Lola Montez, pseudonimo di Eliza Rossana Gilbert di origini irlandesi, aveva spezzato il cuore del vecchio re Ludwig I di Baviera e gli aveva fatto perdere il regno.
Ludwig nel 1848 aveva abdicato al trono di Baviera. Dopo la cacciata di Lola dal paese aveva pregato perché un giorno la donna potesse rendersi conto delle sue colpe e pentirsi sinceramente.
Ludwig I non rimase deluso, anche se a pentirsi Lola impiegò molti anni.
Lola aveva un talento unico nel reinventarsi e quando venne esiliata dalla Baviera si trasferì negli Stati Uniti. Qui la gente accorreva per vedere danzare la donna che era stata l’amante di un re.
Quando passò i trent’anni e danzare le era diventato faticoso, si trasformò in attrice interpretando se stessa in uno spettacolo intitolato “Lola Montez di Baviera”. Nello spettacolo si proponeva come virtuosa sostenitrice della libertà costituzionale e per consigliera politica del re.
Inoltre, nella beffarda interpretazione si spacciava per grande amica della moglie di Ludwig, la regina Teresa di Sassonia, che l’aveva sempre detestata.
Lola si risposò due volte, anche se nessuno dei due matrimoni era valido, perché il primo marito era ancora vivo.
Nel 1853 si stabilì in California, a Grass Valley, una cittadina di minatori e si inserì perfettamente nel selvaggio West. Nel cortile di casa allevò un orso e investì denaro in una miniera.
Masticava rumorosamente il sigaro curando direttamente gli affari come un uomo.
Nei due anni trascorsi a Grass Valley si segnalò per un incidente non certamente femminile: in un saloon inseguì un giornalista e lo prese a frustate per avere scritto un articolo che parlava male di lei nel suo giornale.
Per altri versi, Lola si distinse per le opere di bene e per gli studi biblici, ponendo in essere una personalità veramente eclettica.
A 37 anni, nel 1857, Lola iniziò a tenere conferenze in numerose città americane.
Il titolo di una delle sue conferenze maggiormente apprezzate era “Belle Donne”. In questa descriveva le più famose bellezze europee: per la maggior parte non le aveva mai viste, ma sosteneva che si trattava di amiche sue.
Lola aveva la capacità di divertire il pubblico statunitense con conferenze sulle usanze europee. Poi si trasferì in Europa per tenere conferenze sulle usanze ed il carattere degli americani.
In molte città, Lola veniva criticata dalla stampa locale per la sua condotta immorale, con il risultato che il pubblico accorreva ancor più numeroso alle sue conferenze.
Questa attività di conferenziera di successo consentì a Lola di avere buoni guadagni e nello stesso tempo di far passare in secondo piano la pessima reputazione della sua vita.
Infatti, il pubblico era favorevolmente sorpreso dalla rigorosa religiosità della ex donna fatale.
Nel giugno del 1860, Lola fu colpita da un ictus che la lasciò paralizzata e tutto fece pensare che non sarebbe sopravvissuta, al punto che molti giornali riferirono della sua morte.
Lola, con indomita determinazione, lottò per recuperare la salute, accudita da vecchi amici.
Tuttavia, durante una passeggiata su una carrozza aperta, si ammalò di polmonite e morì il 17 gennaio del 1861, a soli 40 anni ( o forse 43, perché l’anno di nascita non è certo), e fu sepolta nel Greenwood Cemetry di Brooklyn a New York.
Un giornale europeo pubblicò un articolo che recava questo curioso titolo: “Lola Montez è morta, questa volta per davvero”.
Nonostante il successo delle sue conferenze, Lola lasciò soltanto 1.247 dollari, perché da tempo era solita regalare ai poveri gran parte dei suoi guadagni e nel testamento lasciò trecento dollari alla Magdalen Society, a favore delle prostitute redente.
Dopo la morte di Lola, un amico scrisse a Ludwig, ormai ultra settantenne, che la sua ex amante parlava spesso di lui e della sua generosità, elogiandone la benevolenza, di cui aveva grato ricordo.
L’amico comunicò a Ludwig, che era desiderio di Lola, che gli fosse comunicato come avesse cambiato vita e frequentazioni.
Inoltre, nella lettera sostenne che fino alla fine dei suoi giorni, Lola aveva conservato per lui una profonda gratitudine, morendo sinceramente pentita per il dolore che gli aveva dato.
L’ex sovrano rispose:”Con grande soddisfazione ho appreso del pentimento di Lola Montez … Mi è di grande consolazione sapere che è morta in grazia di Dio”.
L’aggravarsi della sordità aveva isolato Ludwig dal resto del mondo, negli ultimi anni della sua vita.
I dolori per lui furono davvero tanti: vide morire molti dei suoi figli, tra cui il suo successore, Massimiliano; dovette assistere alla sconfitta della Baviera da parte delle truppe prussiane nel 1866; vide il dramma della follia del nipote Ludwig II, suicida o più verosimilmente assassinato.
Costretto a vita privata, Ludwig scrisse una breve poesia sulla sua relazione con Lola Montez:
“Per causa tua ho perso la corona, / ma per questo non mi adiro con te, / poiché nascesti per essere la mia rovina. / Tu fosti una luce accecante! / Sii felice! Così ti insegue la mia anima, / nella distanza che diventa sempre più grande; / ora infine hai scelto la via della salvezza; / il vizio porta solo vergogna e rovina. / Il migliore dei tuoi amici / infedelmente lo allontanasti. / Le porte della felicità si sono chiuse davanti a te, / non hai fatto che seguire i tuoi impulsi lascivi. / Resteremo divisi per tutta la vita, / mai più ci incontreremo faccia a faccia; / lasciami il mio cuore, che con tanta fatica ha trovato la pace, / senza di essa la vita è un tal fardello!”.
Davvero triste questa poesia, ma noi preferiamo ricordare Ludwig I di Baviera con una nota di folclore ed allegria: la nascita dell’Oktoberfest.
Fu in occasione del suo matrimonio a Monaco con Teresa di Sassonia, il 12 ottobre 1810, che si tenne il primo Oktoberfest per celebrare l’avvenimento.