“Queering the Map” è una piattaforma online, una mappa collettiva per condivide le esperienze della comunità LGBTQIA+, dove le persone queer possono esprimersi sentendosi al sicuro, raccontarsi in forma anonima e condividere le proprie storie e sentimenti senza paura, ma al contrario sentendosi libere e parte di una comunità.

“Ho sempre immaginato io e te seduti fuori al sole, mano nella mano, finalmente liberi. Ora te ne sei andato”. Non è il testo di una canzone, né il copione di un film sdolcinato, ma è invece uno dei messaggi di un ragazzo palestinese ha postato qualche giorno fa su Queering the Map. “Se avessi saputo che le bombe piovute su di noi ti avrebbero portato via da me, avrei detto al mondo che ti amavo più di ogni altra cosa, scusa se sono stato un codardo”.
Un altro post diceva:“Uno dei posti in cui ho baciato il mio primo amore. Essere gay a Gaza è difficile“.indicava un luogo sulla cartina.
Sono tanti I messaggi d’amore dalla Striscia di Gaza, visto che la guerra tra Israele ed Hamas ha reso ancora più complessa la situazione della popolazione omosessuale, costretta a vivere nella segretezza. L’omosessualità è un reato sia per il codice penale che per la religione islamica. Nella Striscia di Gaza, essere omosessuali non è difficile soltanto adesso che vi è una guerra in corso, lo è sempre stato: a Gaza resta iin vigore un’ordinanza del codice penale inglese del 1936, che prevede fino a dieci anni di carcere per i rapporti omosessuali tra uomini adulti, anche se consenzienti. Per le donne lesbiche non vi è per adesso nessuna ordinanza, ma questo non garantisce comunque la loro libertà visto che, negli ultimi anni, i tribunali sarebbero perfino arrivati ad applicare la pena di morte per alcuni casi omosessuali.
Un altro post ancora: ”Non so quanto vivrò, quindi voglio solo che questo sia il mio ricordo prima di morire. Non lascerò la mia casa qualunque cosa accada. Il mio più grande rimpianto è di non avere baciato quel ragazzo, ormai morto due giorni fa. Ci eravamo detti quanto ci piacevamo e l’ultima volta sono stato troppo timido per baciarci. È morto nel bombardamento. Penso che anche una grande parte di me sia morta. E presto sarò morto. A Younus, ti bacerò in paradiso”.
E ancora: “Il luogo in cui sei morto, anche se eravamo solo amici di penna, ti amo nel profondo, 5 anni della migliore amicizia. Ahmad è morto per l’attacco aereo, tu sei morto di crepacuore. Khalid, ti amo, ho amato il modo in cui hai fatto coming out con me, come io ho fatto coming out con te, come hai presentato Ahmad come il tuo ragazzo, volevo condividere le tue ferite con me, ma siamo lontanissimi, libererò la Palestina solo per i tuoi occhi. Spero che riposerai bene in paradiso, bacia Ahmad quanto vuoi e sii molto felice, in questa vita o in un’altra ti seguirò e potremo unirci, ti amo fino a Icaro e oltre ”.
Numerosi i messaggi della comunità Lgbtq+: qualcuno ha condiviso un pensiero al proprio amato scomparso, qualcuno ha voluto condividere un ricordo, qualcun altro si è voluto liberare di un peso e altri ancora hanno utilizzato “Queering the Map” per esprimere il proprio dolore e la paura di non sapere quanta vita ancora gli resterà-
Ma l’amore si fa largo anche in mezzo alle bombe e alla distruzione e alle migliaia di vittime della guerra.
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