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Evelyn Rangel, finalmente prima a Miss Trans Universo

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Buongiorno a tutti, oggi come “Miss Trans Universo” vi racconto un po’ della mia storia: da dove vengo; quale è stato il mio percorso; le mie sconfitte e anche le mie vittorie.

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Come ogni essere umano non ho conosciuto solo glorie nella vita. Ho iniziato il mio percorso Trans quando avevo 22 anni; ho cominciato in ritardo rispetto alla maggior parte delle altre ragazze trans, perché la mia formazione ed esperienza famigliare cristiana mi ha trasmesso tanti dubbi ed insicurezze, legate alla mia identità di genere.
E’ stato liberatorio ed allo stesso tempo spaventoso vedere la vita così com’è: i pericoli della notte; il pregiudizio della società e l’odio contro di noi, perché esprimere la nostra personalità e prendere una posizione all’interno delle persone definite normali, non è stato facile.

img_0540Oggi mi rendo conto che cosa è accaduto e credo veramente al momento giusto.
All’ età di 22 anni avevo già una personalità ed un carattere formato dall’educazione, cose che nessuna posizione sociale o intervento di chirurgia plastica mi avrebbe potuto dare.
Sono molto felice di essere quello che sono e per me è un riconoscimento dell’universo per quello che ho seminato durante questo mio percorso.
A volte non sono stata compresa dalle mie compagne trans, perchè il fatto di essere educata e gentile veniva collegato alla debolezza, ma questo è certamente un errore. Essere educati è sinonimo di forza; dopo tutto sappiamo che rispondere ad un assalto verbale con una risposta cortese respinge questi attacchi e si capisce che sei superiore.
Fa emergere spiritualmente che noi siamo esattamente l’opposto di ciò che “la società “di aspetta da una Trans.
Oggi, a 29 anni, ho raggiunto un titolo non solo di bellezza, ma di rappresentanza della comunità Trans. Molte trans non mi conoscono; non conoscono neppure le ragioni che mi hanno spinto a lottare per questa corona tanto desiderata.
Colgo l’occasione per presentarmi al pubblico e utilizzo questo spazio per raccontare un po’ della mia vita, ovviamente brevemente perché la vita di una transessuale è fatta di molti paragrafi, ma sopratutto di una infinità di sfumature. I concorsi di bellezza sono apparsi nella mia vita, poco dopo ho cominciato la mia transessualità, a 23 anni, La mia amica Laviny Albuquerque è sempre stata innamorata dei concorsi e mi ha convinto a partecipare a Miss Brasile top nell’edizione 2010, dove ho potuto raggiungere il podio per le prime 3 classificate.
Certo i premi sono giunti grazie alla chirurgia plastica … e qui è iniziato il mio karma. Come prima gara mi sono classificata seconda (senza sapere che in molti altri concorsi avrei avuto lo stesso piazzamento).

La vincitrice è stata la bellissima Roberta Holanda, ed il terzo posto è andato alla mia amica Laviny Albuquerque.
Per me è stata come una vittoria, soprattutto perché ho apprezzato l’esperienza e 2 anni dopo ho deciso di provare di nuovo e partecipato alla “Miss San Paolo Top”, dove, gioco del destino, sono arrivata seconda.
Comunque è stato tutto bello, è stato veramente un bel inizio.

Le mie poche esperienze in competizioni mi hanno sempre visto in una buona posizione,anche se per me è stato solo uno gioco che ha finito per coinvolgere la mente.
La mia vita è iniziata a cambiare quando mi sono innamorata di un ragazzo. Ci siamo sposati e ho lasciato la vita del palco per dare spazio a una nuova esperienza: la moglie.
Come sappiamo, non sempre, la gente ti rispetta e capisce quando due persone si amano reciprocamente. Ed ancora, il risultato di tre anni di matrimonio è stata una relazione tormentata.
Mio marito entrava ed usciva dal carcere anche se io ho sempre cercato di aiutarlo e non ostante egli fosse veramente il mio amato la nostra relazione ha finito per soffrirne irreparabilmente. Anche io, ho finito per essere accusata di un crimine che non ho commesso. Purtroppo, sono stata ritenuta colpevole ed anche se ero Trans sono stata rinchiusa, in attesa del processo, in una prigione maschile.

E’ stato allora che ho cominciato a capire come la vita di una persona trans sia veramente difficilissima: sono stata costretta all’impotenza; ho visto l’impunità per coloro che mi costringevano ad ogni umiliazione; ho subito l’abuso dell’autorità ed anche la svalutazione dell’essere umano che è in me.
Sono stata portata in un centro di detenzione provvisoria, dove sono stata umiliata in innumerevoli modi; offesa sia dai detenuti, che da parte della polizia. Sono stata forzata a spogliarmi di fronte a migliaia di criminali, rischiando la mia vita, la mia salute fisica e mentale.
Mi hanno rasata i capelli per il semplice fatto che in carcere non esisteva il genere Trans; erano tutti uomini e le regole servivano solo a questo genere, senza eccezione. Nella prigione la mia vita è cambiata; sono stata reclusa per 7 mesi, in attesa che la lenta giustizia brasiliana facesse il suo corso per raccogliere prove contro di me .
In quel luogo, mi sono guardata allo specchio ogni giorno; rasata, vestita come un uomo e rapidamente distrutta psicologicamente. Fù allora che il mio sogno ancora una volta ha salvato la mia vita: ho cominciato a ricordare quante cose belle avrei potuto ancora vivere.
In quei tanti sogni da realizzare, in un momento in cui parevano impossibili, ho trovato la forza per riuscire.
Ero disposta a provare! iniziai a sfilare all’interno del carcere, cosi da poter mantenere ben salda la mia identità ed affrontare questa situazione oppressiva. Il fatto che ero e mi sentivo innocente ammorbidiva la realtà del carcere, perché ero certa che il tempo avrebbe dimostrato le mie ragioni e mi avrebbe ridato la libertà, facendo trionfare il diritto alla giustizia.

Infatti, come in un sogno, il giorno 20/12/2013 ho ricevuto la libertà tanto attesa, ma purtroppo, non è arrivata la gioia perchè nuovi problemi sono iniziati.
La libertà era un punto di partenza: ero senza capelli, senza casa, senza vestiti, senza soldi, senza niente di niente e soprattutto senza la forza per affrontare una realtà così dura.
Tutto questo stava accadendo a me, ma ero ben consapevole che ogni giorno si ripete per qualcuno in un mondo così ingiusto. Ho pensato che la cosa più importante consisteva nella mia libertà e con i miei piedi dovevo camminare in essa, ricostruendomi un futuro.
E così è stato, il 20/05/2014 sono arrivata in Italia, dove potevo avere nuove opportunità. Durante i terribili sette mesi di umiliazioni e prigionia mi ero ripromessa che avrei potuto andare oltre. Iniziavo cosi ad affrontare la più grande sfida della mia vita.

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Ho affrontato il concorso di “Miss Trans Universo 2014“, in competizione con tante ragazze trans come me.
Bella e piena di sogni ho affrontato i mie traumi, esorcizzando i miei fantasmi e cancellando dalla mia anima tante terribili cicatrici.
Questo non è stato sufficiente per vincere il concorso; ancora una volta mi sono piazzata al secondo posto, ma è stato uno dei momenti più importanti della mia vita.
Non soddisfatta, con ancora lividi nel mio ego, ho deciso di provare di nuovo.
Ho voluto essere ancora migliore: ho cambiato le abitudini alimentari, ho praticato il fitness, mi sono sottoposta a chirurgia plastica, con correzioni estetiche che riguardavano ogni dettaglio.
Dopo di che ho partecipato a “Miss Trans Universo” 2015, vinto da Aleika Barros e dove mi sono classificata nuovamente seconda, a pari merito della bella Roberta Holanda.
Questo è stato l’ultimo concorso al quale ho partecipato, da quel momento ho rinunciato ad ogni competizione ed anche se ero una Miss senza corona, perchè non avevo mai avuto il primo posto, ero entrata a pieno titolo nella società Trans.
Sono stata felice di vedere il regno della regina di bellezza Aleika, che mi ha fatto assaporare i concetti e le ragioni per le quali ho voluto essere una Miss.

img_0697Essere una Miss non significa un semplice titolo ad un concorso di bellezza, ma è qualcosa di più perché ti fa entrare a pieno titolo in una società dove il collettivo è in grado di togliere ogni traccia delle discriminazioni subite.
Così mi sentivo appagata, ma il destino non voleva che io mi ritirassi dalle competizioni e ho incontrato una persona che mi ha convinta a non rinunciare al concorso “Miss Trans Universo 2016“.
Di questo debbo essere grata alla cara Jackeline Boing Boing, che con tutto il suo entusiasmo mi ha trasferito la volontà di credere che ero capace di vincere il concorso e che avrei dovuto partecipare indipendentemente dal risultato.
E’ stato l’anno in cui ho partecipato ad un concorso con la maggior tranquillità; l’esperienza acquisita con le sconfitte mi aveva fatto capire che l’importante era dare il meglio di me stessa.
Non dovevo recitare come su una giostra, ma fare esclusivamente la mia parte senza cercare di essere un personaggio che non ero, lasciando uscire la ragazza trans che era in me.

E ‘stata una notte magica, con bellissime ragazze, che mi parevano ancora più bella di me, ma la mia stella brillava alta nel cielo, quella notte.
Così ho superato tante ragazze con diversi tipi di bellezza, ma credo di avere prevalso perchè ho mostrato forza e personalità per quel titolo.
E’ stata la vittoria della personalità e della volontà, che può portare ovunque si voglia, se si è realmente determinate.

La vita è un foglio bianco e siamo chiamate a scegliere tra poesia e scarabocchi, decidendo la fine della storia. Oggi sono “Miss Trans Universo” 2016.

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Porto il mio contribuito alla collettività Trans, con le mie esperienze, il mio esempio e soprattutto la mia voce.
Se il mondo piange sentendo chi siamo, dobbiamo essere per prime noi ad essere convinte che siamo molto meglio di quanto la gente si aspetta da noi.
Noi siamo molto di più della bellezza per la quale appariamo e le nostre forme non sono certamente da tenere in un angolo buio, ma non dobbiamo dimenticare che spetta a noi decidere chi siamo e cosa faremo.
Ognuna di noi deve fare la sua piccola parte, perchè ora è giunto il tempo di cambiare “l’opinione del mondo su di noi”.
Troppe di noi si sono perse abbattute dai mille ostacoli della vita; siamo belle, forti, intelligenti ma dobbiamo superare ciò che ci disunisce.
La gente si attacca perchè non ci conosce; perchè siamo “Il Nuovo” e questo fa paura.
Certo non siamo una donna biologica, ma vogliamo essere donna più di quanto lo vogliano tante donne.
Noi siamo il futuro; non capirci è un vostro diritto, ma è un vostro dovere rispettarci, in fine dei conti, siamo tutti uguali…a prescindere dai genitali ! Bene, questa è una parte della mia storia; credo di essere ciò che sono diventata e con grande orgoglio affermo di essere ciò che ho voluto essere.
Grazie per aver creduto in me.
Sinceramente Miss Trans Universo 2016
Evelin Polo

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