Francesco Fiore, in arte Rose Royce, è una famosa drag pugliese ma torinese d’adozione, città in cui vive da diversi anni. Recentemente ha capitanato il team “Royce” al concorso di Miss Drag Queen Piemonte, organizzato da Gina Lellafrigida presso il Jem Music Club di Torino. In questa divertente intervista a cuore aperto, abbiamo cercato di conoscerla meglio.
Buongiorno Rose Royce e grazie per questa intervista, è un piacere conoscerti!
Buongiorno Piccole! Intanto grazie…non sono una VIP ne tanto meno una famosa top model, ma ammetto che mi fa sempre molto piacere quando si decide di intervistarmi.
Mi chiamo Francesco, ho “XXX” anni e lavoro nel campo dell’informatica. In realtà non sono torinese, vivo qui perché è qui che ho seguito la carriera universitaria e…nello stesso periodo è nata anche Rose Royce!
Come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen?
Quando ho iniziato a frequentare le discoteche in Puglia, ma soprattutto appena arrivato a Torino.
Le guardavo estasiato, da una parte quelle statuarie e bellissime, dall’altra quelle meno curate ma che riuscivano a strapparmi sempre un sorriso!
Qui a Torino, una delle prime città di forte impulso LGBT, ho iniziato a frequentare lo storico Centralino il venerdì sera; al sabato invece i costumi, la musica e le luci avevano un sapore ‘più spinto’; il format della domenica sera invece era quello che preferivo…la fantastica formula dell’apericena sino all’1/2 di notte circa.
Ed è nata Rose Royce, giusto? Come è andata?
Ecco, in quel periodo, proprio la domenica sera, la Drag Queen di riferimento Natalia Pestrada una sera come altre, in disco, mi blocca e mi dice ‘Uhmmm che occhi! Perché non partecipi a Miss Drag Queen Piemonte?!’. In realtà i miei occhi sono semplicemente marroni! (ride)
In sostanza, da lì a due settimane dopo mi son ritrovato su un palco, depilato alla bene&meglio, con una parrucca da Marge Simpson in testa, canticchiando timidamente ‘E’ l’uomo per me’ di Mina.
Ma il nome?
In verità non avevo ancora uno! Non ricordo nemmeno di preciso chi mi battezzò. Fatto sta che qualcuno urlò ‘ROSE ROYCE’! Un mix fra la conosciutissima Rose del Titanic e la famosa auto. Ho scoperto solo dopo qualche anno che i Rose Royce sono un famosissimo gruppo musicale!!! Quelli di ‘Car Wash’, rifatta poi anche da Christina Aguilera e Missy Elliott! Insomma…ultima, ultima delle ultime in classifica…!
Poi la voglia ti prende, lo fai ancora, investi qualche soldino per vestiti o parrucche e via, tutto è iniziato così!
Come fai a coniugare la vita di giorno, in cui sei Francesco, e quella notturna?
Intanto ammetto che può capitare di incontrare Drag Queen anche di giorno, ad esempio, al Torino Pride!
O ricordo ancora la mia presenza come ‘special guest’ nell’aula magna di un liceo cittadino, in assemblea, per parlare di omosessualità! Erano solo le 10 del mattino!!!
Poi, beh, col passare degli anni tutto è cambiato, sia il ‘fuori’ che io stesso, sia come Francesco che come Rose!
Innanzitutto non ho più molto tempo libero come nel periodo universitario e quindi riservo alla sera, quando non lavoro, i piccoli momenti per pensare anche a Rose Royce!
Dicono che sia difficilissimo riconoscermi nei panni di tutti i giorni, proprio perché amo mantenere questa distinzione netta tra Francesco e Rose.
Francesco ha una vita, un lavoro, un compagno, una casa, un cane, un coniglio e tante responsabilità!
Rose Royce invece è un gioco, un hobby, una passione, ma nulla che poi riesca (almeno per la realtà italiana odierna) a soddisfare le stesse esigenze!
Se si vuole affrontare un qualsiasi lavoro ‘di giorno’ in maniera più seria, credo sia giusto lasciar da parte (almeno a lavoro!) quanto non sia produttivo, per il lavoro stesso che si sta svolgendo.
Per carità, le commistioni fra le due sfere ci sono, ma tutto sta nella maturità delle persone con cui ti relazioni; per quanto riservato, posso assicurarvi che è davvero fantastico trovare dei datori di lavoro molto aperti mentalmente e che rispettano tantissimo la tua vita fuori dall’ufficio!
Questo è molto bello e non capita così spesso. A te è mai capitato di subire i pregiudizi?
Mah, in realtà nulla di serio, né insulti (o forse sì, non ricordo…!) né botte o situazioni peggiori.
Forse non ne ho mai cercato la circostanza, o perché semplicemente se hai un pregiudizio nei miei confronti è perché forse forse ancora non mi conosci! (sorride)
Chi è una Drag Queen, per te?
Eh… Che bella domanda. Evito di scrivervi il significato letterale o ‘odierno’ del termine poiché immagino che in tanti vi avranno già detto tutto.
Vi dico cos’è per me oggi: tanta passione. E’ soprattutto una forma d’arte. Non è un gioco o il giro ‘en travestì’ una tantum.
Posso anche ammettere, con molto rammarico rispetto anni fa, che oggi una Drag è quasi ‘costretta’ ad un’immagine di livello sempre più alto. Quindi vi assicuro che a volte passi anche notti in bianco per studiare un look piuttosto che un mix/show per il pubblico, pur ristretto di persone che sia.
Sei resident drag al Qimanji. Che cosa fai esattamente?
Adesso ti farò sorridere. Debbo ammettere che ho preferito prenderne un tantino le distanze, proprio in questi ultimi giorni…!
Non tanto dal clima disco del sabato sera o chissà quali altre motivazioni. In realtà amo poter esprimere il mio personaggio o far parte di un gruppo di persone che intrattiene un qualsiasi pubblico con appuntamento fisso, proprio perché è fantastico instaurare un legame con i ‘clienti’ della serata, spesso diventati negli anni i miei migliori amici!
Ma… a volte, nel turbinio di situazioni da gestire, e soprattutto dopo un anno e mezzo circa di costanza, credo si possa proseguire con un piede più giusto, almeno per quel che mi riguarda.
Al momento ho preferito fare un passo indietro per dedicarmi a qualcos’altro, sempre di affine all’ambiente, ma che sento molto più fortemente ‘mio’.
Sono in tanti a scrivermi, già a sole due settimane di assenza. Non è detto che qualcosa non cambi ed a breve, ma qualora fosse, mi piacerebbe rimettermi in gioco con presupposti diversi, sempre indirizzati al meglio per il pubblico che segue la serata e come frutto di diversi confronti con i colleghi!
Quest’anno hai capitanato il Team #Royce nel DragFactor Piemonte condotto da Lucrezia Borkia al Qimanji . Come è andata?
Ehhhhh! Non è mica la prima volta! Vi spiego, il Drag Factor è un concorso/scuola, dove più aspiranti Drag Queen, già navigate o meno e suddivise in squadre con una coach di riferimento, si esibiscono in più appuntamenti consecutivi, sino ad una finale regionale, per poi passare a quella nazionale a Roma. Quest’anno il mio team è partito un po’ in sordina. Purtroppo mi sono capitate/ho scelto tre concorrenti tutte non torinesi (una di Alessandria, una di Asti ed una di Alba) e potete capire quanto può esser difficile vedersi anche solo per una pizza tutte insieme!
Poi però, la vincitrice della selezione regionale è MIAAA! Nonché anche la terza classificata! Per di più non è nemmeno la prima volta che assieme alle concorrenti, o meglio, loro assieme a me, raggiungiamo un fantastico obiettivo! Sono certo che anche a Roma porteremo ben alto il livello della nostra bellissima regione.
Insomma, hai decisamente di che essere soddisfatta!
Anche se rivesto il ruolo di tutor/coach per altre persone, vi assicuro che anche io arrivo all’ultima puntata con qualcosa in più! Perché è l’esperienza di più puntate, il percorso in sé, che aiuta tutti a migliorarsi, a crescere.
C’è una Drag o un’artista che ammiri particolarmente o da cui prendi ispirazione?
Farmi questa domanda è come chiedermi quanti anni ho! Certo, tante in realtà… e ho 18 anni!!! (ride)
Oggi c’è anche il vantaggio di aver la rete a disposizione, quindi puoi seguire persone della tua città (magari anche dal vivo) così come altri artisti in tutto il mondo!
Confesso che spio molto le Drag Queen americane, ma solo perché han possibilità diverse dalle nostre e riescono a ricreare look, outfit e acconciature davvero pazzesche! Amo meno invece il loro avvicinarsi sempre di più alla sfera femminile.
Siamo uomini che si travestono da donne accentuandone alcuni aspetti, lo facciamo per spettacolo! Per questi aspetti apprezzo molto più spesso e volentieri gli spettacoli comici, chiunque siano i protagonisti, ma solo perché arrivano più in fretta al pubblico, di tutte le età o sfere sessuali!
Parliamo di trucco e parrucco. Tu quanto ci metti a prepararti?
4/5 anni fa ho scelto di sfogare i miei turbamenti sulla macchina da cucire ed oggi è ben difficile che io mi affidi a qualcuno per la realizzazione di un abito. Preferisco il fai da te (tranne per le parrucche, forse perché odio aver le mani impiastricciate di lacca o quant’altro!) ed il poter curare personalmente tutti i dettagli.
Quindi, se devo quantificare la preparazione che c’è dietro una singola serata o un singolo look direi giorni e giorni di lavoro.
Sul make-up vero e proprio posso impiegarci 3/4 ore, ma…considerata la giornata di sole 24 h direi che ogni tanto mi capita di impiegarci anche solo un’ora e mezza/due!
Qualche segreto di make up?
Qualche segreto… uhm…innanzitutto madre natura fa sempre la sua parte ed è innegabile! Poi beh, bisogna anche conoscere il proprio fisico, il proprio viso e soprattutto sperimentare sempre qualcosa di nuovo! Magari di colorato e soprattutto che riprenda ciò che indossate!
Sì… Preferisco un arcobaleno di colori rispetto al mondo in bianco e nero!
L’importante è non risultare poi Arlecchino!
Che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi per la prima volta in questo mondo?
Si fa in fretta a pensar di poterlo fare, per gioco. Ci si rende subito conto di quanto si può spendere tra trucco, parrucco, outfit, scarpe, gioielli ecc.! Spesso e volentieri si perdono anche le speranze dopo poco. Bisogna dare spazio alla propria creatività, perseguire la volontà di farlo e aprirsi ad accogliere i consigli che possono arrivare!
Oggi ci sono tanti concorsi dove ci si può mettere in gioco, sia per Drag Queen più navigate che alle prime esperienze e in tutti i casi sono presenti persone con più esperienza e che possono aiutar a crescere! Un po’ come accade in ogni edizione del Drag Factor!
Non bisogna dimenticare, fra l’altro, che può anche essere un gran dispendio di tempo e denaro! Quindi…tiratevi su le maniche e trovate la vostra strada!
Rose Royce, prossimamente dove ti vedremo?
Ecco, a proposito di concorsi, sono stata in giuria il 22 giugno al concorso ‘Drag per una notte – Master Queen Piemonte e Valle d’Aosta 2019’, il concorso per eccellenza riservato alle ‘nuove proposte’.
A seguire sarò a Roma l’ultimo week-end di luglio per le finali nazionali del Drag Factor! Ho qualche festa privata/matrimonio tra luglio/settembre e poi vedremo. Sicuramente ripartirò con altri progetti nella prossima stagione invernale! Seguitemi su Facebook o Instagram per tutte le novità!
Non mancheremo. C’è qualche sogno che vorresti realizzare?
Ah, intendi oltre la pace nel mondo? (ride). Mi piacerebbe vivere a casa di Zio Paperone, con annessa discoteca e palla luminosa anni 70/80, con una cabina armadi riservata alle scarpe di Rose Royce e qualche centinaio di mq per abiti e parrucche! Detta la “stronzata” del giorno… Uhm…Sì.
Vorrei ci fosse una serata disco, a Torino, da poter seguire per gli aspetti look/temi/staff, animazione ecc., poter rivedere altri ventenni (come me giusto un paio di anni fa…!) a bocca aperta, estasiati per quello che stanno guardando! Come dice qualcuno, non è più il periodo delle ‘vacche grasse’ ma ripongo ancora un pochetto di fiducia nella nostra città.
Grazie Rose Royce per essere stata con noi, a presto!
Vi ringrazio ancora e vi lascio con il motto del Drag Factor 2019: “Don’t be a Star, just be a Queen!”. Un abbraccio a tutti!