La nuova stagione di basket negli Stati Uniti parte con una grande novità: il campionato NBA 2023/24 sarà ricordato per sempre, perché l’NBA è diventata la prima lega sportiva nella storia e nel mondo ad accogliere un arbitro dichiaratamente trans e non binario.

Che Flores, grandissima esperienza, ha arbitrato più di mille incontri in oltre 14 anni di carriera, è il primo arbitro ad aver lavorato contemporaneamente per il campionato NCAA femminile, G-League e WNBA. Poi, come detto, è stato chiamato ad arbitrare nel campionato più importante, quello NBA. Ora, la sua seconda stagione, dopo aver diretto 35 gare nel 2022-23. A settembre scorso, Che Flores ha comunicato ai suoi colleghi e all’NBA che si presenta come una persona trans e non binaria e che utilizza il pronome “loro” per identificarsi.
Il coming out è stato accolto con la massima naturalezza dalla lega, sia come istituzione che come ambiente di lavoro: l’arbitro donna Lauren Holtkamp-Sterling ha dichiarato che “il fatto che Che si presenti come persona trans e non binaria sia una testimonianza importante, per noi arbitri: dimostra che il genere non c’entra niente con la competenza”; Monty McCutchen, arbitro con esperienza trentennale nei massimi campionati ha aggiunto che “quando sei in grado di dire pubblicamente chi e cosa rappresenti, non puoi fare a meno di crescere in forza e coraggio. E noi dobbiamo crescere insieme a Che, che in qualche modo ci mostrerà se e dove ci sono problemi da risolvere a livello di inclusività, integrazione, comunicazione”. Che Flores ha raccontato: «Quando ho iniziato ad arbitrare, dovevi apparire in un certo modo. Adesso mi sento a mio agio, sento di poter esprimere la persona che sono senza dovermi preoccupare. Una cosa che mi mancava è che nessuno sapeva come mi identifico. Mi hanno sempre chiamato con pronomi femminili, ma il fraintendimento di genere è sempre stato duro da assorbire, come una coltellata nello stomaco. Ora posso affrontare il mondo e il mio lavoro in maniera molto più confortevole. Non sto cercando di sfruttare il mio status in NBA. Lo sto facendo soltanto per far sì che i giovani sappiano che anche noi esistiamo, è un modo per far sapere a tutte le persone queer là fuori che possono/possiamo esistere, e possono/possiamo avere successo in quello che facciamo nella vita, in ogni campo».
Una grande storia di sportiva, il suo grande amore verso il basket nato al college in California, poi il percorso professionale di arbitro dopo essersi laureato, una storia di grande professionalità e ovviamente di coraggio e umanità quella di Che Flores. Quando Flores cominciò ad arbitrare partite di basket, nel campionato NBA c’era un solo arbitro di sesso femminile: Violet Palmer. Una storia di progresso, di diritti conquistati anche senza clamore e di civiltà, con la professionalità e serietà, con il rispetto. Una storia che racconta quindi anche i nostri tempi che cambiano e come cambia pure l’idea che abbiamo di inclusività. Per fortuna. Una bella storia che racconta il modo giusto per cambiare davvero le cose.
Numa