Esistono persone che hanno il potere d’illuminare con la loro presenza tutto ciò che le circonda, di farti desiderare un loro cenno di approvazione, un semplice sguardo, un sorriso.
Mistress FetishDea è una di queste rare persone. Nata a Milano ma veronese d’adozione, può essere descritta in molti modi: modella fetish internazionale formata nell’Arte della Dominazione, Mistress oscura e “manipolatrice”, inflessibile e molto sensuale: senza dubbio una Dominatrice straordinaria e completa. Mistress FetishDea ha scritto la storia del FemDom Italiano nel mondo ed oggi ci addentriamo con con lei nell’affascinante modo della Dominazione e sottomissione: preparatevi all’impatto, perchè sarà forte.
Buongiorno Mistress FetishDea, è un piacere conoscerla e grazie per averci concesso questa intervista.
Buongiorno a voi. Vorrei subito precisare che ho deciso di rilasciare questa intervista perchè vorrei essere utile alle persone che la leggeranno, in particolar modo a chi si vergogna del proprio modo di essere. La vostra indole di ammirare le donne di potere non vi deve far paura, è insita nella vostra natura, mostratevi per come siete perchè non c’è nulla di male. Si devono vergognare le persone che abusano di altri, non voi.
Subito un invito a togliersi la maschera, mi piace.
Credo sia importante venir fuori dal guscio e imparare a frequentare chi ti vuole bene e ti accetta per come sei, con i tuoi limiti. Non si deve rincorrere la perfezione, bisogna essere se stessi.
Lei è una donna senza filtri, vero?
Sono una persona autentica, schietta e leale. Ecco, recentemente una persona che mi ha conosciuto su Facebook mi ha scritto: “Lei ha l’aspetto di un angelo ma con dentro il fuoco da diavolo”. Mi riconosco in questa descrizione: all’apparenza, vista la mia estetica delicata posso sembrare debole, ma appena mi accorgo di qualcosa che non mi garba, tiro fuori subito la grinta. Il mio essere “alla mano” non deve far perdere di vista l’obiettivo allo schiavo, ovvero quello di sottomettersi ai miei voleri e alla mia intelligente dominazione.
Da cosa deriva il Suo essere FemDom?
Dalle esperienze passate. Sono una donna che non ama dipendere dagli uomini. Odio qualsiasi tipo di dipendenza e sostengo che chiunque dovrebbe essere padrone della sua vita e artefice della sua felicità o insuccesso.
La forza interiore fa tantissimo: io sono una persona forte, la vita mi ha insegnato questo e il mio modo di essere è una conseguenza del mio vissuto.
Sarei curiosa di saperne di più sul suo passato ma non vorrei toccare tasti delicati.
Posso dirti che anni fa conobbi il regista Tinto Brass che mi invitò a una presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. A lui raccontai brevemente la mia storia in dialetto veneto (sorride al ricordo). Lui ne rimase colpito, voleva farne un film ma poi si ammalò e non ci fu più nulla da fare, peccato. Ti dico solo che, nei confronti degli uomini, ho alle spalle una storia molto forte, ma con la volontà ne ho ricavato forza e ne ho fatto la mia bandiera.
Quando ha sentito la “vocazione” per questo ruolo?
Quando mi sono resa conto del potere che avevo sulla maggior parte degli uomini, avrò avuto sui 25 anni. Ho quindi volto a mio vantaggio questo mio modo di essere, ho affilato e armi e deciso di farne buon uso (sorride).
Mistress FetishDea, Lei cosa ne pensa degli uomini?
Penso che siamo due universi diversi. Tanti uomini ammirano le donne solo per la loro bellezza e si prodigano per loro solo se esteticamente piacenti. Ma io penso che non dovrebbe essere l’aspetto a determinare questo loro mettersi a disposizione, è a livello intellettivo che l’uomo dovrebbe sentire SEMPRE il bisogno di prodigarsi per la donna. Quando vedo uomini attenti verso la compagna mi fa piacere, trovo che sia l’espressione più profonda dell’amore: quando ami davvero una persona ti preoccupi per lei.
Per lei, che caratteristiche deve avere una Mistress?
Sono una Domina professionale e per me esserlo non è un gioco ma un vero e proprio stile di vita, esprimo la mia supremazia ogni singolo minuto della mia giornata.
Caratteristica fondamentale è avere rispetto per la persona che hai “in mano” durante l’incontro: anche se lo calpesti e lo insulti, lo schiavo deve sempre essere rispettato, anche se inferiore. E’ l’umanità a fare la differenza tra una vera Mistress e una non degna di questo nome.
Rispetto fisico e anche psicologico, dunque?
Esatto, serve rispetto per la sicurezza fisica perchè lo salve va sempre tenuto sotto controllo, non va mai abbandonato o perso di vista. Poi è necessario il rispetto per la sua privacy, la sua famiglia e i suoi cari.
Sono molto curiosa di sapere se come formazione è autodidatta o altro?
Io giro tantissimo anche all’estero. Partecipo alle feste più rinomate del settore, dal Torture Garden di Londra, al Nuit Demonia di Parigi all’Other World Kingdom in Repubblica Ceca.
Cerco di migliorarmi costantemente, non sono mai soddisfatta del tutto, non mi accontento mai di nulla, sono ASSETATA di conoscere, imparare e incontrare persone nuove, sono un animale da branco.
Soffre mai di solitudine?
Soffro molto. A me piace sapere che c’è qualcuno che VIVE per me. Amo creare una dipendenza totale verso la mia persona, voglio che i miei schiavi vivano e vogliano trascorrere tempo con e per me.
Gli schiavi non hanno proprio questo ruolo, vivere per la loro Dea?
In teoria. In pratica, molti vogliono esserlo ma effettivamente non lo sono. Non hanno la mentalità giusta, vivono l’essere schiavi più come una fantasia, finchè stanno nascosti dietro una tastiera, ma poi dal vivo non sono preparati. Specialmente gli italiani vedono il rapporto di D/s solo come un gioco sessuale.
Quindi Lei ha riscontrato differenze tra schiavi italiani e di altri Paesi?
Una differenza enorme, c’è proprio una differenza di percorso. Come dicevo, per lo slave italiano è più un gioco, invece per i tedeschi è un vero e proprio stile di vita: sono duri, hanno una sopportazione del dolore estremo e non è raro vederli in giro al guinzaglio della loro Padrona in un pub qualsiasi. Lo schiavo inglese invece è molto fetish, è un vero servo, educatissimo: in particolare di uno conservo un bellissimo ricordo.
Le va di condividerlo?
Qualche anno fa ero ospite del “Other World Kingdom”, lo splendido albergo-castello a Praga dove si fanno eventi tema Bdsm e dove gli uomini sono sottomessi e le donne regnano sovrane.
Bene, andai lì, prima Mistress italiana ad avere accesso, e per tutto il tempo mi servì questo schiavo 70enne inglese.
Lui viveva già con la sua Padrona e Le aveva chiesto il permesso di servirmi. Era di un’educazione estrema, postura perfetta, mani dietro la schiena, testa bassa, non guardava mai negli occhi. È stata una grandissima soddisfazione avere questa persona così intellettualmente vicino a me, veniva tutto fluido, spontaneo.
Insomma, bisogna essere sullo stesso piano per godersi le emozioni. A Lei che tipo di rapporto piace instaurare con i pochi schiavi selezionati?
A me piace “tuffarli” nella mia quotidianità, li accolgo in casa e faccio vedere loro come vivo veramente. Mi piace coinvolgerli su un livello personale e preferisco selezionare schiavi che ambiscono a formare una relazione più lunga e reciproca e che, nel tempo, desiderino entrare nel gruppo esclusivo di “amici” da me favoriti.
Quali sono le Sue pratiche preferite?
Amo la femminilizzazione, il Sissy Maid, il canning (la bacchetta di bambù). Ho allenamento su migliaia di sottomessi e sono capace di entrare in un batter d’occhio nelle loro menti e avere accesso ai segreti più intimi che, spesso, sono inconfessabili perfino a loro stessi. Faccio giochi d’Annunziani come pissing e scatting. Non mi imbarazzano, anzi mi piace guardare negli occhi la persona in questo momento di degrado.
Immagino abbia anche un Dungeon.
Si, in Francia possiedo un Dungeon molto chic, in cui adoro soprattutto per fare i video delle sessioni, se richiesti.
E’ attrezzato con gogna, croce, trono, fruste. Anzi, ne approfitto, se qualche schiavo vuole regalarmi un Trono nuovo dove posso sedermi ed essere adorata, si faccia avanti (ride). In Italia preferisco incontrare nella mia casa nella mia quotidianità! Vivo in po’ in Italia e un po’ in Costa Azzurra.
Lei ha detto di essere molto selettiva nel scegliere gli schiavi, come avviene questa scelta?
In primis tramite contatto telefonico e internet. Oggi il virtuale aiuta a capirsi e conoscersi, io invito sempre a leggere con attenzione il mio sito web per farsi un’idea di chi sono e di scrivermi esattamente i propri interessi e feticci.
Amo le persone gentili, educate, pulite e con savoir-faire, poi valuto: se non scatta il feeling, passo oltre.
In generale, è inutile affrontare con una persona una certa disciplina se non è nelle corde. Per questo penso che un primo incontro conoscitivo, telefonico o meno, sia la chiave per creare un appuntamento gratificante.
Voglio che si facciano avanti coloro che si riconoscono e che conoscono i valori della fedeltà e devozione assoluta e che desiderano appartenere ad una sola unica Dea.
Solitamente, La contattano slaves liberi o anche uomini sposati?
Tantissimi sono sposati. Ma poi, quando vanno a casa, siccome si sentono in colpa verso la moglie poi si comportano meglio e le fanno regali e gentilezze (sorride). Succede spesso che tornino per ringraziarmi, perchè escono dalle mie sessioni più consapevoli e migliorati nel rapporto con le compagne. Io cerco sempre di dare consigli atti a tenere unita la famiglia, cerco di consolidare i rapporti d’amore e sono felice quando mi ascoltano.
Si vede che Le piace molto questa vita.
Amo esplorare la mente delle persone che si mettono a nudo davanti a me, ma non perchè si tolgono i vestiti (non solo) ma perchè mi danno il privilegio di entrare nella loro sfera più intima. Da me tutti possono essere davvero loro stessi, raccontarmi i loro sogni e desideri.
Lei appaga in qualche modo un loro bisogno.
Si, da me si completano. Spesso vengono uomini in carriera o di grande potere che con me scaricano le loro responsabilità, è una sorta di seduta antistress.
Mistress FetishDea, come si vede da qui a qualche anno? Cosa Le piacerebbe fare?
Continuerò a fare sempre questo, è la mia vita. Voglio avere uno stuolo di slaves che provvedano a me in tutto e per tutto. Sai, preferisco avere 5 schiavi per ogni tipo di esigenza piuttosto che un compagno! (ride)
Grazie Mistress FetishDea per le Sue preziose parole.
Grazie a voi e ricordate: la fiducia in un rapporto di D/s è tutto, liberatevi dei fantasmi e siate padroni della vostra serenità.