La famosa cantante lucana Arisa, in gara in questi giorni al Festival di Sanremo con la canzone “Mi sento bene“, si è raccontata recentemente in una bella intervista al giornale Rolling Stone. Durante la chiacchierata, Arisa, che è una persona molto trasparente e senza tanti peli sulla lingua ha dichiarato di sentirsi molto vicino alla comunità transgender.
Nel suo ultimo album “Una nuova Rosalba in città“, c’è un pezzo che si chiama “Minidonna”, che parla di una persona trans. Anche se non è dato sapere se si tratti di uomo o donna. “Da sempre mi sento vicino alla comunità gay e trans” ha dichiarato Arisa. “Non lo faccio né per moda né per prese di posizione. E’ una cosa che riguarda molto me. Partecipo a delle battaglie, ma se non mi toccano da vicino, non riesco neanche a parlarne“.
Alla domanda del perchè ha scelto questi brani ha spiegato di aver vissuto in questo senso: “ho trovato sempre molto amore, molto appoggio e molta considerazione nella comunità trans. E’ stata un rifugio. Hanno una maternità e una saggezza che, molte volte, manca agli amici di passaggio. Questo è capitato a me: ero una ragazzina del Sud, arrivata a Milano, lavoravo in un locale notturno e lavavo i bicchieri. Stavo ore e ore senza parlare con nessuno. E sotto casa mia – abitavo in viale Abruzzi – c’era una signora che, in realtà, non aveva fatto nessun accorgimento per diventare donna, era un uomo che si vestiva da donna”.
E ha proseguito: “abbiamo passato ore a parlare, dovevo digerire il fatto che fossi senza i miei genitori, che fossero lontani. Piano piano, da Pina – si chiamava così – ho iniziato a conoscere tante persone. Adesso abito in un posto dove c’è Umberto e Mirela, un parrucchiere brasiliano dove ci sono clienti molto colorati. Ho ritrovato quell’atmosfera di complicità e di comprensione“. Un’altra canzone “Gli amanti sono pazzi” è dedicata invece all’amore omosex: “sostengo che ci si possa innamorare di un uomo o di una donna, indipendentemente dalla fisicità. Ci si può innamorare dell’anima e il brano lo spiega benissimo“.