Carlo II, re d’Inghilterra, attorno al 1680, disse: “Far grandi i bastardi reali e duchessa ogni puttana, e prelevare dal tesoro mi ha reso terribilmente povero”.
La gravidanza era il più prezioso dono che un sovrano potesse fare ad una donna. Anche perchè un figlio legava il re all’amante anche dopo che si era stancato di lei. Inoltre solitamente assicurava una generosa rendita per tutta la vita.
Dunque, la maggior parte delle corti europee erano affollate di bastardi reali.
All’epoca si credeva che i bastardi fossero più intelligenti e più belli dei figli legittimi.
Infatti, si credeva, non a torto, che il rapporto sessuale tra un uomo e la sua amante fosse veramente un atto d’amore, o quanto meno di autentico desiderio. E quindi che al momento del concepimento amore e passione si unissero dando vita ad un bambino. Un figlio quindi non frutto di un accoppiamento imposto dal dovere dinastico.
E’ veramente curioso quello che i medici di corte dissero a Luigi XIV, sconvolto perché cinque dei suoi sei figli legittimi erano morti in tenera età. Mentre la maggior parte di quelli illegittimi godevano di ottima salute.
I medici sentenziarono che il motivo era uno solo: il re aveva dato la parte migliore del suo seme alle amanti, lasciando alla regina soltanto i rimasugli.
Era un epoca in cui la scienza sosteneva le cose più strane, come ad esempio che senza l’orgasmo femminile non c’era il concepimento. Oppure la Chiesa sosteneva che l’orgasmo femminile era peccato. Si mescolavano credenze prive di ogni fondamento con dogmi religiosi, spesso in contraddizione con la nobiltà del fine che si proponevano.
Infatti, per la Chiesa il fine del matrimonio era la procreazione, ma l’orgasmo femminile era peccato. Intanto però la scienza sosteneva che senza orgasmo femminile non c’era procreazione, come poteva quindi quella povera donna della moglie procreare senza peccare?
La verità è che secoli di matrimoni tra consanguinei, come era in uso tra le famiglie reali, generavano spesso figli geneticamente deboli, con salute malferma, intelligenza limitata e la scarsa avvenenza dei genitori.
La regina Maria Teresa, moglie di Luigi XIV e madre di un principino noioso e poco bello esattamente come lei, verso il 1670 espresse tutto il proprio rammarico nell’udire i cortigiani lodare i figli illegittimi del re.
I nobili raccontavano con ammirazione le qualità dei figli, precoci ed adorabili, nati dalla relazione di Luigi con Madame de Montespan. Allora la regina disse: “Tutti vanno in estasi davanti a questi bambini, mentre del delfino nessuno si cura”.
Inoltre, i bastardi reali pur essendo più belli ed intelligenti dei loro fratellastri legittimi, erano meno arroganti. Quelli legittimi infatti ostentavano a corte tutta la loro fierezza di essere principi a pieno titolo e questo rendeva certamente più piacevoli gli “illegittimi”.
I bastardi non avevano altra posizione che quella che loro padre decideva di assegnare loro. Di solito offrivano al re una lealtà a tutta prova in cambio della generosità con cui veniva trattati.
C’era una sostanziale differenza psicologica tra le due posizioni: per i figli legittimi tutto era dovuto, mentre per i figli illegittimi tutto doveva essere acquisito.
Poi, c’era il ruolo delle madri: per quelli legittimi era la regina; per quelli illegittimi era la puttana.
Enrico II, re d’Inghilterra, nel 1189 era ormai moribondo e di tutti i suoi figli aveva accanto soltanto quello illegittimo, Geoffrey Plantageneto.
I due figli legittimi, Riccardo “Cuor di Leone” e Giovanni “Senza Terra”, si erano infatti alleati con il re di Francia e si erano ribellati contro il padre.
In punto di morte, Enrico mormorò a Geoffrey: “Tu solo hai dimostrato di essere il mio vero e legittimo figlio. I bastardi sono gli altri miei figli”.