Il grande pubblico conosce, almeno per sentito dire, Lucrezia Borgia ed i suoi fratelli, mentre pochi conoscono notizie su Margherita di Valois (1553-1615) ed i suoi fratelli.
Lucrezia e Margherita sono due donne simbolo di “un certo Rinascimento” e del modo di essere “donne di potere” in quel periodo.
Le due nobildonne non si conobbero mai, perché Lucrezia morì nel 1519, 34 anni prima della nascita di Margherita, detta Margot.
Entrambe ebbero un destino comune: essere simbolo di dissolutezza ed amori incestuosi, ma a loro non vanno quasi mai riconosciuti pregi ed enormi qualità.
In questo articolo, tenteremo di ristabilire un po’ di equilibrio tra i vizi e le virtù di Margot.
Margherita di Valois era figlia del re di Francia Enrico II e della italiana Caterina de’ Medici.
Ebbe tre fratelli, tutti morti prematuramente: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III.
A 16 anni Margot era bellissima: alta con un viso di un ovale perfetto, lo sguardo intelligente e la parola prontamente arguta; aveva i capelli “ondulati, inanellati e crespi”, come scrisse affascinato il poeta Pierre de Ronstand.
Margot avrebbe avuto una relazione con il fratello Enrico, che aveva solo due anni più di lei.
Lo storico e biografo Pierre de Bourdelle scrisse: “Si amavano tanto l’un l’altro che erano un solo corpo, una sola anima, una sola volontà”.
Queste parole sembrano confermare le voci di incesto a cui si aggiunge la stessa accusa nei confronti del fratello minore Francesco.
Oggi, una più attenta e moderna storiografia tende a smentire questa affermazione, che sarebbe frutto della propaganda ugonotta, per screditare i Valois attraverso Margherita.
Ma chi erano gli Ugonotti? Erano i Protestanti francesi che poi vennero sterminati dai cattolici e Margherita ebbe la sventura di essere cattolica ma sposata ad un ugonotto.
Fu proprio pochi giorni dopo il matrimonio di Margherita di Volois e di Enrico di Navarra che si scatenò a Parigi, nella notte tra il 23 ed il 24 agosto 1572, la strage degli ugonotti, nota come il “massacro di San Bartolomeo”.
Margot e la madre, Caterina de’ Medici, non andarono mai d’accordo e quando questa scoprì alcune lettere della figlia, che provavano una relazione con il giovane rampante Enrico di Guisa, biondo, prestante, occhi azzurri, decisamente fascinoso, la obbligò a sposare Enrico di Navarra.
Enrico di Navarra non aveva nulla in comune con Margherita; era rozzo, gran mangiatore, bevitore smodato, donnaiolo impenitente e nemico del sapone; inoltre era ugonotto e proprio per questo il matrimonio fu adoperato per tendere una trappola mortale ai protestanti.
Le nozze furono celebrate il 18 agosto e numerosissimi ugonotti vennero a Parigi per l’occasione; i festeggiamenti durarono tre giorni, ma finirono tragicamente con migliaia di morti.
Margherita ed Enrico sopravvissero alla strage, ma la loro vita matrimoniale fu un totale fallimento, anche se lei inizialmente cercò di comportarsi come ci si aspettava, ma la sua sterilità e le guerre religiose distrussero ogni relazione ed i due vissero separati.
Enrico cominciò a tradirla con la bella Charlotte de Sauve, che concedeva i suoi favori contemporaneamente a Francesco, il più giovane dei Valois e fratello di Margot, ad Enrico di Guisa ed a Luigi Du Guast favorito (omosessuale) di re Enrico III.
Margherita ricambiò il marito, che aveva avuto ben nove figli con altrettante amanti, non facendosi mancare uomini nel suo letto.
Gli amanti di Margot, che era una donna capace di accendere fortissime passioni, furono protagonisti di delitti, il più famoso dei quali risale al 5 aprile 1606, quando lei aveva già 53 anni.
Il diciottenne (a Margherita piacevano quasi ragazzini) Gabriele Dat de Saint Julien fu assassinato per gelosia dal ventenne conte di Vermont, ex favorito di Margherita, che gli sparò un colpo di pistola alla testa, mentre era in carrozza al suo fianco.
L’assassino fu per ordine di Margherita immediatamente arrestato e decapitato.
Margherita di Valois non fu solo questo; si circondò di una corte brillante, composta da artisti, poeti e letterati, tra cui Michel de Montaigne.
Fu lei a portare in Francia la musica di Monteverdi e la poesia di Torquato Tasso; parlava correttamente italiano, spagnolo, latino e francese; era una delle donne più colte del tempo, amava discutere di storia, filosofia e teologia; scriveva poesie e coltivava curiosità scientifiche.
Margot scrisse delle “Memorie”, storicamente le prime di una donna di quel rango, ma subì anche una sorta di linciaggio morale e fu oggetto di libelli denigratori ed anonimi come il “Divorce Satyrique”, che le attribuì centinaia di amanti, di cui per una trentina di essi riportò anche il nome.
Margherita morì a 62 anni; non era più regina perché il suo matrimonio con il re era stato annullato e lui si era risposato.
Sicuramente Margherita di Valois fu donna di elevatissime qualità intellettuali e culturali, anche se in vita, e spesso in memoria, fu ricoperta dai più volgari insulti e vittima di menzogne a scopo politico e religioso.