Intervista all'artista trans Sarah Avolio Interviste Interviste Escort

Intervista a Sarah Avolio, la Moana Pozzi dei tempi moderni

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Descrivere Sarah Avolio non è facile. Bellissima ex transgender, oggi donna, di Napoli, ora a Milano, è una ex parrucchiera e da anni è lanciata nel mondo dello spettacolo dove lavora come modella, attrice, ballerina di striptease e performer di spettacoli fetish ed erotici. Sicuramente, è un’artista poliedrica, una persona di spiccata sensibilità e grande cultura. Una Donna con la “D” maiuscola: conosciamola meglio.

Ciao Sarah Avolio, raccontaci un po’ di te…
Mi chiamo Sarah Avolio, ho 36 anni e sono un’attrice, showgirl, modella glamour. Ho fatto lavori presso stilisti e servizi fotografici e lavoro nell’ambiente dell’eros fetish&glamour. Sono di origine napoletana, nata sotto il segno del cancro.

Fai davvero un sacco di cose!
Rispecchio le caratteristiche del mio segno zodiacale: ho un carattere molto variabile ma ritengo di essere anche molto simpatica, socievole ed estroversa. Nello stesso tempo sono una maschera di timidezza. Mi piace affrontare nuove situazioni lavorative e soprattutto mettermi in gioco. Ho fatto anche delle comparse su set cinematografici e tv ed ho sfilato per vari stilisti emergenti e grandi nomi della moda.

Intervista all'artista trans Sarah Avolio
Nella vita privata, invece, che interessi hai?
Amo molto gli animali, sono un’attivista del movimento LGBTQIA, mi piace vivermi la mia famiglia, fare shopping agli outlet e passare del tempo con le amiche.  Non amo molto la mondanità ma mi piace molto viaggiare. Io sono un appassionata di fitness e, soprattutto, dedico il mio tempo libero ai miei due chihuahua che sono parte della mia vita, la mia salvezza.

Si sente che li ami molto.
Si. Sono un maschio e una femmina, il maschio è stato quello più desiderato, anche se ora ne sto pagando le conseguenze perchè è quello più capriccioso (ride). La femmina invece mi è stata regalata ed è quella più affezionata a me. Per me sono tutto, con loro ho imparato ad avere più responsabilità e rinunce ma credo mi abbiano fatto crescere molto di più di quanto faccia la vita stessa.

Sarah Avolio, tu sei una famosa sexy star. Ti va di parlarci degli spettacoli che fai?
Come dicevo, mi occupo di spettacoli fetish erotici e anche di striptease: lavoro im molti locali italiani dell’ambiente dell’eros, club privè e fiere erotiche, sempre con passione e entusiasmo. Sotto i riflettori sono a mio agio ma mi sento molto più me stessa a riflettori spenti. Ho notato però che molte ragazze si sentono accettate e considerate maggiormente quando i riflettori sono accesi.

Hai fatto qualche studio specifico prima di entrare nel mondo dello spettacolo?
Certo, ho fatto la scuola professionale per fotografia e Arte design a Napoli, più vari corsi di recitazione e portamento.

L’ispirazione per le tue esibizioni dove la trovi?
Soprattutto nel mio carattere e nella mia fantasia, sono anche molto appassionata nel visionare video, riviste di moda e il web per trarre spunti e poi creare qualcosa di mio personalizzato.

C’è qualche artista che ammiri particolarmente?
Non una in particolare, ma più artisti mi hanno dato input e ispirazioni. Molti hanno personaggi famosi e comuni come icone; io sono stata un’ammiratrice della nota pornostar Moana Pozzi, che trovo mi rispecchi in diversi punti della sua vita.

Moana era un personaggio controverso, un delicato fiore che era riuscito ad emergere in un ambiente che non fa sconti a nessuno. In che cosa senti di somigliarle?
Mi sento simile a lei nella vita, è un personaggio su cui mi sono informata, avendo la fortuna di lavorare nell’ambiente dell’hard, ho parlato con chi la conosceva realmente. Ho lavorato con Schicchi agli ultimi Mi-Sex in cui ha presenziato e me ne ha parlato divinamente. Moana Pozzi ha fatto non solo porno, ma anche politica, cinema, pubblicità ed io mi sento orgogliosa di essere una sua collega, una sua “quasi imitazione” in tempi moderni (sorride).


Tu hai mai subito discriminazioni per il lavoro che fai?
Conosco diverse pornostar famose ed ho capito che certi lavori, se ce la si sente di farli, si devono fare senza rimorsi, a testa alta e con il petto bello pieno, per aprire bene le spalle. La gente è sempre molto brava a condannare e criticare, ma per lo più non è neanche in grado di combattere per se stessa. La comunità Lgbtqia è coesa, invece.

A questo proposito, recentemente si sono svolti in tutta Italia i Pride, che cosa ne pensi?
Penso che l’Italia, politicamente, stia crollando e che sono tutti bravi a lamentarsi, ma quando si tratta di manifestare, la gente dov’è? E’ la stessa gente che si lamenta dei Pride, dicendo che sono affollati di esibizionisti. Ma queste persone non sanno minimamente cosa significa manifestare per i propri diritti. I Pride si stanno divulgando in tutta Italia, ma proprio per far capire che siamo ovunque come persone: non abbiamo bisogno di nasconderci, non serve a nulla. Chi si deve nascondere sono altri: chi stupra, chi maltratta i bambini e gli animali, chi fa del male agli altri.

Parliamo un momento del tuo percorso di transizione se ti va.
Non è stata facile, per nessuno credo lo sia. Io vengo da Napoli ed essere accettata dai miei genitori, con una mentalità del sud, è stato davvero difficile. Dicevano che ero “malata di mente” e che facevo le cose contro la religione e controcorrente: in un batter d’occhio, da essere la perla della famiglia, primogenita con un’ottima educazione, sono stata catapultata nel “quadro nero”. Per un po’ mi sono sentita persa e questo mi ha portata a fare svariati errori, anche una volta uscita di casa.

Come è andata esattamente Sarah Avolio?
Sono andata via che avevo 17-18 anni, i litigi in casa erano pesanti, specie quelli con mio padre, che a modo suo mi voleva proteggere ma non faceva che allontanarmi, perchè viveva tutto in una visione diversa dalla mia.
Iniziai a fare la terapia ormonale, recuperavo i farmaci al mercato nero ma ebbi problemi di salute, perchè comunque erano medicinali con effetti collaterali. In quel periodo vivevo a Roma e decisi di affidarmi ai medici specialisti del SAIFIP dell’ospedale San Camillo, bravissimi.

Purtroppo, anni fa non c’erano tutte le informazioni che ci sono oggi sui Centri a cui rivolgersi.
Esatto, io non avevo un mio portatile e andavo negli internet point per fare ricerche sulla mia condizione. Per fortuna oggi i centri riconosciuti ci sono in quasi tutte le città ed è più facile essere seguite da medici specialisti e conoscere persone che hanno già vissuto la transizione.

Dopo il periodo a Roma, sei andata a Milano, giusto?
Si, mi sono trasferita in questa splendida città, dove ho cambiato vita e risiedo tutt’ora, grazie alla mia determinazione e alle rinunce che ho fatto. Sono 8 anni che ho fatto l’operazione di cambio sesso e sono orgogliosa di quello che ho ottenuto. Non nascondo di aver fatto, per un periodo, anche “la vita” ma ora non la farei più. Ma non me ne vergogno e mi è servito ai tempi per potermi comprare quel paio di scarpe in più, o certe spese mediche costose.

Ti sei riavvicinata alla tua famiglia, nel tempo?
Si, anche se farlo nelle mie nuove vesti da donna è stato traumatico. Papà, ancora oggi fa un po’ fatica ma sembra che tutti vivano più sereni la cosa, accettano il mio lavoro e papà spera sempre che io possa integrarmi maggiormente nella società, che è anche la mia speranza.

Sarah Avolio

Tu come vivi la tua notorietà, ti senti “famosa”?
Famosa io? Ma no, preferisco essere “miss anonima” (ride). Credo che la popolarità oggi non porta da nessuna parte: nemmeno a uno stare bene economico. Molti lavori li ho rifiutati proprio perchè ci sono troppi compressi, che non accetto.  Scelgo di lavorare se chi mi contatta vuole la mia immagine e perchè sono brava nel mio mesteriere, altro non mi interessa. Altrimenti avrei continuato a fare il lavoro di cui ho parlato prima ed io rispetto chi lo fa: conosco DONNE che per mandare avanti famiglie e far studiare i figli lo fanno e hanno tutta la mia stima.

Sarah Avolio, nella tua esperienza professionale avrai assistito o vissuto diversi episodi curiosi.
Durante i miei spettacoli e set di lavoro non è mai capitato nulla di bizzarro: è più nel mio quotidiano, in luoghi comuni in cui vado, come il supermercato per esempio, che a volte capita di vivere situazioni nuove e ambigue, in senso buono. In realtà, mi scandalizza a volte, ma ci rido sopra con tanto di “scompiscio”, quando vado al supermercato e vedo le persone tutte “fighettine” che mi guardano. Io cerco di essere poco appariscente ma sono comunque alta e ho un fisico che si nota, e vedo il desiderio negli occhi altrui: quindi, un po’ ci gioco un po’ con questa ambiguità di desiderio da parte degli uomini (sorride).

Parlando di uomini, l’amore come va?
Io mi sono innamorata fin troppo! Porto con orgoglio le cicatrici di ogni relazione che ho avuto. Con orgoglio, perchè so amare e le cicatrici esistono e fanno si che la donna che sono oggi esista anche grazie a quei rapporti. In ogni relazione ci ho creduto e mi ha fatto crescere, anche se poi è finita male. Sono cresciuta come persona e come donna. Per me donna non vuol dire “rifarsi le tette”, per me significa pensare, e certe volte soffrire, da donna.

Hai qualche sogno da realizzare Sarah Avolio?
Di sogni ne ho realizzati già abbastanza. Naturalmente, ce ne sarebbero altri da concretizzare ma se li racconto..non è più un sogno (sorride).

Te la senti di fare un bilancio della tua vita ad oggi? Sei serena?
Vivo serena. Faccio del mio meglio per cercare di aver di più per vivere dignitosamente e per fare del bene alle persone a cui tengo, in primis le mie nipotine. Mi piace aiutare chi è in difficoltà: dalle amiche, ai mendicanti, ai canili. Vedere gli altri felici, grazie al mio piccolo contributo, mi rende felice, forse perchè cerco di fare quello che avrei voluto facessero con me, sarebbe bastato ben poco, e invece non è successo.

Grazie Sarah Avolio e in bocca al lupo per la tua carriera e per tutto! A presto!

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