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CHIAMATELO “PRIDE”

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Il Pride è una manifestazione collettiva di orgoglio

Si terrà sabato 3 giugno a Potenza, il primo “Pride” della Basilicata.

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Nadia Girardi, la presidentessa regionale di Arcigay, che sta organizzando l’evento, dichiara “Non chiamatelo “gay pride” ma semplicemente “pride” perché è una festa di tutti e di tutte. Si va in piazza per i diritti delle persone Lgbt, ma non solo”.
Questa affermazione richiama il concetto espresso nella frase di Voltaire “io ho idee opposte alle tue ma sono pronto a morire perché tu le possa avere”.
Il grande illuminista francese, che aveva compreso come i diritti altrui fossero alla base dei nostri, forse non sospettava neppure come oltre due secoli dopo, l’umanità non avesse ancora recepito a pieno questo concetto.
Se Voltaire non avesse lasciato il proprio corpo nel lontano 1778, certamente sarebbe a Potenza il 3 giugno prossimo, ma sicuramente ci saremo noi con le sue idee.
L’idea della manifestazione nasce da un progetto che si trascina da anni ed ora vede finalmente la luce a supporto delle unioni civili.
La manifestazione lucana parte con la collaborazione di diverse associazioni, che si stanno muovendo sul territorio da Napoli e Salerno.
Le istituzioni locali hanno dato il loro supporto tramite l’assessore alla Cultura, Roberto Falotico, che unitamente ad organizzatori e tecnici, sta concordando le modalità logistiche e gestionali.
Madrina dell’evento sarà Vladimir Luxuria, che darà un ampio respiro nazionale ad un evento collocato geograficamente nella periferia d’Italia.

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Sarà una forte occasione per ristabilire un rapporto di rispetto con le aree territoriali circostanti, perché se è vero che a Potenza c’è la migliore accoglienza e comprensione per il mondo Lgbt, in passato, dalla vicina Calabria ci sono state espressioni dure ed insofferenti.
La manifestazione esprimerà al suo interno figure di rilievo artistico, come Gaetano lucano di Nova Siri, che ci dice: “A Potenza vorrò essere in prima fila e parteciperò con la mia carica artistica presentando uno studio sulle margherite ed uno sulle donne. Voglio bene alle donne”.

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Il Pride sarà una manifestazione collettiva di orgoglio, ma non di superbia, lontano dalla boria sguaiata, perché sarà figlio di una consapevolezza culturale che chiama a testimone Voltaire.
La lotta per la libera espressione della condizione omosessuale è una battaglia di sorrisi, colori, musiche e canti; da Potenza ci si aspetto questo e non deluderà.

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