Bionda, raffinata e con le curve esplosive, oggi conosciamo meglio la bellissima trans Leandra Dosil, di Pavia. Abbiamo conversato amabilmente con lei al telefono e vi garantiamo che ha una voce ipnotica e seducente.
Buongiorno Leandra, raccontaci chi sei.
Buongiorno a tutti. Sono Leandra e vengo dal Brasile. Sono una persona con un carattere schietto: mi piace dire quello che penso e anche se a volte posso sembrare un po’ cattiva, in realtà lo sono senza volere, perchè mi piace dire le cose in faccia. Tendo a fidarmi delle persone e a volte mi sono sentita sciocca perchè mi hanno deluso. Faccio avvicinare poche persone davvero a me, perchè se non ti conosco bene, non puoi far parte della mia vita.
Come fai a tenerti in forma?
Sono sempre in dieta e faccio esercizio fisico quando è possibile. Ahimè, mi piace tanto il whisky, lo champagne e il vino e così ogni tanto mi lascio andare un po’ e prendo su peso (ride forte). Comunque, poi torno in forma in fretta, la salute è importante e per me, la cosa principale è avere la salute del cervello, nel senso di essere sereni e non lasciare che troppi pensieri prendano in ostaggio la tua vita.
Parole giustissime. E, nel tempo libero, cosa ti piace fare?
Mi piace svegliarmi con la colazione in camera e guardare film spiritosi e d’amore. Amo l’arte, il teatro, il cinema. Mi piace anche collezionare scarpe con il tacco vertiginoso. Ma la cosa che mi rende più gioiosa è viaggiare: se potessi, viaggiarei ogni mese in un posto nuovo: persone diverse, sorrisi diversi, saluti diversi.
E il viaggiare ti ha portato in Italia.
Si. L’Italia mi affascinava fin da quando ero piccola e guardavo in Brasile le telenovelas italiane. Per me gli italiani sono bellissimi ed anche se adesso sono cambiate molte cose per colpa della crisi economica e si fa fatica ad arrivare a fine mese, per me resta un Paese stupendo, la mia seconda casa.
E cosa ti ha spinto a restare, forse un amore?
Eh si! Nel 2003 ho conosciuto qui il mio primo fidanzato, che poi ho sposato. Siamo stati insieme 11 anni e ora siamo divorziati, ma è stato un grande amore. Sai, come nella favola di Cenerentola, crescendo si diventa più maturi e capisci che non sempre c’è il lieto fine del “felici per sempre insieme”.
Ci vuoi raccontare del tuo percorso di transizione?
Non è stato così difficile. Quando ero piccola sapevo solo che mi piacevano gli uomini e volevo vestirmi da donna. Ricordo che a 8 anni, alle recite a scuola io volevo sempre interpretare la donna; la principessa, la strega…bastava fosse una figura femminile. Ricordo che una volta l’insegnante mandò una lettera a casa perchè ero un ragazzino che voleva essere una ragazzina e questo non era accettabile.
Quando hai iniziato ad esprimerti realmente come te stessa?
Con l’adolescenza, a 13-14 anni decisi di mettere un bel vestito, tacchi e truccarmi e andai a scuola. Dissi a mia madre che mi piacevano gli uomini e non le donne e che volevo diventare una donna. Lei mi rispose: “tu sarai sempre mio figlio però ti devo dire una cosa: dal momento in cui ti metti le scarpe da donna, non si torna più indietro e io fuori non ti posso proteggere”.
Il resto della famiglia come ha reagito invece?
Ho tre fratelli e una sorella, con la quale mi sono sentita sempre un po’ a disagio perchè avevo paura non mi accettasse, ma sbagliavo. In realtà è mio fratello grande che mi ha causato problemi perchè lui, essendo il più grande, aveva preso il posto di papà che era morto quando ero piccola. Mi tagliò i capelli e cambiò la serratura di casa perchè non entrassi più in casa ma mia madre mi ha sempre difeso. Gli disse che io ero figlio suo come lui e che decideva lei in casa. Nonostante ciò, io amo la mia famiglia, ci saremo sempre gli uni per gli altri.
E’ molto bello da sentire e tu sembri davvero serena. Puoi svelarci la tua ricetta personale della felicità?
Preoccuparsi un po’ di più per il prossimo, dei bisognosi e non essere egoisti: non si perde mai aiutando qualcuno, che sia con una parola o con un aiuto di qualsiasi tipo. Per essere felice io ho la fede, conto su Dio e la Madonna e sui genitori. Riguardo a loro, credo siano l’unica vera gioia che si ha nella vita perchè ti amano davvero senza volere niente in cambio.
Allora, io consiglio a tutti di stare di più con i propri genitori, se possono: cercarli per fare una passeggiata, andare a cena, ricordarsi del loro compleanno, passare con loro le feste. Bisogna trattarli bene tutti i giorni e così si è sulla strada giusta della felicità…che prima o poi arriva!