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Nell’attesa che Carla rientrasse sul set insieme al candidato per il nuovo film hard, Mirko diede una sistemata alle luci e al suo grosso uccello nelle mutande. Voleva appurare che il profumo di scopata appena fatta fosse svanito del tutto.
“Con lei, non si sa mai cosa può succedere!“, pensò.
“Eccoci!”, disse la pornostar entrando nella camera da letto insieme a Enrico, il primo da testare. “Lui è Mirko, il mio agente e cameraman“.
Alla vista dell’aspirante attore, l’agente della pornodiva non poté fare a meno di pensare che non fosse adatto alla parte. Enrico nella vita faceva lo psicologo e la notizia stuzzicò subito l’appetito di Carla.
“Ah, quanto mi sarebbe piaciuto fare la psicologa!“, disse la pornodiva, “Almeno, avrei capito qualcosa del rapporto complicato che ho col mio patrigno!”
Enrico la guardò. La trovava irresistibile con addosso quella sexy lingerie nera. E disse “Tutti abbiamo delle complicazioni con i genitori!”
“Immagino di sì“, rispose lei, “ma penso che le mie siano un po’ più…”. Non trovava la parola più adatta per rendere l’idea.
“Penetranti?”, intervenne Mirko.
“Sì. Penetranti!”. Quella parola le provocò un immediato inturgidimento dei capezzoli. Questo, insieme all’aroma di sandalo di Enrico, contribuì inebriarla. Raccontò che, di notte, il suo patrigno s’intrufolava nella sua camera e la fotteva dal culo.
Il racconto dettagliato di Carla ebbe effetto sullo psicologo e sui suoi pantaloni, che cominciavano ad andargli stretti. Mentre raccontava di come, in quelle occasioni, facesse finta di dormire, lei lasciò che la mano scivolasse tra le cosce di Enrico, Lui afferrò Carla dalla nuca e spinse con forza la sua faccia sul cazzo. Lei spalancò la bocca ma non bastava. Dovette allargare anche la gola e le narici per respirare.
“Ti piaceva farti sbattere da tuo padre?“, chiese Enrico con la faccia stravolta dal godimento. Lei non poteva rispondere ma, se avesse potuto, gli avrebbe detto che nessun’altro l’aveva mai fatta sentire così cagna.
Enrico iniziò a sentire che le energie scendevano dal petto verso il ventre. La mano di Carla ruotava dall’alto verso il basso lungo tutto il cazzo. Anziché dirle di smettere, come avrebbe voluto, spinse la nuca ancora più giù, per soffocarla.
Carla sentiva quel grosso cazzo entrarle nella faringe.
Lui iniziò a gemere, sempre più forte. Ripensava al patrigno che s’incula la figlia a pecorina.
“Fermati, sto per sborrare“, implorò Enrico. Troppo profondo, il cazzone iniziò a dilavare la gola di Carla di fiumi di sborra calda. Mirko non poteva credere ai suoi occhi. Lui, per scoparsi quella figa, doveva quasi inveire. Eppure, da questo “psicologo” si era fatta sborrare in gola.
Lei lo ringraziò. “Era da tempo che desideravo qualcuno in gola“, disse.
Enrico si sentiva spossato e Mirko lo accompagnò all’ingresso.
Era il turno di Omar, uno studente di vent’anni. Carla fu subito colpita dal naso lungo che dominava il faccino angelico del secondo candidato ma non riusciva a schiodare lo sguardo dalla sporgenza visibile dai pantaloni.
“Allora, Omar, cosa vuoi fare da grande?”, chiese Carla.
“Beh, ho tanti progetti in testa. Scoparti per esempio“, rispose il giovane attore.
La pornodiva rise. Mirko, invece, restò colpito da quanto quel ragazzo si sentisse a proprio agio in una situazione del genere. “Vent’anni e smaliziato”, pensò.
Cogliendo la palla al balzo, Omar chiese: “E tu cosa vuoi fare da grande, Carla?”.
Lei ci pensò un attimo. E poi disse: “Ho letto che studi arte. Allora, quando sarò grande, mi porterai a Firenze. Tu guardi il David, io gli tocco le palle”.
“Promesso!”, disse Omar, “però ora tocca le mie”. Lui calò giù i pantaloni ed emerse, scattante, una gran banana con dei coglioni enormi.
Lei strinse quelle grosse palle nella mano destra e le tirò leggermente verso il basso. Era un invito a leccarle la fica. Lui ubbidì, da bravo cagnolino. La sua passera era rosea e palpitante. Con la punta della lingua picchiettava delicatamente il clitoride. Carla godeva e guardava Mirko che si strusciava la mano sulla patta. Poi sentì che la lingua di Omar la penetrava. Pensava fosse un vero maiale.
“Dammi la bestia“, gli disse.
Omar le diede quello che voleva. Quando fu tutto dentro, l’espressione sul suo volto iniziò a cambiare. Sollevò le gambe di Carla, le mise sulle sue spalle e prese a sbatterla forte. Sembrava un coniglio in calore mentre si accoppia. Lei godeva ricevendo quei colpi secchi.
“Ti piace, mignotta?”, chiese Omar col volto percorso da un furore incalzante, misto di rabbia e orgasmo.
“Se mi sbatti così mi fai goder…“. Non finì la frase, che fu percorsa da spasmi e dalla fica iniziò a venir fuori una fontana.
“Sì, così! Fai vedere al tuo agente come si gode“, disse Omar mentre continuava a scoparsela, col sangue che scorreva in direzione del suo grosso membro. Quando lo tirò fuori, diede due smanettate e il primo schizzo inondò la faccia della pornoattrice, il secondo e il terzo sporcarono il suo bel reggiseno di pizzo.
Dopo che gli animi si furono placati, Mirko, dai movimenti impacciati per il gonfiore nelle mutande, accompagnò lo studente e invitò il terzo candidato, che era seduto accanto a una donna con la testa incurvata.
La pornostar doveva cambiare la sua lingerie. Decise che, per il terzo incontro, avrebbe indossato un perizoma di perline e un top rosa.
Rientrata nella stanza, Mirko aveva già fatto sedere Rocco, l’operaio stallone.
Quando Carla gli domandò perché volesse fare un video hard, lui rispose: “Perché io e mia moglie non arriviamo a fine mese. Lei è d’accordo. Ha voluto anche accompagnarmi”.
“Cioè, mi stai dicendo che tua moglie è qui?“, chiese Carla in preda allo stupore.
“Sì, è nella sala d’aspetto“, confermò Mirko.
Carla chiese all’uomo se aveva voglia di fare un gioco e lui disse che era disposto a tutto pur di avere quella parte.
“Bene! Tesoro”, rivolgendosi a Mirko, “la chiameresti?”.
“Ogni tuo desiderio è un ordine, mia signora”, pensò il cameraman senza proferire parola.
Quando rientrò con Elena, la moglie di Rocco, la pornostar le disse: “Cara, avvicinati al letto e spogliati. Voglio che tu ti senta a tuo agio mentre tuo marito m’ingroppa”.
Lei guardò l’uomo che, con un cenno della testa, sembrò accordarle il permesso. Mentre la donna si spogliava, a Carla venne un’idea. Agganciò alla vita nuda di Elena un aggeggio consigliatole dal suo ex, proprietario di un sexy shop.
Si trattava di una cintura strap-on doppia: un fallo di gomma bello grosso all’esterno e uno più piccolo verso l’interno. Mentre lo regolava, Carla sussurrò qualcosa all’orecchio di Elena.
La pornodiva si mise a pecorina e iniziò a spompinare il cazzone di Rocco. A ogni succhiata lo avvicinava al bordo del letto. Con la lingua, si fece spazio tra le gambe fino a leccare per bene il culo di quell’operaio porco.
Poi si sedette con la fica sulla sua faccia e lui iniziò a sgranocchiarla. Carla fece in modo di sollevare le gambe di quello stallone non ancora duro e fu allora che Elena infilò il fallo di gomma nel culo del marito. Lui emise un urlo e tentò di divincolarsi ma Carla gli bloccò il busto e le braccia.
“Ti piace ‘sto gran cazzo nel buco, bastardo?”, disse Elena fottendosi il marito. Il cazzone di Rocco iniziò a inturgidirsi.
“Mmh, sembra che qualcuno apprezzi“, fece notare Carla che si mise a cavalcioni su quel gran siluro e, col culo in fuori, se lo schiaffò dentro.
Mentre Elena spingeva, il piccolo fallo interno l’aveva penetrata e, insieme al marito che urlava di piacere, gemeva anche lei. Improvvisamente, da dietro, sentì qualcosa di immenso che le entrava nel suo di culo.
Era Mirko, che afferrò Elena dai capelli per scoparsela forte. “Questa è sventrata!“, pensò il cameraman. Mai nessuna donna era riuscita a prenderlo tutto da dietro. Decise di approfittarne e mentre guardava Carla godere sull’uccello di Rocco, lui si svuotò le palle nel culo della mogliettina. Si rivestì, accese una sigaretta e prese lo smartphone dalla tasca. Sul display, un messaggio della moglie.