Le rivali in amore - Caterina de Medici Il piacere attraverso la storia

Le rivali in amore!

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Le rivali in amore è un articolo pubblicato nella rubrica il piacere attraverso la storia.

le rivali in amore è un articolo pubblicato sul webzine il piccole magazine by piccoletrasgressioni.

le rivali in amore è un articolo redatto da mirco gallerani.

le rivali in amore racconta le storie delle amanti degli antichi reali

Caterina De’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico, regina di Francia, nota anche come “la regina madre” per avere generato tre figli che furono re di Francia, su certi argomenti la sapeva veramente lunga ed un giorno disse: “Non è mai accaduto che una donna innamorata del marito provasse simpatia nei confronti della sua puttana”.
In questo pensiero è contenuto un concetto che esprime l’essenza della rivalità, tanto più forte tra una regina e l’amante del re, perché non è semplice antagonismo d’amore, ma la contrapposizione di un potere, di cui il letto è il trono.
Nel 1726, nel dare consigli alla figlia Guglielmina in vista di un possibile matrimonio con il principe Federico Guglielmo di Inghilterra, la regina Sofia Dorotea di Prussia le faceva notare come il giovane avesse un buon carattere ed un animo gentile, ma fosse un donnaiolo.

le rivali in amore - Lorenzo il Magnifico

Se avrai abbastanza buon senso da tollerare le sue amanti, potrai ottenere da lui tutto ciò che vorrai” , aggiunse poi Sofia Dorotea, come estremo consiglio.
Una principessa, educata fin dalla nascita per diventare regina, si rendeva perfettamente conto di quanto fosse probabile che il futuro marito si facesse un’amante, anche perché le era sufficiente guardarsi attorno per vedere che a corte erano presenti le amanti di suo padre, degli zii e dei fratelli.
Eppure, immancabilmente, la sposa reale sperava che suo marito sarebbe stato diverso, un’eccezione, che suo marito avrebbe soddisfatto le sue esigenze erotiche soltanto nel letto matrimoniale, senza mai frequentare l’alcova di altre donne; quasi sempre le sue aspettative venivano deluse.
Al momento del matrimonio la principessa veniva allontanata dal proprio paese e trasferita in una nazione straniera, spesso a lei del tutto ignota.
Veniva trasportata nel nuovo paese dove probabilmente non avrebbe più rivisto genitori, sorelle, fratelli o amici.
Sarebbe stata condotta in una corte dove a malapena comprendeva la lingua, con usanze e abitudini a lei completamente estranee.

Le rivali in Amore - Sofia Dorotea di Prussia

Inizialmente, la promessa sposa, la nuova regina, era al centro della vita di corte, ma poi le cose rapidamente rientravano nella precedente routine ed i cortigiani riprendevano a dedicare attenzione ed a complottare attorno all’affascinante amante del re, piuttosto che all’insignificante e noiosa regina straniera.
Pur nella sua prestigiosa posizione, la regina era succube del marito, come qualsiasi altra donna del tempo.
Soltanto il re decideva se sua moglie avrebbe goduto di spaziosi appartamenti al centro del palazzo reale o di stanze piccole e fredde in un’ala distante e periferica.
Era il re che decideva se le sue dame di compagnia dovevano essere giovani e radiose, o vecchie e rugose; che stabiliva se dovesse condurre un’esistenza fastosa o vivere modestamente; che le ordinava di partecipare alla vita di corte con le sue feste ed i suoi balli, con i ricevimenti in giardino e le rappresentazioni teatrali, o di restarsene confinata nelle sue stanze.
Naturalmente, i cortigiani scimmiottavano il comportamento del re: se trattava la consorte con rispetto, facevano altrettanto, ma se la ignorava o addirittura la offendeva, anch’essi le mancavano di rispetto.

Le rivali in amore - Enrico secondo d'inghilterra

Per avere un ruolo importante a corte, la regina aveva bisogno del costante sostegno del marito; un sostegno che tuttavia era spesso condizionato e dipendeva dal rapporto con cui la regina trattava le sue favorite.
Luigi XIV verso il 1670 affermò: “E’ più facile arrivare alla pace in Europa che tra due donne”.
Si dice che nel 1176 la regina Eleonora di Aquitania abbia ucciso la bella amante del marito, Enrico II di Inghilterra, per l’odio che nutriva dei suoi confronti, non soltanto perché Rosamund de Clifford andava a letto con il re, ma soprattutto in quanto sua rivale nella vita di corte.
E’ certo che la regina Eleonora, a causa dei continui adulteri, ordì un complotto contro il marito per deporlo, ma il colpo di stato fallì e la regina trascorse gli ultimi 16 anni del regno di Enrico in prigione.
La vita era decisamente più facile per le regine disposte ad accettare docilmente le amanti del sovrano.
Vi furono regine come Maria di Francia, moglie di Carlo VII, che accettarono di buon grado, fingendosi liete di essere subalterne all’amante, che in questo caso era Agnès Sorel.

Le rivali in amore - Agnes Sorel

La povera regina, invero bruttina, riceveva un trattamento inferiore a quello della splendida amante, a cui erano riservati abiti e gioielli di gran lunga più costosi.
Inoltre, dopo la morte di quattro dei suoi 14 figli, la regina Maria portava solo abiti neri, mentre Agnès era l’arbitro della moda di corte.
La Sorel scandalizzava la corte con l’uso di abiti tanto scollati da permettere a seni e capezzoli di essere scoperti.
Così, mentre Agnès brillava nelle feste di corte, Maria senza lamentarsi si prendeva cura della casa ed assolveva ai propri doveri religiosi e si occupava dei figli.
La regina ubbidiente, devota e moglie sottomessa, ripeteva: “Il re è il mio signore, è lui che ha autorità su ogni mia azione, io invece non ho alcun potere”.
Questo sarebbe stato il credo per quasi tutte le regine dei secoli futuri !

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