Giove significa un modo particolare d’integrarsi al mondo e di assimilarlo.
ARIETE: Non manca di sviluppare e di umanizzare il segno, distendendolo un poco ma anche conferendogli potenza; in certi casi, esprime il lato chiassoso e gioviale del carattere.
Collerico (comune all’astro ed al segno) che si distende; in altri, è l’autorità naturale del carattere che si afferma nel dominio di una forza, di una superiorità (Brahms, Cartesio, Thiers).
Il Giove di Luigi Filippo ha poca voce in capitolo a causa della debole posizione.
CANCRO: Particolare sviluppo dei valori familiari; costituisce il “pater familias”, il custode del focolare, il padrone di casa, affermandone le virtù domestiche, la golosità, il benessere materiale (Maria Teresa d’Austria). Se questa posizione appare poco in Enrico III, è, al contrario, preponderante nella vita di Carlo V.
LEONE: E’ la potenza leonina esteriorizzata, sbocciata, rigonfia, ma umanizzata.
L’io s’impone in modo signorile, ipertrofico, esibizionista o rappresentativo; esige di “essere qualcuno”, di rappresentare qualcosa, di regnare e di trionfare (Vincent Auriol, Andrè Breton, Amintore Fanfani, Edwige Feuillère, Montherlant, Raimu, Wagner).
SCORPIONE: Afferma la potenza d’aquila dell’astro e del segno: magnetismo, volontà, autorità, ambizione, istinto creatore, qualità sovrane (Gronchi, Jouvet, Rodin, Monet).
La forte spinta vitale di Luigi XIV e di Napoleone Bonaparte è dovuta, in parte, a questa posizione, in essi dominante,
SAGITTARIO: L’essere prova una tendenza naturale ad irradiare una calda personalità, fatta di generosa bontà, oppure ad affermare un’autorità che può essere sia di tipo paterno (caso Luigi XII), o padronale (caso Luigi XV), che autoritario (caso di Robespierre, Calvino, Clémenceau, Edoardo VII, Pio XII).
PESCI: La potenza e l’ampiezza dell’astro s’irradiano in tutte le direzioni, in un’aspirazione all’espansione illimitata ( Carlo V, Manzoni) o in segreto, nella clandestinità (Mazzini).
Fecondità, abbondanza, generosità, mecenatismo; potrebbe corrispondere al fervore di popolarità suscitato dall’ascensione di Napoleone III.