Nato trent’anni fa in un paesino della campagna padovana, Alessandro Giacon si è affermato negli ultimi anni come Master di spicco nella comunità BDSM italiana e non solo. In questa intervista a cuore aperto, Master Giacon, questo il suo nome d’arte, con rara sensibilità e acume, ci rivela in modo affascinante il suo punto di vista riguardo questo particolare mondo.
Buongiorno Master Giacon, siamo tutti curiosi di saperne di più di te.
Buongiorno a te. Nascere in un paesino della provincia padovana, mi ha portato, per contrasto, vista la poca apertura mentale del luogo, a scegliere di prendere una strada diversa da quella che provano a percorrere tutti. Sono sempre stato un ribelle.
Non mi piace ingabbiarmi in ruoli preconfezionati perché ciò che mi piace cambia e si amplia di continuo. Per questo il modo migliore di descrivermi è come un appassionato di BDSM. Ovviamente ho anche molte altre passioni ma siamo qui per parlare di questa. Sono riuscito a farne un lavoro, cosa che in Italia non è molto semplice visto la mancanza di cultura sull’argomento e i forti preconcetti legati a questo mondo.
Ricordi quando hai iniziato ad interessarti al BDSM?
Ho cominciato ad interessarmi a questo mondo in preadolescenza, guardando uno dei classici film da cinepanettone con Boldi e De sica (sorride). Una scena a fine film prevedeva la rivisitazione in modo comico di una sessione di dominazione; questa ha risuonato in me e risvegliato qualcosa. Internet mi ha portato a rispondere alle prime domande e mi ha permesso di arrivare alle prime esperienze già con un bagaglio di conoscenza ottimo; in un secondo tempo le persone che ho conosciuto mi hanno aiutato ad arricchirlo sempre di più.
Cosa ti ha spinto a diventare Master?
Ho iniziato provando tutto ciò che mi proponeva la vita. Le esperienze più importanti le ho avute tramite il Decadence (l’evento underground e fetish più importante dello scenario italiano) di cui ho impresso sulla pelle il marchio per questo motivo, oltre che per l’affetto che provo per le persone conosciute lì dentro.
Ho scoperto che ciò che mi piace maggiormente è proprio la dominazione e le estreme varianti che questa permette nel divertimento e nella vita sessuale, cose che spesso si intrecciano.
C’è un percorso particolare da seguire?
Si, il percorso è quello dritto davanti a te. Sconsiglio vivamente di seguire percorsi già delimitati da altri se non per tratti brevi. Di sicuro la cosa dà sicurezza ma porta alla disidentificazione da ciò che siamo e che ci piace veramente. Questo vale per tutti i percorsi, non solo quelli legati a questo argomento. L’imitazione è la morte della personalità e porta a non vivere veramente.
Ovviamente corsi, aiuti e consigli di persone più esperte sono sempre importantissimi e servono ad evitare problematiche legate alla sicurezza. Questo argomento è molto importante visto che parliamo di pratiche che hanno sempre un rischio, sia fisico che psicologico, aspetto che spesso viene dimenticato.
A proposito di rischi, cosa ne pensi dei limiti nel rapporto tra Master e schiavi? Devono esserci per forza?
Direi di no finché questo è consensuale per entrambi. Ogni cosa è lecita finché è parte degli accordi. Ovviamente è fondamentale non creare problemi ai terzi ma questo è buon senso, non BDSM.
Cosa rappresenta per te il BDSM? E quanta importanza riveste nella tua vita?
Come ho detto prima è una passione, un argomento di cui parlo sempre con energia e felicità e che mi dà questo in misura massiccia. Ne ho fatto anche un lavoro e in questo caso ho sperimentato ciò che la saggezza popolare mi aveva insegnato anni prima: “fai del tuo lavoro la tua passione e non lavorerai un giorno nella tua vita”.
Lo vivo in tutte le relazioni sessuali. Ormai riesco a riconoscere meccanismi di dominazione e sottomissione in qualsiasi tipo di rapporto, anche di persone completamente non consapevoli di questo (sorride).
Come si conquista la fiducia totale del proprio sottomesso?
Non c’è un modo unico per tutti. Ogni persona ha i propri modi e ogni sottomesso ha il proprio carattere unico. Impossibile fare un manuale per tutti.
Di sicuro è fondamentale essere centrati. Una persona instabile che non sa ciò che vuole o come fare per risolvere i propri problemi di sicuro non può pensare di riuscire a dominare qualcun altro realmente. Un saggio indiano diceva “cambia te stesso per cambiare il mondo” in questo caso direi “domina te stesso per dominare gli altri”.
La dominanza è solo fisica o anche mentale?
La dominazione è sia fisica che mentale. Anche questo però dipende dalle persone che si mettono in gioco e dai loro gusti.
Io personalmente sono molto fisico e sto sperimentando con estremo piacere la bellezza della dominazione psicologica solo negli ultimi tempi.
Cosa si prova ad avere il totale controllo su un’altra persona?
La responsabilità è grande perché il primo pensiero è la salute di questa. Quando però si è riusciti ad acquisire la giusta esperienza resta molto spazio per il piacere.
Concretamente cosa significa?
Sai che ogni cosa farai sarà il godimento del sottomesso oltre che il tuo. Un’emozione che si intreccia in un unico vortice energetico che porta benefici fisici e mentali ad entrambi.
Ti è mai capitato di legarti emotivamente a un tuo schiavo?
Si, per me è fondamentale legarmi emotivamente ai miei schiavi o schiave. Se non lo facessi non riuscirei a fare bene ciò che faccio e a dare e ricevere la giusta energia. Non riesco a pensare ad un rapporto di dominazione continuativo senza affetto, sarebbe impossibile per me e credo anche molto frustrante.
Cosa consiglieresti a chi desidera avvicinarsi al mondo del BDSM?
Consiglierei di lasciare da parte i pregiudizi che sono molto forti anche all’interno di questo mondo. Di sperimentare il più possibile. In Italia non c’è molta cultura su questo quindi i pochi corsi sparsi per il territorio peninsulare sono importanti sia per la sicurezza sia per ampliare i propri orizzonti.
Con il tuo gruppo BaRock Family fai anche performances al Decadence e ad altre serate. Un po’ di esibizionismo è sano o pensi che i rapporti di sub/dom vadano vissuti solo in privato?
BaRock Family è prima di tutto un gruppo di amici che vogliono divertirsi assieme. L’esibizionismo è secondo alle nostre performance ma è più che lecito nei rapporti personali, ognuno deciderà in base ai propri gusti se farlo o meno.
Penso che sia molto divertente ed eccitante portare in pubblico l’intimità. E’ un modo per rendere partecipi gli altri di quel qualcosa di bello e prezioso di un rapporto Bdsm e sessuale. Inoltre penso che i rapporti vadano vissuti ovunque ci fanno stare bene, sia in pubblico che in privato
Mi sono già fatta un’idea ma te lo chiedo: sei felice della vita che conduci?
Si, al momento non potrei chiedere di meglio. Sono una delle poche persone veramente felici che conosco, e chi mi conosce può dirlo a sua volta! Posso fare ciò che voglio quando voglio, un lusso riservato a pochi, questo è anche grazie alle persone che mi supportano e che mi vogliono bene coi miei difetti che cerco sempre di migliorare e i pregi che cerco di valorizzare (sorride).
Grazie Master Giacon per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa?
La vita merita di essere vissuta, lasciamo da parte gli stereotipi sociali, le paure e tutti i meccanismi di controllo che ci creiamo per un’illusione di sicurezza e creiamo assieme una situazione che ci porti a stare bene.
Il dolore va vissuto e serve per comprendere delle lezioni di vita ma non può essere solo quello, se è così c’è qualche lezione che non vogliamo imparare… impariamo ad essere felici, qualsiasi sia la via che prenderemo.