Interviste Interviste Drag Queen

Intervista a Drag Marcella di Ferrara

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Marco Leardini, in arte Drag Marcella, è una nota drag queen trasformista e cabarettista. Di Ferrara, è titolare, insieme a Enrico Colombini, della LMShow Management, agenzia di spettacolo con sede a Modena. Da oltre 25 anni si esibisce con successo in giro per l’Italia: abbiamo fatto due chiacchiere per conoscere meglio questo poliedrico artista

Buongiorno! Allora, come è nata Drag Marcella?
Buongiorno a voi. Non ho scelto io questo nome, me lo hanno dato i miei fans quando ho iniziato ad esibirmi, perché il mio “cavallo di battaglia è cantare le canzoni di Marcella Bella.

Come mai hai scelto di intraprendere questa strada?
Ho preferito fare l’unico mestiere dove quando hai finito, ti applaudono. Prima di diventarlo, ho fatto l’idraulico, l’elettricista, il tornitore, il fresatore e il saldatore per 6 anni. Sono stato anche caporeparto in officina e dopo una settimana di quest’ultima mansione ho mandato tutti a quel paese! Non faceva proprio per me.

Drag Queen si nasce o si diventa?
Per me è il mestiere più bello del mondo. Essere quello che non sei, creare una personalità nuova, grande, unica e riuscire a coinvolgere il pubblico, fargli capire che questo è un lavoro è il massimo. Però essere Drag è difficile, bisogna avere “l’eccesso”nel sangue,  “sentire” il personaggio che interpreti. Per me una vera Drag deve far ridere il pubblico; per questo, io per la maggior parte dei miei personaggi sono “comica”.

Vuoi dirmi che pur essendo “eccessiva” non sei affascinata dallo sfarzo?
No, non mi interessano le piume, il vestito, etc. Ovviamente servono a fare scena appena esci sul palco, ma poi? Dopo 5 minuti se non hai la “parlantina”, le battute e tutto quello che può renderti simpatica, hai finito. Drag è riuscire a farsi un copricapo favoloso andando in ferramenta.

Facciamo un po’ di chiarezza per chi non ha ben presente chi sia davvero una Drag. Imitano le donne o le reinterpretano a loro modo?
Ci atteggiamo come le donne, ma non lo siamo (ride). Le reinterpretiamo a modo nostro mentre facciamo le imitazioni, ma esageriamo tutto, accentuiamo i loro difetti.

Quali musiche e artisti musicali sono più rappresentati e scelti dalle Drag Queen e da te?
Ovviamente scegliamo donne, di solito dive o icone, perché noi Drag siamo Dive. Io però, come ti dicevo, sono diversa, più che dive, io scelgo le “baracche” (nel senso, non le sex symbol) tipo Orietta Berti, Loredana Bertè, Iva Zanicchi, Donatella Rettore…la mia missione è far ridere!

Hai fatto qualche studio particolare per imparare questo mestiere?
Si, ho frequentato per 6 anni la rassegna Lgbtqi di cinema e teatro di Modena “La Manica Tagliata”. Ho studiato anche teatro drammatico, ma dopo qualche anno ho detto basta e mi sono buttato nel comico.

Se dovessi dare tre aggettivi al mondo delle Drag Queen quali sarebbero?
Se dovessi rispondere davanti al pubblico sarebbe: esagerate, affascinanti, coinvolgenti! Se dovessi rispondere a te…meglio che sto zitto (sorride sornione).

Anche se manca un po’ di tempo all’evento, ti va di accennarci qualcosa riguardo la serata che hai organizzato per il 18 gennaio al Bolero Palace di Altedo?
Certamente. Si chiamerà CHANEL e sarà una serata per travestiti, trans, singoli e coppie etero all’insegna della trasgressione che si terrà ogni terzo giovedì del mese in questo splendido locale. All’inaugurazione si terrà una sfilata di moda dalle ore 22, con i bellissimi abiti ricoperti di cristalli Swarowsky della stilista Annah Zito. Da mezzanotte in poi invece ci si scatenerà nelle danze con il Mr. Brenno Dj. Vi terrò aggiornati sui dettagli!

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