, che invece ha copiato ed assimilato.
E’ inconcludente e volubile nelle amicizie e nelle simpatie; la sua capricciosità gli attira molte antipatie; suscettibile fuori misura non capisce che lo possono essere anche altri.
Il suo aspetto più lodevole è che sa costruirsi degli ideali ai quali rimane fedele per tutta la vita.
La sua fedeltà è morale non fisica, come il suo coraggio.
Il Cancro percepisce un senso di mancanza di definizione e questo gli genera spesso un senso di inferiorità, che si trasforma nella nostalgia per quello che lui avrebbe potuto essere, ma non è; ciò produce anche notevoli forme artistiche, nelle quali si legge come il futuro sia una rielaborazione del passato in chiave positiva, o addirittura, mitica.
Il Cancro è difficilmente “un uomo moderno”; ha un’anima antica che mal si adatta alla frenesia della dura realtà.
Il confronto con altri lo spaventa e fugge da coloro che si presentano come i vincitori di ogni cosa; lui tende ad auto analizzarsi ed accusarsi costantemente.
La sua ottima memoria appartiene al bagaglio del suo attaccamento al passato; la sua ambizione è sotterranea, così come tutto il suo mondo cosciente e subcosciente.
La sua vera vita si svolge al buio, perché le radici crescono solo sottoterra.
Appare un paradosso, ma il sensitivo Cancro tiene molto alle apparenze.
La donna che sceglie deve essere bella, ma soprattutto rappresentativa.
Da giovane viaggia molto ed ha poco tempo da dedicare alle donne, anche se può rappresentare il tipo del conquistatore per i suoi modi gentili, il tono di voce sempre basso e la timidezza.
Una sua dote in amore è la discrezione; non racconta mai le proprie avventure ed una donna sente di potersi fidare.
La vita con lui è difficilissima, ma questo emerge solo in un secondo tempo, a causa dei suoi cambiamenti d’umore, del suo egoismo e della gelosia, che è tenace e terribile.
Il suo adattamento con una donna è più che difficoltoso e riesce solamente se lei sa creare una intesa di anime.
Il Cancro può avere una sensualità morbosa, ma il rapporto più importante è quello spirituale.
Quando una donna riesce a partecipare al suo complicato mondo psicologico, può convivere felicemente con lui, ma questo necessita sempre di un buon periodo di rodaggio.
L’uomo del Cancro possiede una enorme carica affettiva, ma tutta orientata sull’affetto materno, che significa bisogno di dolcezza e comprensione; quanto gli accade, viene filtrato dalla sua natura romantica generata da una enorme forza sentimentale.
La donna che può fare felice un Cancro è una predestinata e costruita in maniera tale da essere dotata di una attrezzatura sentimentale adatta a lui.
Diversamente, il Cancro sarebbe un infelice e lei una disperata; perché nulla è più difficile da sostenere dell’indifferenza che lui saprebbe esprimere senza amore, disturbato nella sua dimensione umana dall’essere che gli vive accanto.