
È inevitabile, perché negarlo? La lotta quotidiana per la conquista per i diritti lgbt+ passa inevitabilmente per mille cose, per l’intimità, la casa, i sentimenti, la cultura, le leggi, le bizzarrie e le cose serie, dirette o meno dirette, non solo dai proclami. E passa pure per ciò che mettiamo in bocca. Fornelli, pietanze, cibi e cotture varie, ricette, cucina alta e cucina bassa. Esiste da tanto tempo e si sta affermando nel mondo, al passo coi tempi, al pari di un rinnovamento culturale che esula dai pregiudizi. Sarebbe facile scadere nel volgare con metafore sessuali e cibi con nomi allusivi facendo riferimento a questo o a quel prodotto, naturale o lavorato che sia e il mondo omosessuale, queer, non avrebbe nessun problema, ha adottato da anni questo linguaggio con delle risate divertite. Da sempre le battute si sprecano a riguardo, basti pensare agli alimenti del comparto ortofrutticolo. Nella cucina gay infatti non esistono solamente finocchi e zucchine, ma moltissimi altri ingredienti. Infatti quando parliamo di “Cucina” siamo già un gradino sopra, parliamo di specialità, ricette stilose che della vulgata conservano sì i nomi provocatori e ammiccanti, cito esclusivamente ad esempio il Tiramelosù o il Salmone alla sveltina che avrete incontrato sicuramente nei ristoranti più alla moda e gay friendly. E se volessimo cimentarci a casa con piatti gay ma non abbiamo idea di come si faccia a cucinare qualcosa di eccitante, coinvolgente, appetitoso, seduttivo?
Di sicuro l’ingrediente principale e magico resta il sesso e un partner amorevole e focoso, oppure amici simpatici con cui condividere una bella serata. E poi occorre aggiungere una buona dose di ironia che contraddistingue da sempre il mondo queer. Invitare un sacco di amici a casa e mettere sulla tavola golose pietanze anche con ricette semplicissime. E inevitabilmente procurarsi un bel libro di cucina come The gay cookbook di Lou Rand Hogan che fu il primo libro di cucina dedicato esclusivamente ai gay, pubblicato nel lontano 1965, con tanta ironia, un pizzico di denuncia contro gli stereotipi e tante ricette raffinate di alta cucina a fare da contraltare al razzismo e al pregiudizio. Ma pure in Italia abbiamo molti libri divertenti sull’argomento, tanti libri che riportano ricette “rigorosamente” gay: dal gettonatissimo “Cucina gay: facile e creativa” di Antonio Lapipa e Davide Della Rondella con la prefazione del poeta Antonio Veneziani e postfazione di Fabio Croce pubblicato da Coniglio editore e le sue varie vesti “Gnocco di Mamma: cucina gay facile e creativa” e “Invito a una gaya cena; cucina italiana gay facile e creativa” fino ad arrivare a “Pomodori sull’orlo di una crisi di nervi: la vera cucina gay italiana” di Alessandro Fullin e le ricette di Stefano Chiara per Cairo editore per un ricettario, con piatti assolutamente sperimentati, ma riletti in chiave camp e surreale. E una volta cucinato, mangiato, bevuto, farvi tutti una domanda: ma davvero i gay cucinano e mangiano diversamente dagli eterosessuali? E la risposta non potrà essere altro che No. Ma resta, di sicuro il divertimento e il piacere di cimentarsi con i numerosi e divertenti manuali di cucina che pullulano in libreria per stupire amanti e amici.
Fonte immagine: https://www.edizionipontesisto.it/collane/cibarium/invito-a-una-gaya-cena/
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