“Più il gioco è complicato, più lo trovo stimolante”
Oggi abbiamo avuto l’onore di incontrare Mistress Kalliope, nota mistress di origini russe, a confine con l’Ucraina, ma residente a Modena. In Italia da sei anni, bionda, misure perfette e di grande fascino, è specializzata nella dominazione e nella rieducazione di schiavi e amante dell’eros passionale e coinvolgente.
Buongiorno. Lei è una delle mistress più famose in nord-Italia, cosa l’ha portata ad intraprendere questa professione?
Buongiorno a voi. Faccio la mistress da 20 anni: è il mio karma: fin da quando ero bambina ho sempre avuto una personalità dominante, un carattere molto duro. Non ho avuto dubbi su che strada percorrere: per farlo, ho viaggiato e studiato molto: tutto quando riguarda il bdsm ma soprattutto la psicologia umana.
Che studi in particolare ha fatto?
Ho due lauree e ora sto frequentando un corso di “coaching”, ovvero una metodologia di sviluppo personale nella quale una persona (il coach) supporta un cliente nel raggiungere uno specifico obiettivo personale o professionale. Sono portata nel fornire un supporto verso l’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza, scelta e fiducia e lo applico anche nelle sessioni con i clienti.
In che modo?
Sono abile nell’arte della rieducazione corporale e cerebrale e mi è facile guidare la tua mente altrui plasmandola seconda gli impulsi più nascosti. Agli schiavi, indico la via più idonea per soddisfare i miei desideri.
Perchè si rivolgono a Lei, come mistress?
In linea di massima, tutti cercano di sbloccare il cervello e certe sensazioni. Nella mia esperienza, ho visto che più una persona è impegnata sul lavoro, più sente il bisogno di una Padrona. Tutti loro cercano qualcosa ed io li aiuto a trovare “cosa” di preciso, a liberarsi dagli ostacoli e dalle inibizioni, per scoprire chi sono, aprendo i loro canali energetici.
A lei cosa piace di più del suo lavoro?
Diverse cose. In primis, la dominazione piscologica. Unitamente, la disciplina, la tortura, il gioco di ruolo come trasporto ed evasione nella fantasia. Amo obbligare un uomo forte e bello alla sottomissione, sessuale e psicologica. Più l’uomo è bello, più io lo domino, più mi sento bella; più il gioco è complicato, più lo trovo stimolante. Ogni volta è diverso, i giochi cambiano a seconda del momento, dipende da me e dall’altra persona.
In pratica, Lei è la medicina che cercano per trovare quello che a loro manca.
Esattamente (ride). Gli uomini vogliono soffrire per me. Mi desiderano perchè sono molto curata, in tutti i sensi, sia fisicamente che spiritualmente. Sono trasparente e mi mostro per quello che sono. Mi ritengo una persona di alto livello, che dice sempre la verità in faccia.
Da che clientela è contattata, prevalentemente?
Io ricevo solo italiani. Preferibilmente, uomini maturi e discreti, ma mi chiamano anche tante donne e coppie. Ultimamente c’è un incremento di uomini giovani, tra i 25 e i 30 anni, feticisti dell’adorazione di scarpe e piedi.
Nelle sue pratiche, che strumenti usa principalmente?
Ho uno studio attrezzatissimo di ogni cosa. Posso usare vibratori elettrici, per la prostata, fruste…sono abile nello spanking (sculacciare) e mi piace la femminilizzazione, ovvero, vestire gli uomini da donne.
Le è mai capitato di rifiutare qualche richiesta?
Non so cosa sia successo, ma negli ultimi due anni, spesso le persone chiedono la “colonterapia”, ovvero, di farsi mettere dentro litri di acqua. E’ una pratica che assolutamente non faccio, e a tutti quelli che lo richiedono, dico di andare da un medico, a farsela fare.
Crede che è un ruolo che continuerà a vivere ancora per molto tempo o un giorno si dedicherà ad altro?
Io non considero essere Mistress un vero e proprio lavoro. A me piace molto esserlo, è nella mia indole, e adoro scandagliare la psiche umana di continuo: quello che faccio, mi permette di farlo, quindi continuerò, fino a quando avrò interesse e stimoli.