Bianca Cappello era l’amante di Francesco de’ Medici, granduca di Toscana.
Era la sua amante da dieci anni ma, nel 1576, non era mai rimasta incinta.
La granduchessa Johanna aveva dato al granduca Francesco soltanto figlie femmine, che per la legge di successione non potevano salire al trono; pertanto Francesco promise all’amante che, se gli avesse dato un figlio, l’avrebbe sposata e resa granduchessa non appena la moglie, malferma di salute, fosse morta.
Dunque, il tanto desiderato figlio maschio, che sarebbe stato legittimato grazie al matrimonio, avrebbe ereditato il trono del granducato di Toscana.
Bianca Cappello, avendo un carattere fortemente deciso e spregiudicato, decise di ricorrere ad ogni misura per diventare la madre dell’erede al trono.
Incaricò una persona di sua assoluta fiducia di individuare tre donne che fossero senza marito, ma incinte e senza mezzi di sostentamento. Le fece quindi alloggiarle a sue spese in diverse parti della città, nella speranza che almeno una delle tre avrebbe partorito un maschio.
Poi, Bianca annunciò a Francesco di essere incinta e cominciò ad imbottirsi i vestiti. Non permise all’amante di toccarla per evitare che i rapporti sessuali potessero mettere a rischio la gravidanza.
Due delle tre donne partorirono femmine, furono pagate e rimandate a casa.
La terza, Lucia, che era stata scelta per la sua bellezza e la buona salute, partorì un maschio.
A questo punto, Bianca finse di avere le doglie e cominciò ad urlare come se fosse in travaglio.
Francesco, informato, accorse da Bianca con il proprio medico di corte.
Intanto il neonato, che era stato immediatamente tolto alla madre e trasferito a casa di Bianca, veniva tenuto nascosto in attesa di essere messo nel suo letto.
La recita del travaglio durò parecchie ore, affinché Francesco rinunciasse ad essere presente al parto e ritornasse a palazzo ducale: così accadde, ma rimase il medico di corte.
Il medico, a cui non era stato permesso di visitare Bianca durante tutta la commedia, comprese ciò che stava accadendo quando vide una vecchia serva, di nome Santi, attraversare il giardino portando una cesta.
Tuttavia, quando Bianca gli chiese di andare a prenderle del vino si allontanò e quando fu di ritorno la donna gli mostrò il neonato.
Lucia, la vera madre del bambino, fu portata a Bologna insieme a Gazzi, il gobbo dottore di Bianca che si era preso cura di lei durante la gravidanza.
A Bologna, Gazzi le trovò un posto come balia presso una ricca famiglia, ovviamente sotto falso nome, e le raccontò tutta la storia: suo figlio, che Bianca e Francesco chiamarono Antonio avrebbe avuto un brillante avvenire.
Questa rivelazione però non rasserenò Lucia. Ella si convinse del fatto che i Medici non avrebbero esitato a metterla a tacere per proteggere il segreto della nascita di Antonio.
Così la donna cominciò a vagare per l’Italia usando nomi falsi per il timore dei sicari dei Medici.
Beffa della sorte, poco dopo la nascita di Antonio, la granduchessa Johanna diede finalmente al marito un erede maschio. Questo ovviamente e almeno momentaneamente, fece diminuire l’importanza di Antonio.
Intanto, Santi, la serva complice di Bianca, cominciò a ricattarla. Questa decisione però le fu fatale, perché venne assassinata sicuramente su mandato della vecchia padrona.
Però, Santi prima di morire confessò l’intera storia ad un prete.
L’arciduchessa Johanna morì nel 1578, così Francesco poté sposare Bianca.
In Europa circolavano le voci relative alla strana nascita di Antonio, che naturalmente destavano scandalo e risa per le modalità dell’inganno.
Quando Bianca comprese che le voci erano arrivate anche a Francesco, dal momento che ormai c’era un legittimo erede, ritenne che non fosse più il caso di continuare a fingere e decise di rivelare al marito l’imbarazzante segreto.
L’astuta donna presentò, all’ingenuo ed innamorato marito, l’intera vicenda come se si fosse trattato di uno scherzo divertente, inscenato per farlo contento.
Francesco, soddisfatto perché in ogni caso aveva un erede legittimo, accettò la spiegazione e continuò ad allevare Antonio come se fosse stato suo figlio.
Evidentemente gli si era affezionato ed in ogni caso non voleva diventare lo zimbello delle corti d’Europa, ammettendo che la sua amante lo aveva ingannato, rifilandogli il figlio di uno sconosciuto, facendogli credere che fosse figlio suo.
Il 29 marzo 1582 poi accade un fatto nuovo: Filippo, “Filippino”, il figlio legittimo di Francesco, muore a poco meno di 5 anni. Questo fece tornare in campo la figura di Antonio, appoggiato da Bianca che iniziava a premere affinché fosse nominato erede al trono.
Allora, Francesco si rivolse a Filippo II di Spagna, che controllava gran parte dell’Italia e di cui il granducato di toscana aveva dipendenza politica, per avere il suo permesso; si trattava di una richiesta scioccante perché tutti conoscevano l’origine del bambino.
Filippo II permise che Antonio fosse nominato principe di Capestrano, nel regno di Napoli, Stato Vassallo della Spagna, ma non erede al trono di Toscana.
Tuttavia, senza attendere la risposta del re di Spagna, Francesco legittimò Antonio con una procedura illegale e ordinò che gli si rivolgesse con il titolo di “Sua Altezza”.
I sudditi erano allibiti perché si era arrivati al punto di far passare per principe un bambino adottato, che era giunto a quel punto attraverso ogni sorta d’inganno.
Il fratello di Francesco, Ferdinando, il legittimo erede al trono, cominciò allora a temere che Antonio potesse diventare realmente granduca di Toscana.
La vicenda poteva sfociare solo in un delitto: nel 1587, Francesco e Bianca morirono, a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Apparentemente furono vittime della malaria, sebbene circolasse voce che fossero stati avvelenati, come confermato da recenti analisi sui loro resti.
Immediatamente, Ferdinando si proclamò granduca e spogliò l’undicenne Antonio di tutti i suoi titoli e possedimenti, rifiutando di riconoscerlo come proprio nipote.
Il giorno successivo, Ferdinando, avendo consolidato la sua posizione di potere e chiarito lo stato di Antonio, restituì al ragazzo i ricchi possedimenti e promise di proteggerlo se si fosse comportato come un fedele suddito.
Tuttavia, Ferdinando, per scongiurare la possibilità di una dinastia di “falsi Medici”, che potesse avanzare pretese sul trono, costrinse Antonio a diventare Cavaliere di Malta. Questo era un ordine religioso militare che vietava ai propri membri di contrarre matrimoni legalmente validi.
Antonio, a cui si era ricongiunta la vera madre Lucia, visse nel lusso e nello splendore morendo nel 1626. Questo pose fine ad una storia che pareva uscita dalla penna di un fantasioso romanziere.