Dal 2020 in Gran Bretagna sarà obbligatorio frequentare a scuola dei corsi sulle relazioni gay e trans. Questo per insegnare il rispetto ma anche a proteggersi dai predatori sessuali (soprattutto sui social network) e informare sui pericoli delle mutilazioni genitali femminili. I corsi, rivolti ai bambini inglesi della scuola primaria e secondaria hanno come obiettivo “costruire, nell’ambiente scolastico, attitudini e visioni sane e basate sul rispetto“.
Il provvedimento del Ministero fa parte di un progetto più ampio di educazione sentimentale e sessuale che vuole evitare, tra le altre cose, discriminazioni e omofobia. I nuovi corsi, le cui lezioni previste per un anno scolastico sono 5, dovrebbero partire ufficialmente dal 2020. Dalla scuola secondaria in poi, i genitori non potranno più mettere il veto sulla partecipazione dei propri figli.
Come era prevedibile, la decisione annunciata qualche giorno fa dal Ministro all’Istruzione britannico Damian Hinds sta già scatenando polemiche. Queste partono soprattutto dalle famiglie più religiose, come per esempio i praticanti cristiani, ebrei e musulmani. Decine di religiosi ebrei hanno già firmato lettere di protesta contro “gli stili di vita alternativi” proposti dalla riforma scolastica del governo di Theresa May. Circa trecento persone di fede musulmana, invece, hanno protestato a Birmingham davanti alla scuola Parkfield Community annunciando che, se la riforma venisse approvata, preferirebbero “lasciare il Regno Unito affinché i nostri figli non frequentino simili lezioni“. Non solo: la petizione contro questa nuova tipologia di educazione sessuale ha già raggiunto 100mila firme in Gran Bretagna; non resta che attendere gli sviluppi di questa delicata situazione.