Le amanti dei sovrani, oltre alle indennità concesse, ricevevano legittimi regali da parte di ambasciatori, di dignitari e cortigiani. Erano però anche destinatarie anche di regali non legittimi sotto forma di bustarelle in cambio di raccomandazioni.
Offrire denaro per ottenere favori, comportamento ritenuto accettabile prima della Rivoluzione Francese, venne considerato successivamente come un reato di corruzione.
Un ambasciatore di un paese africano, avendo saputo di Madame de Montespan, pensò che il re avesse due regine. Nel presentarsi a Luigi XIV infatti portò regali al monarca, alla regina ed all’amante.
L’ambasciatore, che aveva tre mogli, dunque non trovò nulla di eccezionale nel fatto che il sovrano ne avesse due. Donò zaffiri e perle alla “seconda moglie del re”: la qual cosa fece molto piacere a Madame de Montespan, ma dispiacque alquanto alla regina.
Gabrielle d’Estrées, che riceveva d’abitudine doni dai sovrani stranieri e dalla nobiltà francese, tenne un resoconto dettagliato di questi regali.
Elisabetta I, regina d’Inghilterra, mandò a Gabrielle uno spillone con diamanti e zaffiri montati su oro. Fernando de’Medici, arciduca di Toscana, le regalò un servizio di 24 coppe d’argento sbalzato.
Un uomo politico francese le diede una spilla di smeraldi; una nobildonna le offrì una bottiglietta di olio profumato; un cortigiano le fece omaggio di due cervi che aveva appena cacciato; tutto questo in una sola occasione: durante una visita ufficiale compiuta a Rouen con Enrico IV.
L’avidità di Lady Castlemaine prosciugò, nel 1669, le disponibilità dell’ambasciatore francese, che si lamentò per le eccessive pretese della donna, tali da farla apparire l’autentica regnante.
Luigi XIV voleva che Lady Barbara convincesse Carlo II su alcune scelte politiche, pertanto la fece coprire di costosi regali.
A questo proposito le fece inviare splendidi gioielli, il cui valore fu valutato in mille sterline.
Lady Castlemaine li mostrò al re che, per nulla dispiaciuto che la sua amante ricevesse doni per influenzarlo, li ritenne di ottimo gusto.
La messa a punto dell’alleanza franco-inglese richiese due anni e Lady Barbaro, per questo ottenne quelle che oggi sarebbero definite tangenti in diamanti.
Luigi XIV ebbe ancor maggior successo con Louise de Kéroualle, che sostituì Lady Castlemaine: infatti la donna era di origine francese ed al paese natale rese servizi talmente determinanti nell’influenzare Carlo II che nel 1675 ricevette uno splendido regalo da parte del re di Francia.
Luigi le inviò un paio di orecchini del valore strabiliante di 18.000 sterline.
Oltre ai regali ufficiali, ce ne erano altri decisamente finalizzati alla corruzione.
Ermengarda Melusina, contessa di Schulenberg, favorita di Giorgio I, si rallegrò dell’ascesa dell’amante da semplice elettore di Hannover al trono di Inghilterra.
Infatti, Giorgio I, appena divenne re, le assegnò un appannaggio annuale di 750.000 sterline e, qualora non fosse stato sufficiente, le consigliò di trovare il modo di procurarsi altre entrate.
La contessa cominciò ad accettare bustarelle che potevano raggiungere l’importo di 10.000 sterline ciascuna, da parte di cortigiani convinti che potesse influenzare il re a loro favore.
Re Giorgio ne era a conoscenza ed era lieto che l’amante disponesse di un introito aggiuntivo che non gli costava nulla.
Giorgio II imparò probabilmente dal padre il modo migliore di arricchire le sue amanti senza gravare sul tesoro reale.
Lady Yarmouth, la sua favorita, gli chiese 30.000 sterline e lui le suggerì di vendere due titoli nobiliari incassandone i proventi; così la donna ebbe il denaro ed il re non spese nulla.
Tra il 1660 ed il 1670, Lady Castlemaine vendeva sistematicamente le cariche pubbliche incassando circa 15.000 sterline l’anno.
Louise de Kéroualle, la sua sostituta, si arricchiva vendendo la grazia ai criminali ricchi.
Quando i tempi cambiarono, nel 1809, il figlio di Giorgio III, il duca di York, venne posto sotto inchiesta dal parlamento inglese perché la sua amante, Mary Anne Clark, aveva venduto cariche militari.
Il duca di York aveva promesso a Mary Anne un introito annuale di 12.000 sterline. Così la popolana affittò una casa enorme con un gran numero di servi e comprò cavalli, carrozze e gioielli, naturalmente tutto a credito.
Quando poi il duca, tenuto sotto controllo dai parsimoniosi genitori, non poté mantenere la promessa, Mary Anne, pressata dai creditori, cominciò a procurarsi da sola il denaro vendendo promozioni ad ufficiali ambiziosi.
Contro il duca vennero presentati otto casi di accuse, nessuna delle quali fu però provata.
Infatti, pur avendo certamente beneficiato delle transazioni, non poté essere dimostrato che ne fosse a conoscenza.
Mary Anne, sulla cui colpevolezza non c’erano dubbi, non fu però accusata e per qualche tempo divenne una sorta di eroina, osannata dal popolino.
Si trattò di una breve gloria: il duca di York la lasciò per la vergogna. Diede le dimissioni dall’incarico di comandante in capo dell’esercito di Sua Maestà Britannica, perdendo lo stipendio annuo di 6.000 sterline di cui aveva estremamente bisogno.
Mary Anne finì miseramente e tornò sulla strada da cui proveniva.