Daniele Ghashghaian Maghsoo di 33 anni, consigliere comunale di Nichelino e praticante avvocato ha denunciato una trans per estorsione, ma entrato in aula da persona offesa ne è uscito scortato dai carabinieri e ora rischia un’indagine per minacce a un avvocato, proferite davanti alla corte che stava ascoltando la sua testimonianza perchè in aula è sbottato pesantemente ed è stato scortato fuori.

È accaduto il 6 novembre al Palazzo di Giustizia: il consigliere chiamato a rilasciare la sua testimonianza al processo per estorsione e danneggiamento ai suoi danni messo di fronte al banco degli imputati con la prostituta trans che avrebbe avvicinato la sua auto ferma al semaforo, secondo la deposizione del consigliere e avrebbe rubato un braccialetto di scarso valore economico ma di grande valore affettivo per la vittima che per errore l’aveva lanciato fuori dall’abitacolo, proponendo la restituzione in cambio di soldi, ovvero, di cinquanta euro. Daniele Ghashghaian Maghsoo ha raccontato al pm Gianfranco Colace di essere anche stato minacciato con un coltello da cucina per oltre un’ora all’interno della propria auto, dove la transessuale era riuscita a salire e di aver ceduto al ricatto ed essere stata costretto girare in lungo e in largo la città per trovare un bancomat e ritirare i cinquanta euro richiesti dalla transessuale.
Le dichiarazioni sono verificare. In ogni caso la sera dell’accaduto la pattuglia dei carabinieri è intervenuta ed ha arrestato la trans, perché a colpi di crick aveva sfasciato l’auto del consigliere e lo inseguiva per strada con il coltello. Fermata, ha minacciato poi di tagliarsi con l’arma che aveva in mano e in caserma si è ferita usando uno specchietto che teneva nella sua borsa.
Destinata a una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, la trans, trentenne proveniente dalla Bulgaria e tossicodipendente con gravi disturbi di personalità e precedenti per maltrattamenti ha fornito una sua versione dell’accaduto: “Si è fermato con l’auto dove battevo e mi ha fatto segno di avvicinarmi. Mi ha chiesto: “Quanto vuoi?” Gli ho risposto: 100 euro tutto completo. Mi ha chiesto: Fumi? Ho risposto di sì e mi ha detto di entrare in auto. Lì abbiamo fumato e poi abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Dopo lui mi ha detto: Adesso andiamo a un bancomat, prelevo 100 euro così te li do. Ha girato molto per le strade della città perché era fuso. Alla fine si è fermato, è uscito per prelevare e quando è rientrato mi ha dato uno schiaffo e mi ha gridato p***ana di m***a, esci subito dalla macchina. A quel punto sono uscita e ho preso il crick dal bagagliaio. Se mi avesse detto che non aveva soldi avrei capito, ne guadagno abbastanza quando sono fuori. Invece ha approfittato del mio corpo. È stata un’umiliazione”.
Ovviamente le versioni del consigliere e della trans sono una contrapposta all’altra. Anzi il consigliere nega categoricamente la versione rilasciata dalla prostituta. “Preferisco avere un coltello puntato alla gola che farmi vedere con un trans” ha dichiarato. Essendo anche praticante avvocato ha chiesto anche di mettere agli atti che prima di quello spiacevole episodio aveva avuto solo un rapporto a pagamento con una prostituta sudamericana e di aver fatto uso di cocaina e hashish in passato, ma di essere in cura per disintossicarsi. Ma a innervosire il collegio è stato il suo comportamento sopra le righe in aula: prima ha interrotto il suo difensore prendendo la parola senza autorizzazione, poi, dal banco dei testimoni, ha più volte alzato la voce e interrotto la giudice Rosanna La Rosa, che gli chiedeva di mantenere un contegno più consono e gli intimava di non mettersi a ridere e di adottare comportamenti più consoni a un’aula giudiziaria. Ma ciò che ha fatto precipitare tutto sono state le minacce all’indirizzo della trans imputata e del suo legale, che secondo il consigliere era colpevole di avergli chiesto provocatoriamente conferma della sua carica al Comune di Nichelino (di cui lui non aveva parlato al pm, preferendo mantenere il riserbo), le sue parole suonavano più o meno così: “Se si viene a sapere di questa cosa, tutto il male che ho ricevuto lo ridarò indietro”. La giudice ha chiesto allora al consigliere di precisare a chi fosse rivolta la frase e lui ha risposto: “All’avvocato e alla sua cliente”. A quel punto la giudice ha deciso di fermare la deposizione del consigliere. Ha fatto mettere agli atti che la persona offesa “ha turbato il regolare svolgimento dell’udienza, avendo dato in escandescenze nel corso del suo esame”. Ha poi disposto la trasmissione degli atti in procura per le minacce proferite davanti al collegio giudicante. Per verificare il racconto della vittima ora il Tribunale dovrà anche visionare e valutare un filmato YouTube, prodotto dalla parte civile, che riprende un tentativo di estorsione commesso dalla stessa trans, con modalità simili a quelle denunciate da Ghashghaian. Secondo la difesa, però ci sarebbe un’errore perchè nel video è immortalata un’altra persona e non la transessuale in questione.
Fonte immagine: https://osservatorequotidiano.it/consigliere-comunale-minaccia-in-tribunale-trans-che-aveva-denunciato-per-estorsione/
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