“Una vera Mistress non si improvvisa, impara l’arte e si forma con l’esperienza”
Abbiamo incontrato Mistress Antonella, bella e severa dominatrice italiana di Milano con origini emiliane. Segno zodiacale acquario, acculturata, di classe e specializzata in diverse discipline, ha un’esperienza ventennale nel mondo bdsm ed è una delle Padrone più richieste d’Italia.
Buongiorno Mistress Antonella, è un onore conoscerla.
Buongiorno a voi. Come si dice: “la pubblicità è l’anima del commercio”, quindi vi concedo volentieri questa intervista.
Lei è una Mistress “storica”, sempre in tour in giro per l’Italia. Come mai è così ricercata?
Una vera mistress deve essere molto intransigente, severa, determinata, professionale e competente: io racchiudo tutte queste caratteristiche ed è per questo che gli schiavi che sanno distinguere la qualità, mi cercano.
Ultimamente, c’è stata una “esplosione” di mistress.
O sedicenti tali. Io faccio questo mestiere da 20 anni e mi sono fatta esperienza in Germania e in Austria, patrie del bdsm, nei club sadomaso. Questo lavoro è un’arte da apprendere, non ci si improvvisa con un frustino e basta: chi lo fa, rovina il mercato. Oltretutto, le vere Padrone sono fornite di un’attrezzatura per i giochi molto costosa, di certo non se la possono permettere tutte.
Lei, quando ha sentito la “vocazione” per questo ruolo? Si identifica totalmente?
Assolutamente si, io adoro dominare, non potrei mai fare la schiava. La vocazione è venuta da sola, negli anni, perchè appunto per carattere sono dominante, psicologicamente e sessualmente. Mi viene naturale sottomettere la persona che ho di fronte. Tengo a precisare però che non vado mai oltre certi limiti.
Quali sono i limiti che non supera?
Niente violenze “violente”: quindi, niente tagli, uso della corrente elettrica, punteruoli, strangolamenti. Anche le corde vanno utilizzate con molta attenzione e solo se si ha studiato bene il settore: c’è una tecnica di legatura giapponese, lo Shibari, in cui non ci si può assolutamente improvvisare. Io mi limito alle bruciature di sigaretta ed alla cera di candela.
Cosa Le piace di più fare, invece?
Umiliazione verbale e psicologica: lo schiavo voglio vederlo zerbino e sottomesso.
Cosa cercano le persone in una figura così dominante?
Considerando che per la maggior parte si rivolgono a me sempre persone con ruoli molto importanti nella società, abituate ad imporre il loro potere su altri, da me cercano la sottomissione, vogliono provare la stessa sensazione che infliggono ai loro sottoposti.
Pensa che continuerà con questa professione a lungo, ancora?
Nella vita, non ha senso programare troppo: finche avrò le forze, le energie e la voglia continuerò, anche a 60 anni. Gli schiavi davvero tali, amano le mistress mature, perchè hanno certamente più esperienza rispetto alle ragazzine di 20 anni, diciamo la verità.
E sicuramente con Lei, sono ai massimi livelli. Per finire, mi vuole raccontare un episodio curioso della sua attività?
Ce ne sono talmente tanti. Beh, ho uno schiavetto a Milano che ama pulirmi il bagno in ginocchio con un dildo nell’ano, un altro invece adora leccarmi le scarpe…c’è veramente di tutto, ognuno ha le sue perversioni.