Per un’amante reale uno dei più grandi privilegi era essere nominata contessa, marchesa o duchessa. Il re infatti poteva a sua discrezione innalzare la posizione sociale della sua amante.
Carlo VII, nel 1450, insignì del titolo di duchessa Agnés Sorel, ma soltanto dopo la morte, perché potesse avere un sontuoso funerale ducale.
Alcuni re attribuivano titoli nobiliari alle loro amanti in vista del matrimonio. Questo perché sposare una donna borghese o una dama appartenente alla piccola nobiltà era scandaloso. Sposare invece una donna di alto rango, che fosse stata o meno la sua amante era più accettabile.
Enrico VIII, nel 1532, prima di sposare Anna Bolena la nominò marchesa di Pembroke e pari d’Inghilterra. Onore senza precedenti per una donna.
Enrico IV, nel 1594, nominò la sua amante, Gabrielle d’Estrées, marchesa di Monceaux e successivamente duchessa di Beaufort. Due titoli idonei al matrimonio reale.
A volte l’assegnazione di un titolo era un premio di consolazione.
Una sorta di benservito, quando il re decideva di sostituire l’amante con un’altra femmina.
Napoleone III, nel 1853, nominò Harriet Howard, da tempo sua amante, contessa di Beaurégard.
Questo però solo quando si fidanzò con la bellissima nobildonna spagnola Eugenia de Montijo.
Carlo II d’Inghilterra, nel 1670, essendosi stancato di Lady Castlemaine, la creò duchessa di Cleveland.
Un onore che si accompagnava a vaste terre e notevoli introiti.
Il tutto prima di lasciarla per la nuova amante Louise de Kéroualle.
Nello stesso periodo, Luigi XIV elevò al rango di duchessa Louise de la Vallière, da sette anni sua amante.
Lo fece apparentemente in segno di gratitudine per la nascita del suo quarto figlio, ma in realtà perché era stanco di lei e voleva come nuova amante Madame de Montespan.
Tra i tanti privilegi che il titolo di duchessa concedeva, vi era quello di stare seduta in presenza della famiglia reale.
Lo sgabello da duchessa era ambitissimo come simbolo massimo di elevazione sociale a corte ed era riservato a pochissime dame.
Nel 1650, la madre di Luigi XIV, la reggente Anna d’Asburgo, concesse l’uso dello sgabello a due dame che non erano duchesse, sollevando una tale ondata di proteste da essere costretta a revocarlo.
Spesso le amanti venivano innalzate aristocraticamente soltanto perché la loro posizione rifletteva il potere dell’amante reale.
Augusto il Forte nominò, nel 1704, la sua amante, Madame Lubomiski, principessa di Teschen.
Poco dopo però si innamorò di Madame Hoyn, che gli chiese di essere creata contessa del Sacro Romano Impero Germanico.
Augusto, non essendo l’imperatore di Germania ma re di Polonia, chiese ed ottenne dal sovrano germanico il titolo per l’amante, che divenne Contessa Cosel.
Luigi XV, nel 1745, nominò Jeanne-Antoinette d’Etioles marchesa di Pompadour. Le attribui però il titolo, le tenute e lo stemma di una nobile famiglia estinta, unitamente alle rendite della tenuta .
Nel 1752, innalzò la marchesa di Pompadour al rango di duchessa e con questo nuovo titolo andò oltre all’ambito sgabello ducale: le concesse di sedere in poltrona, come una principessa,
insieme alla famiglia reale in occasione dei banchetti ufficiali.
Tuttavia, madame de Pompadour, pur godendo dei privilegi del nuovo titolo, non lo usò mai, preferendo con intelligenza, porsi con infinito rispetto nei confronti della regina.
Talvolta, i re insignivano le loro amanti straniere di nuovi titoli nobiliari per aiutarle ad integrarsi nel mondo aristocratico del paese adottivo.
Giorgio I trasformò l’amante tedesca Ermengarda Melusina von Shulenberg nell’inglese duchessa di Suffolk.
Giorgio II, analogamente, trasformò Amelia von Walmoden nella contessa di Yarmouth.
Carlo II trasformò la francese Louise de Kéroualle nella britannica baronessa Petersfeld, contessa di Farnham, duchessa di Porstmouth.
Lola Montez pretese che Ludwig le conferisse il titolo di contessa bavarese. Non comprese però che, dopo la rivoluzione francese, il potere assoluto e capriccioso dei sovrani era definitivamente tramontato.
Questa amante reale era malvista da tutti e non sarebbe bastato un titolo a darle rispettabilità.
Ludwig ottenne con grande fatica che il suo ministro conferisse a Lola la cittadinanza bavarese ed il titolo di contessa di Landsfeld.
L’intero consiglio della corona però a seguito di questo diede le dimissioni in segno di protesta.
Con suo grande disappunto, la nuova contessa non venne però accolta dall’alta società bavarese, poiché la regina Maria Teresa fece sapere che da parte sua non avrebbe mai più ricevuto chi avesse avuto rapporti pubblici con Lola.
Quando la donna venne esiliata dalla Baviera, per due anni viaggiò per l’Europa, dove il suo blasone veniva deriso dai nobili, che avevano il titolo non per meriti sessuali.
Diversamente, il titolo le fu molto più utile negli Stati Uniti, dove visse attorno al 1850.
Gli statunitensi erano eccitati, a differenza della superba nobiltà europea, dall’idea di incontrare una vera contessa bavarese e non aveva importanza in quale modo avesse ottenuto il titolo.