
In tutto il Canada, il 20 settembre, molte città hanno organizzato proteste per contestare il riconoscimento dell’identità trans nelle scuole. Ma i contro-manifestanti, quelli scesi in piazza per i diritti trans erano di gran lunga più numerosi.
Molti dei manifestanti anti-trans hanno portato i loro figli e cartelli contro la comunità LGBTQ. A causa dell’enorme numero di contro-manifestanti alla manifestazione, gli esponenti di estrema destra con i loro cartelli pieni di odio sono stati circondati da gruppi di attivisti che cantavano “le vite dei trans contano”, costringendoli a ritirarsi. Sebbene in Canada non siano ancora state proclamate de facto leggi radicali che impediscono alle persone trans di accedere all’assistenza sanitaria e altri diritti, la transfobia è un grande problema per i trans canadesi.
Inoltre i conservatori dei distretti federali e provinciali hanno iniziato a prendere di mira la comunità LGBTQ inserendo, quasi fosse prioritaria su altri problemi tra cui la crisi immobiliare che colpisce il Canada, l’abolizione dei diritti trans nei programmi delle loro campagne elettorali. Questo mese, il leader conservatore federale Pierre Poilievre ha proposto una nuova linea di governo che tenderebbe a eliminare l’assistenza sanitaria ai giovani trans.
Anche il premier conservatore dell’Ontario Doug Ford, pur coinvolto in uno scandalo edilizio, ha iniziato a prendere di mira la comunità trans, iniziando una campagna sui diritti anti-trans. «Non spetta agli insegnanti, non spetta ai consigli scolastici indottrinare i nostri ragazzi», ha detto Ford.
A lui hanno fatto eco le parole di Lisa DelCol, madre di un bambino trans: «Capisco la politica. Capisco il gioco. Ma le parole hanno un peso. I bambini trans sono bambini. Quando usi la tua posizione per il tuo guadagno personale a scapito della salute e della sicurezza di questa comunità è immorale”.
Numa