Kimberlly Kelly, la trans brasiliana che vuole giustizia Cronaca

Brasile, la trans Kimberlly Kelly è in attesa di giustizia

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Una decisione della Corte Suprema in Brasile, consente la variazione del nome nel registro civile, che può essere fatta senza la necessità di un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. Questo però non è stato possibile per la transessuale Kimberlly Kelly, che ha denunciato che le è stato impedito di cambiare nome nell’ufficio notarile di Goiatuba.
Il notaio a cui si era rivolta Kimberlly, si è giustificato dicendo che non era a conoscenza della regola e quindi non poteva emettere nuovi documenti con il nome corretto al femminile.

Ma ripercorriamo insieme la storia di Kimberlly Kelly Santos. 26 anni, era nato uomo e si chiamava Maurício Sérgio Gabriel Santos e all’età di 14 anni ha intrapreso il suo percorso per diventare donna.
“Sin da quando ero bambino, sentivo di non essere un ragazzo. Non mi sentivo un uomo, non potevo adattarmi alle cose del mondo maschile, come giocattoli e vestiti. Mi sono sempre visto dal lato femminile ” – ha detto.
A marzo di quest’anno, Kimberlly ha deciso quindi di rinominare i documenti d’identità ed ha cercato l’aiuto di un avvocato, ma non ha potuto apportare il cambiamento fino ad ora.
Il notaio, la prima volta ha sostenuto di non conoscere la legge della Corte Suprema” – ha detto l’avvocato di Kimberlly, Kenia Tavares – “questo ha reso molto difficile per lei effettuare il cambio, anche perchè sul cambio nome hanno applicato una tassa economica più alta del normale e anche se Kimberlly avrebbe pagato, hanno detto che non volevano farlo”.
Kimberlly si è sentita discriminata dalla situazione. “Ho riscontrato della transfobia nei miei riguardi, anche se hanno cercato di mascherare questo pregiudizio con la mancanza di informazioni”.
Il presidente dell’Ordine degli Avvocati del Brasile a Goiatuba, Filemon Santana, ritiene che il ritardo stia accadendo anche per la mancanza di informazioni sulla decisione dell’STF. In ogni modo, è fuori discussione che i notai si rifiutino di fare questo cambiamento: “Tutti i tribunali statali della giustizia dovranno disciplinarlo ed istruire i notai a operare come da legge stabilita. Se la resistenza avviene a causa di discriminazione, dovranno rispondere di questo”.
Finchè questa spiacevole situazione non viene risolta, Kimberlly attende il nuovo documento, con il nome e il sesso cambiati. “Mi aspetto di ottenere il mio documento con il mio vero nome al più presto e finalmente potrò gridare ai sette venti che sono una una nuova persona, una nuova donna, registrata”, ha concluso.

Cambio anagrafico: no per Kimberlly Kelly, lei vuole giustizia

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