Mi chiamo Valentina, sono una donna di 32 anni e abito a Bologna.
Sono fidanzata o perlomeno non so se lo sarò ancora, ma sono sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle.
Il mio ragazzo, con cui sto da 8 anni, vive a Ferrara e per vederci, ci spostiamo continuamente.
Ho sempre creduto nella nostra relazione, ma devo ammettere che negli ultimi tempi i suoi impegni sono diventati un po’ troppi per i miei gusti. Soprattutto visto che il mio impegno principale è costruire un futuro con lui mentre i suoi continuano ad aumentare tra la partitella di calcetto con i suoi amici, le uscite, la sera passata davanti alla tv a guardare la Champions League o qualche serie tv americana sempre con i suoi amici. Nel tempo insomma ho cominciato a notare una certa forma di rilassamento suo nei miei confronti.
Come stavo dicendo, sono una bella ragazza, non molto alta, 1,60, un bel seno, un fisico molto tonico, amante dei tacchi e della lingerie di classe e, non di rado, mi permetto qualche vestitino sexy che acquisto on line in un sexy shop.
Questa storia riguarda quello che mi è capitato il giorno di San Faustino e di cui il mio ragazzo è all’oscuro e ben gli sta!
Una sera di dicembre, mentre nevicava, mi sono dovuta fermare all’altezza di Castel Maggiore, una cittadina nella provincia di Bologna, per fare benzina alla macchina.
Era uno di quei distributori di benzina con un bar dove poter fare colazione, aperitivo o prendere qualche snack e, osservando meglio, notai la presenza di molte persone. Incuriosita, mi avvicinai per guardare meglio, trovandomi davanti una bellissimo spettacolo.
Non so chi avesse ideato quell’evento, ma lo trovai da subito magnifico: avevano allestito una passerella con musica dove alcune modelle e modelli sfilavano mostrando la loro bellezza e la loro eleganza.
Mi godetti lo spettacolo per una decina di minuti, quando ad un certo punto sentii una voce vicino al mio orecchio sussurrarmi:
“E tu quando sfili?”
Mi voltai sorpresa e mi ritrovai davanti a un uomo con un bellissimo sorriso.
“No, guarda che io non faccio parte dell’evento, anzi mi sono avvicinata incuriosita proprio perché ho trovato carina questa cosa”.
“Beh, allora fattelo dire: bella ed elegante come sei, sono sicurissimo che daresti un 10 a 0 a tutte quelle che stanno sfilando”.
Arrossii.
“Scusami, non ti volevo imbarazzare, ma dico sempre quello che penso.”
“No, figurati, è sempre piacevole ricevere complimenti”.
“Ti va di bere qualcosa dentro?”
Alzai la mano mostrando l’anello di fidanzamento e dissi:
“Mi dispiace, ma sono solo di passaggio. Ero incuriosita e mi sono fermata a osservare, ma sono fidanzata. Credo che sia meglio che io vada”.
“Spero di rivederti, anche solo per prendere un caffè”.
Con il cuore che mi batteva forte nel petto, decisi di tornare alla macchina per andare dal mio fidanzato.
Pensai a quell’uomo affascinante per tutta la sera, mentre il mio ragazzo guardava la tv e feci l’ amore con lui quasi svogliata.
Arrivarono le feste: noiose e scontate. Per Natale ricevetti come regalo un profumo, per Capodanno mi portò alla classica cena di amici, mentre io avevo espresso il desiderio di poterci rinchiudere in un albergo a fare sesso tutta la notte, come facevamo i primi tempi, quando la passione e il piacere sono il fulcro di un incontro, le anime bruciano ed è un susseguirsi continui di giochi e orgasmi.
Finalmente arrivò febbraio.
Personalmente ho sempre messo il mio ragazzo al centro del mio desiderio e con l’avvicinarsi di San Valentino arrivo anche la domanda di repertorio:
“Cosa vorresti per regalo?”
Non sapevo nemmeno io cosa rispondere…ma che noia! Ma come si fa a fare una domanda del genere?
“Potremmo rinchiuderci in un hotel a fare sesso oppure fare sesso in una piazzola di qualche autogrill sperando che qualche guardone venga a osservarci, oppure potresti prendermi un abito molto sexy, potremmo sperimentare qualche gioco..che ne dici di un vibratore?”
“Ma perchè forse il mio non ti piace più?”
“Ma cosa c’entra! Si fa per giocare insieme, mica devi prenderla come una provocazione…sarebbe ora che ti svegliassi”.
“Ok, ho capito.”
Quando un uomo risponde ” ok, ho capito”, è semplicemente perché non ha più nessuna voglia di parlare e vuole tagliare corto senza dover arrivare al nocciolo della questione.
Così il vibratore me lo comprai da sola al sexy shop e non nego che spesso mi capitava di ripensare a quell’ uomo che avevo visto la sera al distributore.
Arrivò il tanto e agognato San Valentino e io volevo scopare, solo scopare.
Gli presi come regalo per lui la tanto agognata maglietta ufficiale del suo calciatore preferito, con tanto di autografo e dedica sulla maglia.
Per me invece comprai un paio di tacchi a spillo vertiginosi, una super minigonna che risaltava le mie gambe, un bel corpetto con tanto di push up per valorizzare ancora di più il mio seno, e un completino intimo di autoreggenti e perizomino da strappare. Mi sentivo troppo figa e lo ero veramente.
Di tutta risposta il mio fidanzato mi disse che quella sera aveva prenotato in un ristorante di pesce dalle sue parti…wow, originalissimo rispetto a quello che avevo chiesto io.
Andammo al ristorante e notai che aveva chiesto anche un tavolo in una posizione precisa.
Lì per lì mi stupii di tanta attenzione e sul momento non capii immediatamente la sua scelta così precisa.
Ordinammo e poi mi disse:
“Ti piace il posto?”
“Certamente, ho il tuo regalo, guarda se ti piace.”
Aprii il pacco e quando vide la maglia del calciatore si alzò in piedi e cominciò a urlare di entusiasmo, che imbarazzo…ci guardavano tutti.
Venne il mio turno e mi presentò davanti un pacco dalla forma inconfondibile.
“Una borsa???”
“Come fai a saperlo?”
“Ti hanno fatto il pacco della forma della borsa. Ma chi ha fatto questo scempio?”
“L’ho impacchettato io!”.
Aprii e boh, non so ancora che dire.
Non si trattava di una borsa bella o una borsa brutta, non era vintage, non era di moda, non era griffata..era…una borsa e stop, neanche un minimo di impegno. Ti chiedo di scopare e tu mi regali una borsa?
Ok, passiamo oltre perché il fulcro non fu nemmeno la borsa ma quello che accadde dopo che mi sconvolse completamente.
Notai il cameriere avvicinarsi vicino al nostro tavolo con un telecomando in mano e accendere la televisione alle mie spalle.
Mi girai incuriosita e lo vidi scegliere accuratamente un canale fino a quando comparve la scritta di quello che avrebbero trasmesso di lì a poco: Zurigo – Napoli.
Mi si accese subito una lampadina nella testa ma non volli crederlo subito e cercai di scacciare via quel pensiero dalla mia testa fino a quando non accadde la cosa peggiore: il cameriere si avvicinò a noi e disse:
“Signore, abbiamo scelto bene il tavolo, credo. Da qui si vede bene la partita.”
Rimasi impietrita, atterrita, schifata,
Presi il tovagliolo da sopra le mie gambe e lo posai sul tavolo.
“Puoi tenertela la borsa e anche la t-shirt, credo che questa serata sia conclusa. Sono sicura che in compagnia della partita passerai una bella serata.”
“Ma perchè che ho fatto di male? Eddai, è solo che…”
“Prova a dire un’altra parola e ti giuro che il mio tono di voce sarà talmente alto che tutto il ristorante si girerà a osservarti mentre ti urlo tutto quello che penso.”
Chiuse la bocca immediatamente.
Mi alzai in piedi e mi rivestii.
Dietro di me un signore anziano, in compagnia di amici, si girò e sentii esclamare:
“Luciano, guarda che roba, eh. Cosa faresti per una serata con una così“.
Mi girai felicissima e risposi a loro:
“Beh, il mio attuale fidanzato non apprezza. Gli avevo chiesto di scoparmi tutta sera e lui mi ha portato qui per vedere la partita di calcio…”
Me ne andai lasciando il mio fidanzato lì sentendo i signori anziani che si divertivano a prenderlo in giro.
Accesi la macchina e partii verso casa e mi accorsi che dovevo fare benzina.
Curiosamente mi venne in mentre di quel distributore di quel bar dove quell’uomo aveva apprezzato la mia bellezza e mi fermai subito.
Mentre facevo benzina, osservai un volantino che diceva che la sera dopo, quella di San Faustino, la festa dei single, ci sarebbe stato un party e decisi subito che ci sarei andata.
Mi preparai con molta cura, indossando un abito molto sexy e entrai nel bar, con il cuore che mi martellava il petto, consapevole che se lo avessi incontrato, avrei approfondito la nostra conoscenza.
Feci per ordinare un calice di prosecco, quando…
“Se permetti a questa deliziosa ragazza offro io..”
Mi girai ed era lui e gli sorrisi. In un colpo solo mi passò il batticuore e mi sentii felice.
“Ah, sei tu, grazie del pensiero, sei gentilissimo!”.
“Hai visto come sono stato bravo? Ti ho riconosciuto subito e in mezzo a tutta questa gente.”
“Eh, non tutti la pensano come te…”
“Qualcosa non va?”
Alzai la mano sinistra come feci quella sera e mostrai l’anello, ancora.
Alzarono notevolmente il volume della musica all’interno del locale.
Avvicinai meglio l’orecchio e lui si avvicinò a me: mentre mi parlava mi scavava con lo sguardo e percepivo il fascino che avevo su di lui.
“Andiamo fuori? Non ti sento?”
Lui, invece, capii immediatamente.
Non tutti gli uomini sono come il mio fidanzato, pensai.
Prese altri due calici e mi seguì… sapevo che mi stava guardando il culo e camminai in modo molto malizioso.
Uscimmo e il freddo fece subito risaltare i miei capezzoli e lui se ne accorse subito.
“Qualcosa non va?”
“Ho un fidanzato che è come un bambino. Pensa solo a divertirsi e a fare lo scemo con gli amici.”
“Capisco bene la situazione”.
“Sei fidanzato?”
“No”.
“Un uomo affascinante come te non è sposato o fidanzato?”
“Non ci crederai, ma è la verità.”
Bevvi tutto il prosecco in un solo sorso.
“Aspetta, ne prendo altri due”.
Lo aspettai fuori, fumando una sigaretta e il freddo prese un pochino il sopravvento.
Tornò fuori con due calici e dissi: “Senti, non esiste un posto al caldo dove possiamo bere con calma, io sto congelando”.
“Non lo so, dentro c’è casino e la musica è alta.”
“In macchina da te?”
“Ah, ok, direi perfetto”.
Lo seguii fino alla macchina.
Ci accomodammo e tempo due minuti l’abitacolo si scaldò immediatamente.
Finimmo il prosecco e decisi che quella sera avrei regalato un bel paio di corna al mio caro fidanzatino.
“Credo che tu sia una donna tra le più sexy che abbia mai incontrato”.
Guardai i suoi pantaloni e notai che aveva già il cazzo duro…e che super cazzo che doveva essere.
“Stop”.
“Cosa?”
“Ti va se ci spostiamo leggermente con la macchina? Non mi piace che ci vedono!”.
Inserì la prima e fece una piccola manovra per posizionare la macchina nell’unica zona non illuminata del parcheggio, mentre si sentiva ancora la musica provenire dal locale.
“Sai cosa ho chiesto al mio fidanzato come regalo di San Valentino? di essere scopata.”
“AH!!!”
“Che dici? Me lo fai tu il regalo di San Faustino?”
Si avvicinò per baciarmi e posso garantire che un bacio così appassionato l’ho ricevuto pochissime volte.
Mi tosi i tacchi e sollevai la minigonna, mostrandogli le gambe avvolte dalle autoreggenti e il perizoma: quella sera volli davvero lasciarmi andare.
Mi sfilai il perizoma e glielo diedi.
“Un piccolo regalo per te”, mentre lui se lo portò al viso annusando il mio profumo.
Mi girai verso di lui e aprii le gambe e portai la mia mano tra di loro, infilando il dito dentro di me e cominciai a masturbarmi, ansimando.
“Togliti i pantaloni”.
Cominciammo a masturbarci, osservandoci e la situazione era talmente eccitante che raggiunsi l’orgasmo davanti a lui, bagnandogli completamente la parte del sedile sul quale ero seduta.
“Mettiti dietro”.
Si mise dietro a gambe aperte davanti a me e io mi accuciai tra i sedili davanti per raggiungere meglio quel cazzo favoloso, che presi subito in bocca. Mi sentivo una gran porca e la cosa mi piaceva tantissimo.
Mi misi sopra di lui e impuntai il suo cazzo tra le mie cosce, poi lo feci scivolare dentro piano piano, sentendo la mia vagina dilatarsi a ogni centimetro che entrava…era favoloso.
Salii con i piedi sui sedili ai lati delle sue gambe e cominciai muovere il bacino sempre più velocemente.
“Buon San Faustino“ mi disse.
Mi giro con le sue mani grandi, con foga, sentivo la sua voglia e mi mise a pecorina e penso che passai almeno una buona mezz’ora in preda ai suoi colpi incessanti, con le sue mani che mi tenevano per i capelli, sculacciandomi, facendomi gemere e raggiungere il secondo orgasmo.
Sentii che stava per venire anche lui.
Scesi dalla macchina completamente nuda, mi misi in ginocchio e mi presi il seno nelle mani e lui capii perfettamente cosa desideravo.
Mi schizzò il suo sperma inondando il mio seno e quando ebbe finito lo raccolsi con le mani, portandomelo alla bocca e gustandomi ogni singola goccia.
Ci rivestimmo ed entrammo di nuovo e lui ordinò due prosecchi.
Bevvi in fretta e lo baciai sulla bocca davanti ai suoi amici che applaudirono.
Era giusto che avesse il suo trofeo.
Lo salutai e uscii e sentii un amico avvicinarsi a lui e digli:
“Secondo me, quella te la vuole dare.”
“Mah, vediamo, speriamo”.
Tornai indietro, infilai una mano nella tasca della sua giacca e presi il mio perizoma, dandolo al suo amico.
“Ma cosa?”
“A San Faustino, le corna al fidanzatino”.
Tornai a casa e feci una doccia. Ero proprio felice.
Svuotai la borsa e presi il cellulare e fu lì che notai un tovagliolo che riportava il simbolo del bar e con su scritto:
“FAUSTO 347 XXXXXXX”.
Mi misi a ridere e mi addormentai completamente felice e rilassata.