Sui Turchi circolano tante battute, più o meno simpatiche.
Famosissima è quella che proponiamo come titolo, che annuncia un pericolo per una giovane sprovveduta, ma una piacevole circostanza per una donna matura ed esperta.
Tutto è questione di punti di vista, così anche l’affermazione “fare cose turche”, può avere tanti significati, che vanno dal meraviglioso all’atroce.
Queste premesse sono doverose quando si parla di EFE BAL, nata appunto in Turchia.
Efe Bal fa, dice e scrive cose veramente turche, che sono tali soprattutto perché sono vere, perché sono sfrontate, prive di ipocrisia e scomodamente dirette.
Quando raccontò la sua vita nel libro Quello che i mariti non dicono, edito da Mondadori, fece scrivere alla giornalista Stefania Berbenni un racconto crudo, nel quale era il suo pene a fare la differenza.
Efe Bal è l’anti brasiliana per eccellenza anche se è alta un metro e novanta, perché è una taglia 42, porta i capelli corti ramati, ha gli occhi autenticamente verdi ed il seno piccolissimo.
Ha la doppia cittadinanza, turca ed italiana, e parla cinque lingue; viaggia dove i ricchi la chiamano, ma vive con la mamma.
La cosa più turca che fa è quella di volere pagare le tasse, in un mondo dove tutti le vogliono evadere.
Efe Bal dice che da cittadina onesta si sente umiliata per non sapere come pagare le tasse, anche se ora, in base ad alcune sentenze ed alle direttive dell’Ufficio delle Entrate, certamente ci riuscirà.
Le sue dichiarazioni in materia sono sconvolgenti, o solo turche, perché afferma che “Ci vorrebbero l’Ici sul sesso mercenario e la Trans-tassa; servirebbero a pulire il mercato”.
Una presa di posizione che le ha procurato molte inimicizie nel mondo della prostituzione e trans, con una esplosione di dissensi che farebbe invidia ad Erdogan.
Il suo conformismo emerge quando si parla di auto di lusso, alta moda e bella vita; qui diventa simile o identica a tante altre.
Le diversità esplodono quando si guarda la religione, dove si dichiara mussulmana non praticante, o quando si affrontano i numeri sugli uomini, perché sostiene di essere stata con almeno diecimila di loro.
Naturalmente, parlando di uomini è ipercritica, ma fonda le proprie opinioni con giudizi fondati su fatti e sostenendo che il maschio italiano è il re degli ipocriti: vanno con lei uomini apparentemente perfetti e felici nella loro vita coniugale; sono mariti e padri integerrimi quelli che si infilano sotto le sue lenzuola.
Efe Bal ha grande stima per la libertà che si gode in occidente e ricorda, se avesse detto alla televisione di Istanbul, che era stata con diecimila uomini le avrebbero tirato pietre fino a lapidarla, mentre in Italia tutti la ammirano, specialmente le donne.
Le cose turche di Efe Bal non finiscono qui, perché parla del suo pene, come Maradona parla dei suoi piedi, che considera uno strumento di lavoro; ed ancora mentre tutte le trans hanno un fidanzato, lei si prese un’altra donna e la sposò pure, anche se tutto finì con un divorzio.
Efe Bal divenne famosa per la battaglia per potere pagare le tasse sul suo lavoro di prostituta; acquistò uno spazio sul Corriere della Sera per autodenunciare la sua attività.
Tutto questo le costò, come di solito a chi dice la verità, un sacco di grane, che vennero quantificate in una supermulta di 420mila euro, tra imposte, sanzioni e aggio esattoriale.
Nella battaglia per pagare le tasse venne lasciata sola ed allora disse:
“Le mie colleghe prostitute? Nessuna si è lamentata con me della mia crociata pro tasse. Ma tante trans sono così ignoranti che non sanno nemmeno che giorno è. Figurati se sanno di tasse, redditometro, area C, di cosa dice la Lega sulla Kyenge o delle discussioni sulla legge contro l’omofobia”.
Ed ancora : “Se 40-50mila prostitute pagassero le tasse non sarebbe meglio?”.
Come darle torto, ma dette così sembrano veramente “COSE TURCHE”!
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