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In Venezuela: una trans in corsa per la presidenza arriva al ballottaggio nelle primarie.

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“Dico quello che nessun altro dice”, proclama Tamara Adrián. È stato il primo transessuale ad essere arrivato al ballottaggio per le presidenziali per il partito di opposizione Vente Venezuela. Ballottaggio che ha poi perso. Ma poco importa. È segnale di un grande cambiamento in atto in tutto il mondo.

«Abbiamo dimostrato che le persone LGBTQ possono arrivare molto lontano e che la diversità è la nostra forza. Questa candidatura non è stata solo una testimonianza della mia dedizione e leadership, ma anche un potente messaggio sull’accettazione e il crescente sostegno delle persone trans nella nostra società», ha dichiarato Adrián.

Tamara Adrián è venezuelana ed è la prima donna transessuale al mondo ad aver lanciato la sua candidatura per una corsa presidenziale. Nel 2015 fu la prima trans ad essere eletta parlamentare in America Latina, nelle fila di Voluntad Popular di Leopoldo López e di recente aveva annunciato la sua candidatura alle primarie organizzate dall’opposizione venezuelana del 22 ottobre, per opporsi al presidente Nicolás Maduro nelle elezioni venezuelane del 2024.  Ma chi è Tamara Adrián? Nata Tomás Mariano Adrián Hernández, Tamara ha ottenuto il cambio di genere nel 2002. Avvocata di 69 anni, docente universitaria di diritto presso l’Università Cattolica Andrés Bello (UCAB), l’Università Centrale del Venezuela (UCV) e l’Università Metropolitana (Unimet).  Autrice e attivista per i diritti umani per la comunità LGBTQI in Venezuela. Inoltre, è coinvolto in molti contenziosi strategici riguardanti i diritti LGBTQI in Venezuela e America Latina, nonché attiva nei movimenti che sostengono un maggiore sostegno all’uguaglianza di genere e ai diritti LGBTQI. Combatte contro lo stato venezuelano dal 2004, quando ha presentato una causa alla più alta corte del paese chiedendo il riconoscimento legale del suo cambio di genere e nome, un caso ancora non ammesso per la revisione.

Per diversi anni, ha guidato vari movimenti e reti internazionali LGBTQI, come il Comitato della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHO-T), il Consiglio di amministrazione di GATE Global Action for Trans Equality, il Gay, Lesbian, Trans , Intersex Sport Association, organizzatrice dei World Outgames (GLISA) e ILGA. È anche autrice di un progetto di legge sull’identità di genere, una legge sulle unioni civili, una legge sulla non discriminazione e una legge sul registro civile, presentata – ma non discussa – all’Assemblea nazionale del Venezuela.  Tamara Adrián è ampiamente riconosciuta per la sua leadership e il suo instancabile impegno. Nel 2009 le è stato assegnato il Premio per i Diritti Umani “Luis Maria Olaso”.   

“Dobbiamo eliminare le barriere che incontrano le persone disabili, gli anziani, le persone LGBTQI+ e le altre minoranze – che, se sommate, costituiscono la maggioranza –”, aggiunge, “e che sono state escluse in un modo o nell’altro dalla forza lavoro e dal sistema educativo”. La sua candidatura proponeva programmi di insegnamento e formazione inclusivi che integrino anche le conoscenze tecniche e tecnologiche che il Venezuela ha rifiutato dopo tanti anni di isolamento politico. Contava di conquistare la poltrona di palazzo Miraflores, puntando al “massimo sviluppo economico” del Paese. Non ci è riuscita, ma sicuramente la prossima volta andrà molto meglio.

numa