Austera, provocante, imprevedibile: così si descrive Medusa Stonem, splendida vincitrice del concorso Beauty Queen Triveneto, un vero talento tutto da scoprire…e come darle torto? Conosciamola meglio insieme.
Buongiorno, ti va di raccontarti ai nostri lettori?
Buongiorno! Dietro Medusa Stonem c’è Mattia, veneziano da poco trasferito a Mestre. Lavoro come truccatore e assistente alla vendita in un negozio di cosmetica a Venezia.
Congratulazioni per la vittoria a Beauty Queen Triveneto. Sei soddisfatta, te lo aspettavi?
Grazie! Sono veramente molto soddisfatta, si. Non me l’aspettavo, ma avevo grandi speranze e determinazione che fortunatamente mi hanno portato al traguardo. Ora guardo alla finale.
Raccontaci un po’ del tuo personaggio. Chi è Medusa Stonem?
Medusa Stonem l’incarnazione della mia scelta espressiva in quanto a bellezza, stile ed espressività artistica, attraverso il mio lato femminile. In una chiave più profonda vedo Medusa reincarnata nei giorni nostri come un essere un leggermente ginandrico e perfettamente mimetizzato nel mondo umano dell’intrattenimento.
Come è nata la passione per lo spettacolo?
Tutto è nato con la mia passione per il make-up a partire dal 2013 quando iniziai a usare i cosmetici solo con finalità correttive. Negli anni ho intensificato e alterato il mio stile portandolo su differenti livelli di stravaganza fino a quando iniziai a lavorare come truccatore per diversi eventi anche di una certa rilevanza.
E con il mondo delle Drag Queen come sei entrata in contatto?
Le Drag Queen mi affascinavano molto però mi accontentavo del mio stile androgino o da “makeup-boy”, fino a che un giorno, nel 2018, durante la Mostra del Cinema di Venezia conobbi Lady Gaga, che mi fece un sacco di complimenti per il make-up incitandomi a continuare per questa strada di colore ed espressione. Ed eccomi qua, a mettere in pratica una delle mie varie passioni. Una di quelle che sicuramente può anche farmi campare, visto che sta diventando un lavoro, a differenza di quelle altre che invece sono personali e rimangono tali.
Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti?
Da quando ho iniziato a fare Drag apprezzo ancora di più il fatto di essere un ragazzo, non ho ancora ben capito perché, ma è così.
Il fatto di fare Drag, di intraprendere questi atti teatrali, e di evocazione di un lato sessualmente “opposto” al mio, misto a qualcosa di alieno e/o mitologico (per come la vedo io), mi dà la possibilità di uscire da una sensazione di monotonia, di sfogarmi e di riequilibrarmi…almeno in un certo senso.
Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente?
Certo, chi crede che voglia essere una donna, chi mi chiede quando mi farò impiantare seni finti, chi non è più attratto da me perché confonde il personaggio con l’attore…tanto meglio! Mi accompagnerò solo con gente di una certa elasticità mentale. Fare Drag è un ottimo filtro per tenere alla larga varie persone a me inutili.
Cosa significa essere una Drag Queen, per te?
Essere una Drag Queen, oltre a una provocazione (quasi come fosse “il punk del mondo gay”), è l’incarnazione di un corpus mentale, emotivo e artistico di ribellione creativa opposto alla propria quotidianità.
Hai sempre dei look perfetti e molto curati, impossibile non notarlo. Hai uno stilista che ti segue o realizzi i tuoi outfit da sola?
Grazie. Non so ancora cucire, ma ho un buon senso estetico di natura e da anni di esperienza in ambienti di un certo tipo, pertanto compongo io i miei look con il mio buon gusto e gli abbinamenti relativi. Ci sono però due bravissimi costumisti, tra l’altro di successo in quanto molto richiesti, che sanno interpretare alla lettera le mie visioni per quelle poche cose che, fino ad ora, ho a loro richiesto. Quindi ho ottime risorse personali ed extra personali a mia disposizione, ma ci tengo a diventare più capace e completa perché non si finisce mai d’imparare.
Se dovessi definire il tipo di spettacolo che offri al pubblico, cosa diresti?
Ci sto ancora lavorando. Sto sperimentando diversi stili e ho una serie di progetti. Per ora posso promettervi una Medusa sempre splendente, espressiva e imprevedibile, proprio perché in costante trasformazione.
C’è un artista da cui prendi ispirazione?
Da Lady Gaga a Madonna, da Miranda Priestley a Donatella Versace, incorporando un po’ di mitologia pagana, a me tanto cara, e tutte quelle donne (e non solo) di grande potenza, determinazione e resilienza, in particolare quelle che sono riuscite a uscire dal pattume più profondo.
Il sentimento che provo per le diverse versioni della storia della Medusa mitologica convoglia le mie emozioni personali nella creazione di questo mio personaggio, che acquisirà sempre più forza.
Certamente, in ultima analisi, voglio anche incarnare la forza che la mia madre biologica non ha mai trovato e messo in pratica, rovinando così la sua esistenza.
Che consiglio daresti a chi vuole diventare una Drag Queen?
Fatevi una cultura a riguardo, a modo vostro, senza paranoie per essere già piacenti, o perfette, divertitevi trasformandovi, imparando da chi ha più esperienza di voi, e ricordatevi che se siete delle vere Queen, che siate in Drag o meno, dovete sempre bastare a voi stessi, gli altri vengono dopo.
Progetti per il futuro?
Molti! (sorride)
Grazie Medusa Stonem per la tua gentilezza. Vuoi aggiungere qualcosa?
Spero che il mondo Drag in Italia venga compreso meglio per quello che è: un espressione artistica, lungi da una confusione sulla propria identità di genere (salvo alcuni casi comunque da celebrare e rispettare), sui propri ruoli sessuali e altri aspetti della persona dietro a questo meraviglioso, splendido…miraggio (che nel mio caso vi sarà grato se celebrato con un bel rum & cola). Grazie.
Inoltre guarda tutte le video interviste alle Drag Queen su Il Piccole Magazine Tv.