Un burattino “transgender” per insegnare agli alunni delle scuole canadesi a “esplorare” il loro genere, magari attraverso il travestimento e altre pratiche, per dire che il genere non è dettato dalla biologia e che il corpo è irrilevante per quello che sei realmente e può essere cambiato.
Questo è il progetto voluto dalla Fondazione Jasmin Roy Sophie Desmarais di Montreal. Ma come si articola esattamente? Nelle scuole, vengono proiettati una serie di video-lezioni gratuite, in cui protagonista è un burattino rappresentato in età scolare, per facilitare l’identificazione dei bambini, che in origine si chiamava Julia. Julia però è alle prese col suo genere e sente nel suo cuore di essere un ragazzo e vuole essere chiamata Julien.
Questi video, insieme ad opuscoli educativi, dovrebbero fornire gli “strumenti necessari” ai bambini e i loro genitori disorientati su questi delicati temi e hanno l’obiettivo di promuovere nelle scuole canadesi l’introduzione dell’identità di genere nei bambini “durante la prima infanzia” in modo che “comprendano e accettino la diversità di genere, l’identità di genere e l’espressione di genere”.
Jasmin Roy, della Fondazione, ha affermato: “il pubblico previsto è molto mirato. Abbiamo bisogno di sviluppare abilità emotive e sociali per educatori, genitori e bambini che stanno attorno a quei bambini che esplorano il loro genere o espressione” e ha proseguito: “se hai un figlio puoi mostrare loro i video e dire: ‘è così che ti senti? Di che cosa hai bisogno? come posso aiutarti?’”. Il Canada non è nuovo ad iniziative volte ad introdurre l’ideologia gender per i piccoli, in accordo con il premier, Justin Trudeau. Oltre ai video con protagonista il burattino, c’è già stata la “Drag Queen Reading Hour“, dove alcune drag queen hanno letto libri di favole pro-Lgbt a bambini nelle biblioteche di tutto il Paese e anche l’inclusione della fluidità di genere nell’educazione sessuale (in particolare nei curriculum Sogi) in diverse province canadesi.
- 11 Settembre 2018