Parlare con Dominae, Mistress veneta, ma come si definisce lei “cittadina di tutta Italia” è una esperienza che apre la mente. Donna intrigante, affascinante e colta, è una Padrona di altissimo livello, che vive il suo modo di essere con uno stile inconfondibile, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. Se avete veramente il coraggio di vivere una vera situazione bdsm e sadomaso siete nel posto giusto con la persona giusta.
Buongiorno Dominae. Ci racconti un po’ di Lei.
Sono Dominae, una Mistress italiana. Diciamo che mi sento cittadina dell’Italia intera (ride). Da 7 anni esercito la professione di Mistress a tempo pieno. Anche se…alcune pratiche le esercitavo già in convento.
In convento? Che cosa insolita, può spiegarci meglio?
Naturalmente. Quando ero piccola, ho frequentato la scuola dalle suore. Il convento è un ambiente abbastanza duro. Io sono del segno del sagittario, quindi sono una giustiziera e quando vedevo che i maschietti facevano dei torti alle mie compagne, che venivano da me piangendo, io escogitavo per i maschi la punizione giusta (sorride).
Aveva già l’indole da Padrona fin da bambina, dunque.
La mia è proprio una vocazione, sono nata così. Non sono mai stata la classica femminuccia. Mi sento come se i maschi debbano essere puniti per quello che fanno alle donne. Per questo affermo di vivere il mondo “femdom” a 360 gradi: per me la donna deve essere protetta.
Come ha vissuto, nell’infanzia, questo suo lato dominante?
I miei compagni dicevano che ero malata e sono andata da tre psicologi. L’ultimo, mi ha detto che non ero affatto malata, semplicemente appartengo a una categoria di bdsm ma allora non ne ero ancora consapevole, non sapevo definire il mio modo di essere e neppure gli altri.
E’ stato un percorso lungo, ma nel tempo mi sono resa conto che frequentavo le persone sbagliate e che dovevo consocere la mia vera identità. Ho iniziato a leggere, ad informarmi su questo mondo e ho scoperto di essere una Padrona.
Quanti anni aveva?
Avevo 32 anni. Prima di vivere in toto come la Padrona che sono, ho avuto qualche relazione: la cultura della nostra società ti induce ad essere fidanzata, ma io non ci sono portata. Il mio eventuale compagno non potrebbe mai essere dominante, non lo tollero, perchè nessuno mi deve comandare: la mia vita è la mia libertà!
Da lì, è maturata la decisione di fare la Mistress a tempo pieno?
Si. Dopo un po’ di tempo ho capito che non potevo far la Mistress e andare a lavorare, perchè non avevo abbastanza tempo per accudire i miei schiavi. Allora, ho deciso d’unire l’utile al dilettevole.
Lei ha molti schiavi?
Si, ho schiavi che vengono a fare la “sessione” ma ne ho anche di personali. C’è chi uso come cagnolino quando vado alle feste, chi mi fa le pulizie, chi il “driver” (autista)…ognuno ha la sua peculiarità.
Sembra che riesca ad instaurare un rapporto profondo di fidelizzazione con loro.
E’ così. Con il tempo lo schiavo si innamora della propria Padrona, quindi, andando avanti, ha bisogno di un legame di dominazione costante, con tanto di contratto in cui lui autorizza la messa in atto di certe pratiche (questo serve per tutelare entrambi). Insomma, piano piano, si addentrano nella vita della Padrona.
Perchè ci sono persone che hanno “il bisogno della Mistress?”
Generalmente lo schiavo comanda durante la sua vita normale. Quando vengono da me, vogliono sentirsi un po’ “donna” e affidarsi totalmente alla Padrona, perchè sanno lei entro quali limiti può arrivare. Vogliono abbandonarsi, andare in un altra dimensione e staccare completamente la spina. A volte, prima della sessione, mi mandano le loro fantasie; io le elaboro e poi faccio trovare pronta la situazione.
Sicuramente non è facile saperlo fare, servono empatia e capacità. Dominae, i limiti nel rapporto tra Mistress e schiavo, quali sono per Lei?
E’ importante che gli schiavi abbiamo una vita normale, in questo settore ci deve essere equilibrio. Però, gli schiavi personali li scelgo senza legami così sono sempre a mia disposizione, quando lo esigo io. Gli schiavi, con me si “fermano” perchè mi riconoscono la capacità di leggergli dentro, diventano dipendenti da me. Sottolineo comunque che io non faccio sesso con loro, anche se alcuni, quando prendono un po’ di confidenza, ci girano attorno, ma i più non osano, perchè faccio timore. Io godo quando loro soffrono, fare sesso con loro non mi interessa, non ne sono degni.
Lei ha qualche attrezzo preferito?
Sono una persona curiosa e mi piace sempre cambiare, dipende da chi mi trovo davanti e cosa mi trasmette a livello empatico. Comunque, i più fanno richiesta dello strap on…ma a me piace usare la mia mano, per la dilatazione. E’ una cosa che mi da molta emozione. Poi, sono attratta dalle tecniche dello Shibari (arte di legatura giapponese) di cui ho frequentato alcuni corsi.
C’è qualche pratica che proprio si rifiuta di fare?
Il soffocamento estremo: io ci tengo ai miei schiavi e non voglio succeda nulla di male.
Parla del suo modo di essere e di ciò che fa con molta passione.
E’ una professione che svolgo per guadagnare, ovviamente, perchè mi serve per vivere e che mi appaga. Io sono così e voglio vivere la mia vita in questo modo, fino alla fine. Sto già organizzandomi per viverla in un circuito magari più chiuso.
In che senso?
Avrò le mie tre case-dungeon a Pordenone, Vicenza e Rimini e i miei schiavi in ognuna di queste città. Non sarò quindi sempre a disposizione di schiavi estranei: preferirò avere i miei schiavi fidati. Forse qualche volta, perchè mi piacciono le novità, troverò spazio ogni tanto anche per altri, giusto per movimentare le acque.
E’ decisamente organizzata.
Quando capisci cosa vuoi dalla vita lo puoi ottenere, basta organizzarsi. Io parto dal presupposto che mi devo organizzare a lungo termine, per tutta la vita: non è questione di lavoro ma di avere ciò che voglio.
Ci vuole raccontare un episodio curioso che Le è successo nella sua attività?
La Padrona ha un’apertura mentale talmente vasta che per me è tutto normale. Non mi sorprende nessuna richiesta e quello che per la gente comune può essere bizzarro per me non lo è.
Dominae, per concludere, come si vede da qui a qualche anno?
Avrò realizzato il mio grande sogno, che per ora deve restare un segreto. Però, posso dire che voglio andare in Inghilterra e Germania, patrie del Bdsm, per verificare e vedere lì il mondo della dominazione e sottomissione come funzionano e come sono.