Il Diario di Ofelia

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Mi chiamo Arrigo e ho 27 anni; spesso per lavoro, facendo il consulente finanziario, viaggio molto, forse troppo.
Questo mi impossibilita materialmente a intrattenere una relazione stabile e duratura. Del resto, quando ci ho provato, nessuna delle donne con cui sono stata ha mai compreso in toto il lavoro che svolgevo.

Circa un mese fa sono partito con la mia auto da Roma in direzione Milano, per incontrare un cliente nel pomeriggio.
Mi sveglio alle 5 del mattino, parto all’ alba e mi dirigo verso l’autostrada per giungere alla meta.
Vedo il mio cliente, concludo il mio lavoro e vado al ristorante per cenare.
Dopo aver fatto ciò, stanco ma felice del nuovo accordo lavorativo che ho concluso, vado nell’hotel che ho prenotato alla periferia di Milano.
L’albergo in questione è molto carino, sebbene sia modesto, ma d’altronde dovrò rimanere lì solo una notte, giusto il tempo di riposare e poi partire l’indomani per Roma.

Faccio il check-in e mi viene indicata la stanza dove devo pernottare: la numero 32.
Entro all’interno e ripongo i miei pochi effetti personali in un cassetto. Aprendolo, scorgo un piccolo quaderno nero, rilegato con un nastro rosso molto vistoso.
Sulla copertina c’è scritto Ofelia’s diary. So che non avrei dovuto farlo, ma spinto dalla curiosità, slego il fiocco e inizio a leggere il contenuto del libricino.

In una delle prime pagine c’è scritto:
– Caro diario,
anche oggi ho incontrato Roberto.
Mi dice come sempre che gli piacciono le mie labbra carnose e il mio seno prorompente. So che per il lavoro che faccio non dovrei preoccuparmi di andare con uno sposato, ma ho anche io un cuore e probabilmente mi sto affezionando a quel ragazzo.
A volte immagino la faccia che farebbe la moglie di Rob, Anna, se sapesse che il suo caro maritino va a trans e che gli piace anche!
Ti lascio che torno a lavoro-.

La curiosità vince sul rispetto della privacy e continuo a sfogliare imperterrito le pagine del diario, scorgendo sempre di più l’anima di Elena, sebbene mi renda conto che Elena non è il nome a cui posso fare riferimento per tale persona.
Difatti in alcuni scorci del diario, comprendo che Elena utilizza un nomignolo nel campo lavorativo e ne ho la conferma in una delle ultime pagine che riesco a leggere, prima di calare in un sonno profondo.
>-Cario diario,
che giornata!
Dopo aver lavorato tutto il giorno ed aver incontrato Annibale alle 23, ho chiamato Jasmine per informarla che domani non andrò dal parrucchiere perchè sono molto stanca e lei, prendendomi in giro, mi ha chiamata come mi chiamano i miei clienti fidati “Ofelia”, quando sa che è una cosa che mi dà molto fastidio! Odio quel nome quando non lavoro! Che stronza.
Ora ti lascio, un bacio a presto amico mio-.
L’indomani parto, portando il diario con me e continuando a leggerlo ogni qualvolta mi fermo a fare una sosta all’autogrill.
Tornato a casa, invece di riposarmi, decido di dedicarmi alla ricerca di Ofelia.
Sono sempre stato etero e sono stato solo con donne, ma non so perchè Ofelia alias Elena, mi abbia rapito; probabilmente ho colto qualcosa in quelle righe che ha rubato il mio interesse e decido di intraprendere, stanco ma felice, la ricerca della mia escort trans.
Cerco un pò sui portali web più famosi e dopo aver dedicato un’ora e aver quasi perso le speranze, finalmente la trovo ed è davvero bellissima: occhi chiari, fisico da sballo, labbra carnose.
Non medito nemmeno un attimo su quello che devo fare: la contatto.
Dopo una decina di minuti, lei mi risponde e mi dà il suo numero di cellulare: la chiamo. Mi risponde una voce calda e sensuale ma al contempo gentile e accomodante. Parliamo del più e del meno, scambiandoci qualche dettaglio sulle nostre preferenze sessuali e sul nostro aspetto, in particolare sul mio. Sono stranamente eccitato e sento che anche giù nei pantaloni qualcosa si sta smuovendo, proprio per questo, chiedo ad Ofelia un incontro via web, dato che lei è di Milano e io di Roma e ho voglia di vederla subito.
Concordiamo l’incontro per il giorno successivo, la sera.
L’indomani torno in ufficio ma sono distratto da tutto e tutti, non riesco a mantenere la concentrazione pensando all’incontro virtuale con Ofelia.
La immagino nuda mentre con le sue labbra carnose gode masturbandosi in web per me; ciò mi provoca un’erezione talmente forte che sono costretto ad andare in bagno ad eiaculare.
La sera torno a casa, mi faccio una doccia, mi preparo, ceno e finalmente mi collego in web, aspettando Ofelia.
Dopo qualche minuto dal mio collegamento, Ofelia giunge anche lei in video. Mi saluta sorridendomi gentilmente e mi chiede cosa preferisco che lei faccia.
Io le dico che non ho preferenze particolari e anzi prediligo che lei sia più naturale possibile;la trans allora dice di attendere un attimo e qualche secondo dopo giunge di nuovo in webcam, vestita di una lingierie sexy che mi fa subito avere un’erezione.
Inizia uno spogliarello molto sexy in cui alla fine si denuda completamente lasciando intravedere il suo pene.
Dopo aver utilizzato l’igienizzante, Ofelia inizia a masturbarsi e utilizzando un lubrificante si inumidisce le dita e inizia a ficcarsele nell’ano, godendo come una disperata.
Al contempo io dall’altro capo della web, invece, prendo il mio masturbatore e ci ficco il mio pene dentro, smanettandomi mentre lei continua ad esibirsi.
Ofelia invece ora sembra indiavolata e prende un vibratore e lo mette in bocca, mimando una sorta di pompino.
Nel corso della web Ofelia continua ad utilizzare altri sexy toys tra cui svariati tipi di dildo e vibratori, fin quando poi entrambi non veniamo all’unisono.
Fatto ciò, stacchiamo la webcam e ci risentiamo direttamente la mattina successiva, per confrontarci sul pagamento e altre cose simili.
Non so se ripeterò un’esperienza simile, perchè mi ritengo etero e continuo ad apprezzare le donne, ma vi dico che è stata davvero fantastica: Ofelia alias Elena è davvero un portento a la consiglio a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza simile.

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