Intervista alla trans Patricia Spally Interviste Interviste Escort

Intervista a Patricia Spally, trav a Treviso: una vita di successo!

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In questa Intervista abbiamo avuto modo di parlare con Patricia Spally, uno stupendo mix di bellezza e fascino, una vera dea per fortissime emozioni, famosissima pornostar di origini brasiliane e trav attualmente a Treviso. Dotata di un grande cuore e simpatia, ci ha raccontato la sua storia.
A voi l’Intervista!

Ciao Patricia, allora, presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti. Sono del segno del toro e nata in Brasile, a Parà, che si trova nella Foresta Amazzonica. Ho studiato medicina e aiutavo mia sorella nello studio medico. Inoltre ho fatto anche studi da pubblicitaria e di psicologia. Gli ultimi tre anni in Brasile poi mi sono spostata a Rio De Janeiro. Ho un carattere forte, sicuramente, e sono giusta, cerco di conoscere la persona nel suo insieme, con la sua storia, non giudico mai nessuno.

In questa Intervista ti va di raccontarci il tuo percorso di vita?
Ve lo riassumo: purtroppo in passato ho subito una brutta esperienza e per molto tempo mi sono colpevolizzata.
Poi, ho capito che non era colpa mia e sono riuscita a risalire dal mio trauma, mi sono ripresa la mia vita.

Sono cresciuta in una famiglia con papà che era militare e mamma casalinga. Mio padre non mi accettava e mia madre non poteva intervenire, la sua vita era solo fare la casalinga e stare a casa in silenzio. Per fortuna, successivamente ha iniziato a studiare, grazie a me che le ho pagato gli studi, e si è emancipata.

Patricia Spally si racconta in una intervista

Come hai vissuto tutta la situazione?
A 18 anni sono andata via da casa. Ho lavorato in un negozio di scarpe come commesso ma i soldi non bastavano mai, abitavo da uno zio e allora non avevo ancora intrapreso gli studi che poi ho conseguito.

La decisione non l’hai presa a cuore leggero.
Decisamente no. Inizialmente ero titubante perchè mi hanno impartito un’educazione molto religiosa: pensa che per me il sesso si doveva fare solo dopo sposati! (ride). Dopo poco tempo che facevo questo lavoro, ho capito di avere un “grande potenziale” (ammicca) e da lì a diventare pornostar il passo è stato breve.

Sei una pornostar di successo: in America Latina sei stata una figura di spicco del mondo hard.
Si, per 4 anni sono stata considerata la più grande trans pornostar del Paese, facevo davvero una bella vita (ride). In classifica ero la settima in Brasile e in Europa ero decima, 11ma invece nella classifica mondiale. Giravo i film con il nome di Patricia o Gustavo. Tengo a sottolineare che io non prendo ormoni, sono naturale, acqua e sapone.

Intervista alla trans Patricia Spally

C’è stato un riavvicinamento con la tua famiglia, successivamente?
Solo dopo che sono andata via di casa e sono diventata famosa, certi parenti hanno iniziato a starmi vicino, a “leccarmi il culo”, diciamolo schiettamente. Ma io aiuto solo mia mamma, mia sorella e mia zia; con gli altri sono educata e basta: ho cuore ma non dimentico quello che mi è accaduto, come mi hanno trattata.

Poi come è andata?
Tre anni fa mi sono trasferita in Italia, ma prima sono stata a Londra dove mi sono guadagnata anche la copertina di diversi giornali come attrice trans. Una volta arrivata a Milano, dove lavoro anche da trav, ho scatenato gelosie nell’ambiente, perchè ho molto successo (ride).

Cosa piace così tanto alle persone di te, aspetto fisico a parte?
A me piace trattare bene tutti, mi piace vivere in un ambiente di classe e pulito, perchè credo che la casa rispecchi un po’ la persona che ci abita. Rispetto le persone e pretendo altrettanto in cambio.

Infine, Patricia, come ti vedi da qui a qualche anno?
Ora viaggio tantissimo, sono una zingara (ride). Ma un giorno mi vorrei fermare ed avere una mia stabilità, star bene con me stessa ed essere rispettata ed apprezzata per come sono, senza essere giudicata per quello che faccio.
Mi piacerebbe che il lavoro che faccio fosse regolamentato in Italia come negli altri Paesi, perchè, parliamoci chiaro, questo mestiere è una cosa che serve a tutti e fa bene all’umore! Credo sia giusto poter pagare tasse: per me che lavoro in questo campo e per le persone che vengono con me è una sicurezza in più.

Patricia grazie per l’Intervista!

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